Intervista a Pierpaola Sapienza, assessore alla Cultura del Comune di Cassano delle Murge
a cura di Vito StanoIl consiglio comunale è il palcoscenico dove si pratica la politica, la retorica e anche la denuncia. Questa è quello che, sotto forma di comunicazione, ha fatto l’assessore alla Cultura Pierpaola Sapienza durante l’ultima sessione consiliare. La sua è stata una riflessione rivolta al consiglio, come ha precisato in una nota di chiarimento. Nella comunicazione la Sapienza ha fatto anche un bilancio dell’estate appena conclusa. Di questo abbiamo chiesto in una chiacchierata.
In secondo piano, l'assessore alla Cultura Pierpaola Sapienza durante il consiglio - Foto Archivio Vito Stano |
Allora
assessore com’è andata l’Estate cassanese?
Io
ritengo che anche quest’anno sia andata abbastanza bene, per altro poi a
margine degli eventi ho voluto fare anche una comparazione tra il cartellone
dello scorso anno e quello di quest’anno. E posso dire che gli eventi sono
stati di più. L’estate
cassanese è frutto di collaborazioni di consulte, privati cittadini e giovani la
somma di queste ha garantito un buon successo. Poi quest’anno c’è stata la new entry, cioè il nuovo assessore
(Pasquale Di Canosa, ndr) che ha collaborato alla realizzazione di determinati
eventi. Io ritengo, ripeto, che sia stata soddisfacente, soprattutto per
l’impegno dei giovani.
Con
il nuovo assessore agli Eventi e alle Sagre Pasquale Di Canosa ci sono stati
degli attriti, come si vocifera, oppure c’è stato da subito l’idillio?
Io
non lo chiamerei idillio. Quello che posso dire è che il calendario
dell’estate cassanese era stato già creato prima che lui diventasse assessore
ed era frutto di un confronto in consulta e comunque tra le consulte e gli
operatori commerciali. Quindi il calendario era già pronto, andava magari
arricchito o aggiunte delle idee che magari l’altro assessore poteva apportare.
E invece si è ritenuto di lasciare tutto in quello stato, anche dovuto alla
scarsità dei fondi, perché quest’anno a differenza degli altri anni non abbiamo
pagato la Siae, abbiamo dato contributi omnicomprensivi. Quindi Di Canosa ha
visto il calendario e da subito ci siamo seduti insieme e insieme abbiamo
deciso come ripartire le somme. Non abbiamo avuto degli scontri a dire la
verità.
Qualcuno
ha lamentato che se non ci fossero state le iniziative delle associazioni e
delle attività commerciali l’estate cassanese in realtà sarebbe stata un
contenitore vuoto. Lei cosa pensa?
Io
non direi, perché l’estate cassanese è sempre stata il contenitore espressione
delle associazione e dei privati cittadini, e comunque di coloro che hanno
sempre lavorato per la cultura e per gli eventi di questo paese. Quindi io ritengo
che da sempre non si sia modificato nulla. Inoltre ci sono stati degli
appuntamenti come l’evento ideato dalla sottoscritta “Cassano cultura – In
piazza della creatività”, che rinviene dall’amministrazione e dal mio
assessorato in particolare, e non penso che sia stato un contenitore vuoto,
anzi. Ritengo che queste sono state delle serate di successo, perché c’è stata
l’unione di politica, cultura e tanti argomenti discussi in un sano dibattito
con tutte le parti politiche coinvolte. Poi c’è stata la bella e prestigiosa
mostra del maestro Carlo Fusca, che secondo me, ha innalzato il livello
culturale di Cassano e della pinacoteca. Credo che chi ha detto che non c’era
nulla voleva solo strumentalizzare, perché gli sforzi sono stati fatti e come
dico sempre non è facile, in quanto i fondi sono scarsi, qualche problemuccio
c’è stato, però alla fine ciò che conta è il risultato.
Una
battuta sulla pinacoteca. Dopo la mostra di Fusca è stata aperta al pubblico il
primo ottobre la mostra “Karta” curata da Massimo Nardi alla cui realizzazione
lei ha lavorato. Ci sono dei progetti dell’amministrazione o del suo
assessorato, in particolare, per dare in gestione a un curatore la pinacoteca?
