venerdì 16 novembre 2012

"Il ministro dell’Ambiente Clini dovrebbe andare a casa, perché la vicenda dell’Ilva è scandalosa. Clini ha nei fatti coperto l’Ilva per mesi. I Riva devono usare i profitti che hanno fatto negli anni scorsi per applicare tutte le tecnologie che servono": Paolo Ferrero intervistato sul caso Ilva-Taranto non risparmia nessuno

Il viaggio ideale che abbiamo iniziato nella città di Taranto, la città più inquinata d'Europa (Carlo Vulpio) prosegue e dopo aver parlato di "Invisibili", libro scritto a due mani dal giornalista dell'edizione tarantina de La Gazzetta del Mezzogiorno Fulvio Colucci e l'operaio e scrittore Giuse Alemanno; dopo aver parlato con un operaio dell'Ilva; dopo aver parlato con Vito Galiano, sindacalista Cgil ed esperto di malattie degenerative legate agli ambienti di lavoro; dopo aver raccolto le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente Corrado Clini;  continua con le dichiarazioni del già ministro e segretario del Partito della Rifondazione Comunista Paolo Ferrero venuto a Bari il 14 novembre scorso per presentare i quesiti referendari e discutere del futuro politico-elettorale con la base e con i movimenti espressione della società.

A cura di Vito Stano

Paolo Ferrero, segretario Partito della Rifondazione Comunista
Foto Archivio Vito Stano
Segretario l’Ilva ha annunciato la decisione di chiedere da lunedì 19 novembre la cassa integrazione per 2mila operai degli stabilimenti di Taranto. Si parte col piede sbagliato?

L’Ilva non vuole spendere i soldi per fare quello che dovrebbe fare, cioè la riconversione ambientale del ciclo (di produzione, ndr), mettere in sicurezza le cose, coprire quello che c’è da coprire e mettere le tecnologie che servono. L’Ilva sta ricattando i lavoratori perché cerca di non tirare fuori i soldi, noi diciamo che lì all’Ilva c’è una cosa molto semplice da fare: l’azienda deve usare i profitti che ha fatto negli anni scorsi per applicare tutte le tecnologie che servono e fare tutti i lavori che servono per evitare che quello stabilimento continui ad inquinare il territorio e ad ammazzare la gente che ci lavora, questo è quanto. Di acciaierie c’è ne sono ovunque e del resto l’acciaio serve. Quindi l’acciaio va prodotto senza riempire di diossina il territorio.

Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e il ministro della Salute Renato Balduzzi sembravano sorpresi del contenuto del “Rapporto Sentieri”, quasi fosse la prima volta che certi dati venissero pubblicati. Lei crede che per certi errori madornali dovrebbero lasciare l’incarico che ricoprono?

Spero che siano degli errori, perché è evidente che il ministro dell’Ambiente (Clini, ndr) ha nei fatti coperto l’Ilva per mesi, addirittura credo abbia denunciato chi tirava fuori i dati, che poi si sono rivelati essere i dati veri. Che l’Ilva inquinasse lo sapeva tutto l’universo e lo sapeva quindi anche il ministro dell’Ambiente. Il problema è che questo governo è effettivamente espressione dei poteri forti, quindi non tocca le banche, non tocca le imprese, non tocca le grandi multinazionali e difende i loro interessi invece che la popolazione.

Quindi che fare?

Io penso che questo governo se ne dovrebbe andare e nello specifico il ministro dell’Ambiente dovrebbe andare a casa, perché la vicenda dell’Ilva è scandalosa. Il punto però è che l’Ilva è stata tollerata da troppi nel fare i suoi porci comodi, perché non è da oggi che l’Ilva inquina è da anni e in questi anni eravamo pochissimi a denunciare i superprofitti dell’Ilva che da un lato sfruttava i lavoratori e dall’altro inquinava l’ambiente. Quindi c’è una responsabilità di questo governo perché ha negato l’evidenza, non è intervenuto quando avrebbe dovuto. Ma il problema più generale è che bisogna cambiare l’orientamento politico del governo e del parlamento nei confronti delle grandi imprese; non si può continuare a tollerare qualsiasi cosa succeda. 

1 commento:

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