Confartigianato Bari - Sono invisibili al fisco, ma lavorano “regolarmente” sul mercato. I cittadini pagano le tasse anche per loro. A gravare sulle tasche
degli italiani non ci sono solo le spese ordinarie, ma anche le tasse generate
dalle aziende
fantasma. Aziende che operano regolarmente sul mercato con ottimi risultati
economici, ma che di fatto sono fantasma, cioè sprovviste di inquadramento
fiscale, non dichiarate nel registro delle imprese, pertanto
invisibili al fisco. Il fenomeno delle aziende fantasma sta paralizzando il
sistema locale e nazionale nessuna regione esclusa. La Confartigianato
Bari, da sempre impegnata nella lotta all’abusivismo, ha
presentato in conferenza stampa la campagna di sensibilizzazione Le
aziende fantasma sono un peso anche per te, realizzata in
collaborazione con l'agenzia di comunicazione EffettiCollaterali e che fino al 7 ottobre vedrà la
presenza di maxi affissioni in tutti i comuni della provincia di Bari.
“Con questa campagna - ha dichiarato Francesco Sgherza, presidente
di Confartigianato UPSA Bari - vogliamo far
comprendere che alimentare le attività abusive significa danneggiare anche se
stessi oltre che favorire la proliferazione di servizi e di prodotti di dubbia
qualità soprattutto con riguardo alla sicurezza. Le aziende fantasma - conclude Sgherza -
non pagano le tasse, non versano contributi all’Inps e Inail non
rispettano i contratti di lavoro ne leggi sull’ambiente, per questo praticano
prezzi inarrivabili”.
Gli irregolari in Puglia superano i dipendenti pubblici del 12,5%. Colpiti
dalle attività in nero, in misura rilevante, i settori dei servizi, più che
altro quelli alla persona: estetisti,
parrucchieri, podologi, visagisti, sono i soggetti nei quali operano
maggiormente soggetti privi di partita IVA e spesso anche di titolo abilitante.
Obiettivo della campagna è duplice.
Sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni provocati quotidianamente da
queste aziende che sono un peso non solo per le imprese regolari che ne
subiscono la concorrenza sleale, ma anche per i cittadini, che pagano le
tasse al doppio per il mancato gettito fiscale.
Responsabilizzare il cittadino, rendendolo consapevole di quale sistema
delittuoso si rende complice, prestando il fianco al lavoro nero nella vita di
tutti i giorni. Spingendolo, di conseguenza, a denunciare le situazione
irregolari.
“Il fantasma - spiegano dalla agenzia EffettiCollatera li che
ha ideato la campagna di comunicazione - da sempre rappresenta una figura ricorrente nella tradizione popolare caratterizzata da presenza
incorporea. È qualcosa di non tangibile, uno spettro ma che esiste.
Le aziende fantasma sono
dei lavoratori che producono reddito, ma che non pagano le tasse. Un corpo
invisibile con mani che lavorano. Un lavoratore con le sembianze di un
fantasma, mentre svolge il suo mestiere - ha sostenuto Manuela
Lenoci titolare
di EffettiCollaterali - in un luogo diverso da quello preposto per quella tipologia di mansione
(estetista e parrucchiera lavorano in casa) o senza un'impresa o una azienda
che certifica il lavoro di qualità (idraulico e imbianchino), dà l’idea
di chi sono realmente queste aziende fantasma, persone vicine alla gente comune e che si alimentano inconsapevolmente per colpa della gente stessa”.
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