mercoledì 3 ottobre 2012

Riequilibrio di bilancio - Il capogruppo Teodoro Santorsola spiega punto per punto e attacca la maggioranza

Intervista a Teodoro Santorsola, capogruppo di Nuova Idea Domani in Consiglio Comunale


a cura di Vito Stano


Il consiglio del primo ottobre, svoltosi in seconda convocazione a causa del lutto familiare che ha colpito la sindaco, non è stato come al solito scoppiettante, fatta eccezione per la comunicazione preliminare dell’assessore alla Cultura Pierpaola Sapienza. I debiti fuori bilancio rivenienti da sentenze hanno occupato buona parte del tempo a disposizione, per poi passare alla ricognizione dei programmi. Dello stato di attuazione dei programmi ne abbiamo parlato in modo dettagliato con il capogruppo di Nuova Idea Domani Teodoro Santorsola.

Teodoro Santorsola - Foto Archivio Vito Stano
Consigliere il suo intervento sul punto è stato duro, ha cercato il confronto con l’assessore al Bilancio Franco Antelmi ma non ha avuto questa soddisfazione. Su quale punto l’amministrazione Di Medio è assente?

Per il terzo anno consecutivo, nonostante io continui a dire all’amministrazione in carica che un provvedimento così portato in consiglio è un provvedimento monco, costoro continuano a non allegare una precisa rendicontazione sullo stato di attuazione dei programmi. Cioè quello che la legge chiede espressamente al consiglio comunale.

E allora cosa allega?

Allegano unicamente dei prospetti numerici, che sono soltanto un aspetto dello stato di attuazione dei programmi. Ma il vero stato di attuazione dei programmi è rendicontare, relazionare su ogni singolo intervento portato nel bilancio di previsione, lo stato dell’arte, cioè, al 30 settembre. Il fatto grave del riequilibrio è che il bilancio ha dovuto subire una forte variazione di bilancio  per essere riequilibrato.

Perché?

Il bilancio non era in equilibrio perché una nuova norma impone agli enti locali di accantonare il 25% dei residui attivi, cioè delle somme che ogni ente deve incassare, in un fondo svalutazione crediti. Per il comune di Cassano il fondo è di circa 230mila euro, perché i residui che hanno un’anzianità superiore ai cinque anni sono troppo alti.

Spieghiamo bene cosa sono concretamente i residui attivi?

Sono somme che l’amministrazione deve introitare da altri enti o da cittadini e sono di varia natura e l’amministrazione comunale li conosce nel dettaglio.

Quindi cosa avrebbe potuto fare l’amministrazione?

Avrebbe dovuto porre in essere tutte le azioni utili e necessarie per incassare la somme oppure, se si tratta di somme non incassabili, avrebbe dovuto eliminare i residui attivi.

In che modo?

Estinguendo questi ipotetici crediti. L’inefficacia dell’amministrazione si è rivelata un bumerang, perché a fronte di questa norma, che io sento di condividere, avrebbe potuto ridimensionare il monte residui e oggi il 25% sarebbe stato di gran lunga inferiore.

E questi 230mila euro da dove provegono?

Dall’avanzo, cioè sono state sottratte risorse che potevano essere destinate alla comunità. Altro che lungimiranza! Non solo! è stata ancora una volta aumentata la spesa corrente in tre mesi di oltre 241mila euro ed è aumentato l’indebitamento, cioè un doppio danno. In quanto per poter costituire il fondo svalutazione crediti con l’avanzo di amministrazione, si è dovuto cancellare il finanziamento di 83mila euro destinato all’isola ecologica, per realizzare la quale oggi si fa ricorso a un mutuo. Quindi al danno si aggiunge la beffa. Ancora una volta a pagare è la città per intero e questo a causa di una mancanza totale di programmazione.

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