giovedì 4 ottobre 2012

Stop alle trivelle nell'Adriatico - I provvedimenti ministeriali bocciati dal Tar Lazio


Il mar Adriatico è salvo, per adesso. La notizia era già trapelata e adesso la leggiamo anche in un comunicato del Wwf Puglia in cui viene raccontata la vicenda e viene espressa la felicità degli ambientalisti per l'esito
"Sono due le sentenze firmate dal giudice Antonio Vinciguerra della Seconda Sezione del T.A.R. Lazio, la n.8209 e la n.8236, che azzerano due diverse autorizzazioni alle prospezioni geosismiche rilasciate alla Petroceltic Italia". 

"Le sentenze del T.A.R. Lazio - si legge nel comunicato - rappresentano delle pietre miliari, dal punto di vista giudiziario, per continuare la battaglia contro l'assalto dei petrolieri al mare Adriatico. Esse vanno ad annullare due provvedimenti che tra marzo e maggio 2011 sono stati emanati da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che avrebbero rappresentato autentici attentati al territorio locale, garantendo la compatibilità ambientale per la prima fase del programma dei lavori relativi alla ricerca di idrocarburi nel sottofondo marino presso aree al largo delle coste abruzzesi e molisane di Punta Penna. Tutti i pugliesi erano preoccupati per detti interventi che si sarebbero realizzati sicuramente non molto distanti dalle coste del Gargano e dalla delicatissima Area Marina protetta delle isole Tremiti".
"Contro quegli atti - continua - Wwf Italia, Legambiente Nazionale, Csn, Lipu e Fai avevano presentato ricorso e hanno avuto ragione. Sono stati annullati, quindi, il decreto 29.03.2011 n.126 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il quale era stata dichiarata la compatibilità ambientale del progetto di realizzazione della prima fase del programma di lavori collegato al permesso di ricerca idrocarburi d505 B.r.-e.l. al largo delle coste abruzzesi e molisane (40 km NO di Punta Penna), rilasciato alla Petroceltic Italia s.r.l. e il decreto 23.05.2011 n.280 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il quale era stata dichiarata la compatibilità ambientale del progetto di programma dei lavori collegato al permesso di ricerca idrocarburi d493 B.r.-e.l. al largo di Punta Penna, rilasciato alla Petroceltic Italia s.r.l".

"Tra le motivazioni (che il giudice ha ravvisato, ndr) vi è la mancata pubblicazione sui quotidiani pugliesi (obbligo d’informazione specifico territoriale) dei provvedimenti oggetto dei ricorsi, il mancato coinvolgimento della Regione Puglia nella procedura di V.i.a. e la tardiva pubblicazione sui quotidiani molisani dei provvedimenti impugnati. Le sentenze precisano che: “l’accoglimento delle predette censure comporta l’illegittimità dell’intera procedura e il conseguente annullamento degli atti impugnati, previo assorbimento delle censure non esaminate”. Pertanto la procedura e le autorizzazioni impugnate sono saltate definitivamente".

La soddisfazione del Wwf è enfatizzata per due ordini di ragioni: la prima è che le regioni sono sovrane del proprio territorio e chiaramente ancora di più lo sono i cittadini; la seconda è che il diritto alla pubblicità e alla democrazia partecipata non può essere eluso: infatti il procedimento non è stato pubblicizzato in nessuna testata giornalistica pugliese e questo, secondo il giudice, è stato un autentico oltraggio alla diffusione di informazioneInoltre la sentenza ha ribadito che anche la Regione Puglia, confinante con le aree oggetto d'intervento, deve esprimersi un proprio parere in merito.

Per il Wwf, l’importante risultato ottenuto dalle associazioni, assistite dagli avvocati Alessio Petretti, Vittorio Triggiani e Angelo Masucci, "è un primo passo fondamentale per bloccare l’assurda idea di mettere in pericolo il mare Adriatico e il meraviglioso ecosistema delle Tremiti".

“Cosi come nel 21 gennaio scorso a Monopoli, il Wwf continuerà a manifestare in piazza - ha affermato il Presidente del Wwf Puglia Leonardo Lorusso - ma nel contempo si impegnerà sui tavoli giudiziari per ottenere vittorie come quella odierna, così come il rinvio della preapertura della caccia, il tutto finalizzato al bene comune e alla salvaguardia del territorio”.
Ovviamente la battaglia - osserva il vice presidente del Wwf Puglia Mauro Sassocontinuerà. Per questo abbiamo costituito un coordinamento regionale delle associazioni ambientaliste che contrasterà il far west delle trivelle sul territorio pugliese.”

La guardia però deve restare alta poiché "questa vittoria non esclude la riproposizione delle relative specifiche istanze da parte della Petroceltic Italia S.r.l.". Infatti se la società seguisse pedissequamente gli accorgimenti formali, per il cui inadempimento è stata sanzionata, potrà di nuovo presentare istanza al Ministero competente. 

Ad ogni buon conto la Regione Puglia dovrà essere invitata a partecipare alla procedura di valutazione d'impatto ambientale (V.i.a.).

(fonte Wwf Puglia)

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