martedì 1 maggio 2012

"Enel killer" - Continua la campagna informativa di Greenpeace


Non si arresta la campagna di Greenpeace per sensibilizzare gli italiani circa i danni ambientali e sulla salute causati dalle centrali a carbone di Enel. Nell'ultima nota diramata sul sito dell'organizzazione ambientalista leggiamo di prove circa le morti premature che si registrano ogni giorno in Italia, riconducibili secondo Greenpeace al lavorio inquinante delle centrali a carbone.
"Abbiamo la prova n°1. In questo momento gli attivisti del nostro Reparto Investigazioni Climatiche - si legge nella nota - sono in azione e hanno disegnato nei campi vicino alla centrale Enel di Brindisi la sagoma di un cadavere lunga 80 metri con la scritta "Enel killer". Sì, Enel non è solo un killer del clima ma un killer e basta: le sue centrali a carbone, in Italia, causano una morte prematura al giorno".

"Lo rivelano i dati  shock - continua Greenpeace - di uno studio che abbiamo commissionato all'istituto indipendente di ricerca olandese SOMO. Secondo lo studio, gli impianti a carbone di Enel hanno già provocato 366 morti premature nel 2009, che potrebbero arrivare a 500 se l'azienda metterà in atto il suo piano di espansione con le centrali di Porto Tolle e Rossano Calabro".

Nelle righe finali della nota si legge che "tra poche ore si riunirà a Roma l'assemblea degli azionisti di Enel. Chiediamo all'azienda di salvare vite umane, abbandonando il carbone e investendo nelle fonti rinnovabili". 
A questo proposito per coloro che volessero sostenere questa proposta è possibile firmare la petizione contro Enel Killer sul sito www.FacciamoLucesuEnel.org . 

01.05.2012
Vito Stano

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