Il mar Adriatico è salvo, per adesso. La notizia era già trapelata e adesso la leggiamo anche in un comunicato del Wwf Puglia in cui viene raccontata la vicenda e viene espressa la felicità degli ambientalisti per l'esito.
"Sono due le
sentenze firmate dal giudice Antonio Vinciguerra della Seconda Sezione del
T.A.R. Lazio, la n.8209 e la n.8236, che azzerano due diverse autorizzazioni
alle prospezioni geosismiche rilasciate alla Petroceltic Italia".
"Le sentenze del T.A.R. Lazio - si legge nel comunicato - rappresentano delle pietre miliari, dal punto
di vista giudiziario, per continuare la battaglia contro l'assalto dei
petrolieri al mare Adriatico. Esse vanno ad annullare due provvedimenti che tra
marzo e maggio 2011 sono stati emanati da parte del Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare che avrebbero rappresentato autentici
attentati al territorio locale, garantendo la compatibilità ambientale per la
prima fase del programma dei lavori relativi alla ricerca di idrocarburi nel
sottofondo marino presso aree al largo delle coste abruzzesi e molisane di
Punta Penna. Tutti i pugliesi erano preoccupati per detti interventi che si
sarebbero realizzati sicuramente non molto distanti dalle coste del Gargano e dalla delicatissima Area Marina protetta delle isole Tremiti".
"Contro quegli atti - continua - Wwf Italia,
Legambiente Nazionale, Csn, Lipu e Fai avevano presentato ricorso e hanno avuto
ragione. Sono stati annullati, quindi, il decreto 29.03.2011 n.126 del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il quale era stata dichiarata
la compatibilità ambientale del progetto di realizzazione della prima fase del
programma di lavori collegato al permesso di ricerca idrocarburi d505 B.r.-e.l.
al largo delle coste abruzzesi e molisane (40 km NO di Punta Penna), rilasciato
alla Petroceltic Italia s.r.l. e il decreto 23.05.2011 n.280 del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il quale era stata dichiarata la
compatibilità ambientale del progetto di programma dei lavori collegato al
permesso di ricerca idrocarburi d493 B.r.-e.l. al largo di Punta Penna,
rilasciato alla Petroceltic Italia s.r.l".
"Tra le motivazioni (che il giudice ha ravvisato, ndr) vi è la mancata pubblicazione sui quotidiani pugliesi
(obbligo d’informazione specifico territoriale) dei provvedimenti oggetto dei
ricorsi, il mancato coinvolgimento della Regione Puglia nella procedura di
V.i.a. e la tardiva pubblicazione sui quotidiani molisani dei provvedimenti
impugnati. Le sentenze precisano che: “l’accoglimento delle predette censure
comporta l’illegittimità dell’intera procedura e il conseguente annullamento
degli atti impugnati, previo assorbimento delle censure non esaminate”.
Pertanto la procedura e le autorizzazioni impugnate sono saltate definitivamente".
La soddisfazione del Wwf è enfatizzata per due ordini di ragioni: la prima è che le
regioni sono sovrane del proprio territorio e chiaramente ancora di più lo
sono i cittadini; la seconda è che il diritto alla pubblicità e alla democrazia partecipata non può essere eluso: infatti il
procedimento non è stato pubblicizzato in nessuna testata giornalistica
pugliese e questo, secondo il giudice, è stato un autentico oltraggio alla
diffusione di informazione. Inoltre la sentenza ha ribadito che anche la Regione Puglia, confinante con le aree oggetto d'intervento, deve esprimersi un proprio parere in merito.
Per il Wwf, l’importante risultato
ottenuto dalle associazioni, assistite dagli avvocati Alessio Petretti,
Vittorio Triggiani e Angelo Masucci, "è un primo passo fondamentale per bloccare
l’assurda idea di mettere in pericolo il mare Adriatico e il meraviglioso
ecosistema delle Tremiti".
“Cosi come nel 21 gennaio scorso a Monopoli, il Wwf continuerà a
manifestare in piazza - ha affermato il Presidente del Wwf Puglia Leonardo
Lorusso - ma nel contempo si impegnerà sui tavoli
giudiziari per ottenere vittorie come quella odierna, così come il rinvio della
preapertura della caccia, il tutto finalizzato al bene comune e alla
salvaguardia del territorio”.
“Ovviamente la
battaglia - osserva il vice presidente del Wwf Puglia Mauro Sasso - continuerà. Per questo abbiamo costituito un coordinamento regionale delle
associazioni ambientaliste che contrasterà il far west delle trivelle sul
territorio pugliese.”
La guardia però deve restare alta poiché "questa vittoria non esclude la riproposizione delle relative
specifiche istanze da parte della Petroceltic Italia S.r.l.". Infatti se la società seguisse pedissequamente gli accorgimenti formali, per il cui inadempimento è stata sanzionata, potrà di nuovo presentare istanza al Ministero competente.
Ad ogni
buon conto la Regione Puglia dovrà essere invitata a partecipare alla
procedura di valutazione d'impatto ambientale (V.i.a.).
(fonte Wwf Puglia)
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