Si,
questo progetto è in piedi da parecchio tempo. Più che dare in gestione, io
vorrei dare la gestione degli eventi ad un comitato tecnico, parliamo
chiaramente di persone esperte e che sino ad oggi si sono spese per la crescita
culturale del territorio che potrebbero dare delle idee innovative per
l’elevazione culturale della pinacoteca. Questa è la mia proposta. Intanto ho
già protocollato una serie di eventi che intendo organizzare fino a gennaio,
eventi frutto della sinergia con le persone con le quali fino ad oggi ho
collaborato: Nicola Surico, Massimo Nardi, Dina Colaninno, Gaetano Grasso.
Insomma le persone che fino ad oggi hanno mostrato di tenere a questo paese
così come la sottoscritta.
Dalla
pinacoteca al laboratorio delle arti. L’idea di Angelo Cortese come la valuta e
come si spenderà?
Ho
ascoltato l’idea di Angelo Cortese, che è stato l’iniziatore della pinacoteca.
Sarebbe bello creare un laboratorio, però onestamente non ho ben capito di che
cosa. Che laboratorio è? Se è di ceramica o
non so di fotografia non mi è ben chiaro, questo non l’ho capito dal
progetto. Al momento mi è sembrato che Angelo Cortese voglia unire una serie di
teste, che forse non possono proprio stare insieme, per creare un suo lavoro
qui. Ripeto, le sinergie per me sono importanti e allo
stesso tempo è importante avere una base solida, quindi prima di parlare di
questo laboratorio dobbiamo avere una sede concreta, un progetto concreto e
delle persone che concretamente sono legate allo stesso.
In
ultimo mi corre l’obbligo di ritornare sulla natura della sua comunicazione
letta in consiglio. A chi o a cosa si riferiva? C’è stato qualche episodio in
particolare?
Preciso,
anche in questa occasione, che la mia era una comunicazione al consiglio e
attraverso il consiglio ai cittadini, perché io sono un amministratore, ma
ancor prima una giovane impegnata a favore della comunità, che ha intrapreso
questo cammino proprio per farsi portavoce rispetto a situazioni…
Ma
ci sono stati o no episodi che hanno fatto scaturire questa presa di posizione
oppure questa è una enunciazione di principio per parlare di queste tematiche?
Sicuramente
ho voluto parlare di questi temi, che in qualche modo toccano non solo il Paese
ma anche la nostra comunità, e come ho detto nella mia relazione determinati
problemi partono dalla base. Quindi quello che succede in Italia, in piccolo,
succede pure nel nostro paese. Io in questo contesto mi faccio portavoce dei
giovani e se qualche giovane ha sentito un disagio io avevo il dovere di
raccontarlo.
Quindi
c’è stato qualche episodio?
Dei
disagi.
Assessore… Ma è una pinacoteca o una galleria d'arte?
RispondiEliminaLa pinacoteca, dal greco πìναξ (pinax: "quadro") e θήκη (théke: "scrigno") è risaputo essere un luogo in cui sono conservate e tutelate le opere d'arte, soprattutto pittoriche.
A Cassano invece, non sapendo come riempirla è diventata una galleria d'arte. Nulla di male. Ma non chiamatela pinacoteca!!!
La risposta sul laboratorio di Cortese fa cadere le braccia. Io ho capito cosa vuole realizzare Cortese. Bella idea ma a Cassano per me IMPOSSIBILE. Soprattutto per la gente che lo circonda…
Perchè le opere nella sala Armienti che sono?!e nelle altre sale?! opere pittoriche! Pinacoteca o galleria è davvero un bel posto per Cassano.
RispondiEliminaCe lo dica cosa vuole realizzare Cortese perchè anche chi era presente alla riunione non l'ha capito.
Assessore, lei invoca la firma e poi fa l'anonima? Con tutto il rispetto per gli artisti locali passati a miglior vita ma quelle opere non spostano nemmeno un acquavivese ad entrare nella presunta Pinacoteca.
EliminaLa Pinacoteca è un MUSEO non un posto dove drinkeggiare ad ogni apertura di mostra! Un tempio per la cultura da non profanare con la presenza di cubiste e faccendieri!
Questa è incultura. Per questo non avete capito Cortese. E' un vostro problema (tipico nel deserto culturale a destra) ed a me non interessa spiegarlo.