Sono 7mila i turisti italiani che nel 2011 hanno scelto un viaggio diverso. La maggior parte ha tra i trenta e i quarant'anni e desidera sperimentare un viaggio responsabile che sia di scoperta e non solo di spostamento. Il 60% di questi turisti italiani è rappresentato da donne. Le destinazioni principali sono Africa, India, Australia, Brasile e Messico.
Accanto all’approccio
del turismo responsabile, nel turismo di massa si insinua purtroppo il
drammatico fenomeno del turismo sessuale che colpisce soprattutto i bambini,
vittime indifese di uno sfruttamento che spazia dalla pornografia alla
prostituzione, passando attraverso la tratta e i matrimoni precoci con il fine
ultimo di un facile guadagno. Secondo dati dell’Unicef, lo sfruttamento
sessuale minorile a fini commerciali coinvolge ogni anno circa un milione di
bambini. Ma le stime attendibili sono molto difficili da valutare, trattandosi
di un mercato clandestino che sfugge a ogni analisi.
La Dichiarazione di
Stoccolma, adottata in occasione del Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale
dei bambini (1996) definisce il
Commercial Sexual Exploitation of Children (Csec) come “una forma di
coercizione e di violenza contro i bambini (che) è pari a lavoro forzato e a
una forma contemporanea di schiavitù”. Il carattere della transnazionalità e
della globalità degli spostamenti ha contribuito alla diffusione e all’ampliamento
di questo fenomeno. Le forme principali e interconnesse di sfruttamento
sessuale commerciale sono la prostituzione, la pornografia e la tratta per scopi
sessuali. Altre forme di sfruttamento comprendono il turismo sessuale
infantile, i matrimoni precoci e quelli forzati.
Secondo Ecpat (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking) sono 80mila i turisti sessuali di origine italiana. Il 60% sono occasionali, il 35% abituali e il 5% pedofilo. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo il giro d’affari che ruota intorno al turismo sessuale minorile fattura tra gli 80 e i 100 miliardi di dollari annui (stime 2010). Le vittime sono bambini dei Paesi in Via di Sviluppo con un’età compresa tra i 13 e 17 anni.
Questi dati permettono di promuovere una riflessione individuale e magari della società nel suo insieme. A questo proposito segnaliamo un seminario sul turismo responsabile a cura di Betty Locane per il 10 novembre alle 18.30 presso il Laboratorio Urbano di Fasano (in provincia di Brindisi) dalla cooperativa Equoenonsolo. Durante la serata si potrà visitare la mostra
del fumetto "A.A.A. Turista Responsabile cercasi" a
cura dell'associazione culturale Tures.
(fonte Ministero Affari Esteri)
04.11.2012
Vito Stano
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