lunedì 3 dicembre 2012

Cece nero della Murgia: 40mila euro dalla Camera di Commercio di Bari per la valorizzazione. Cassano delle Murge liquida 5mila euro a Ferventazione per l'edizione 2012 Profumi e Sapori d'autunno


Foto fondazioneslowfood.it
«Gli ospedali chiudono. Monumenti, opere d’arte e siti archeologici languono. Le Province scompaiono. I Comuni tagliano i servizi sociali. Nell’Italia dei sacrifici e delle manovre lacrime e sangue, c’è ancora un’oasi dorata. Alla faccia della spending review e di chi si sbatte tutto il giorno per mettere il pranzo insieme con la cena, c’è ancora spazio per promuovere e valorizzare il cece nero, facendo piovere denaro come negli anni dell’inflazione a due cifre.

Dopo aver gratificato la Cna con 24mila euro per la partecipazione ad una fiera gastronomica a Bogotà, nel tentativo di avviare improbabili rapporti d’affari con la Colombia, la Camera di commercio di Bari stacca un assegno di 40mila euro alla Cia per un progetto di promozione e valorizzazione del cece nero. Questa volta non ci sarà una traversata transoceanica: l’iniziativa interesserà i comuni di Cassano, Acquaviva e Santeramo, nel tentativo di istituire un presidio Slow Food su questa varietà di legume un po’ in disuso.

Considerata la somma stanziata, dovrebbero subito cambiargli il nome. Altro che cece nero, con 40mila euro il cece diventa d’oro». 

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/12/02/news/valorizzazione_dei_ceci_neri_un_assegno_da_40mila_euro-47892894/

Con questo articolo Raffaele Lorusso del quotidiano la Repubblica si alza una luce su un'ambito che ha suscitato molto interesse nell'ultimo periodo: la scoperta e la valorizzazione del legume dimenticato dunque, secondo Lorusso, passa attraverso lauti finanziamenti della Camera di Commercio di Bari a fronte di tagli in tutti i settori della vita pubblica. Il «cece d'oro» in effetti ha goduto delle attenzioni degli amministrazioni locali, in questo caso ci occupiamo di Cassano delle Murge, i quali si sono spesi e hanno investito risorse per promuovere il legume risorto.

Ma quanti soldi ha investito il comune di Cassano delle Murge in questo progetto? L'ente ha finanziato convegni e sagre http://murgiambiente.blogspot.it/2012/10/cece-nero-di-cassano-tra-biodiversita-e.html - http://murgiambiente.blogspot.it/2012/10/il-cece-nero-di-cassano-e-la.html ed è notizia di oggi la determina di settore che liquida il finanziamento per la realizzazione della sagra Profumi e Sapori d'autunno:  Determinazione N° 215 Registro del 27/11/2012 Registro Generale N° 1104  Oggetto: Liquidazione contributo alla Associazione FERVENTAZIONE per organizzazione VII Edizione di 'Profumi e Sapori D'Autunno 2012' del 13 e 14 ottobre 2012

L'importo che il comune ha impegnato è di 5.000,00 euro, di cui 2.500,00 euro a titolo di contributo economico ed 2.500,00 euro a titolo di cofinanziamento,  da liquidarsi - si legge nella determina - a pervenimento di relativa richiesta con rendiconto delle spese; nelle determina si legge ancora che con «DGC n.119/2012 si prenotava una somma pari ad € 5.000,00 di cui € 2.500,00 sul capitolo 11738/306 “interventi mirati in agricoltura” ed € 2.500,00 sul capitolo 11750/583 “trasferimenti per iniziative diverse nel campo agricolo” del bilancio 2012».

Insomma con tempistica perfetta l'articolo di Raffaele Lorusso de la Repubblica ha coinciso con la messa in pagamento di euro 5mila euro a favore dell'associazione che ha organizzato il convegno sul cece nero tenutosi nel palazzo Miani-Perotti e la sagra Profumi e Sapori d'autunno. Una cosa è certa che da quando il termine crisi è iniziato a circolare negli ambienti della pubblica amministrazione a tutti i livelli, i contributi per cofinanziare o contribuire a realizzare un evento culturale, artistico e men che mai scientifico sono praticamente stati dirottati in gran quantità verso la dimensione territoriale: le sagre in effetti non si contano più e le piazze sono piene di commercianti felici di fare affari e amministratori compiaciuti di aver contribuito a realizzare quel che gli occhi registrano. La cultura è quindi diventata, ma già lo era, la cenerentola della programmazione, qualora se ne trovasse traccia. Una mostra d'una qualsiasi forma d'arte o un evento di dimensioni accettabili in cui non si mangia sta diventando il miraggio di molti, che pur di sfuggire al pensiero unico della valorizzazione del territorio emigrano quotidianamente in altre comuni neanche troppo lontani per parlare, godere, confrontarsi non davanti ad un piatto o un bicchiere, ma soltanto una tela o una fotografia o una scultura o un'installazione.

Chissà se riusciremo nuovamente a parlare... senza la bocca piena.

03.12.2012
V.S.

4 commenti:

  1. Ve l'avevo detto di non fermarvi all'apparenza del contributo comunale...
    Manca il contributo del GAL… la miniera… scava Stano, scava! ;)

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  2. Ah dimenticavo: gli stands gastronomici (29) hanno pagato il loro spazio. Chiedete a loro quanto. La rendicontazione da solo quei soldi è ampiamente azzerata e si pagano anche gli spettacoli.

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  3. Ancora... poi ci sono i 5 euro per i calici chiesti al pubblico. I numeri sono ENORMI per una associazione...

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