domenica 20 gennaio 2013

Coste pugliesi quale sviluppo? Se n'è parlato in un workshop a Monopoli


Dal Sigea, che organizzato la giornata di studi, riceviamo questo comunicato che pubblichiamo.  

Si è tenuto a Monopoli venerdì 18 gennaio 2013, nella cornice dell’Hotel Lido Torre Egnazia, il workshop “Le coste pugliesi: tra prospettive di sviluppo ed esigenze di tutela” organizzato dalla SIGEA Sezione Puglia. Hanno partecipato più di 150 tra professionisti, tecnici, funzionari pubblici e operatori del settore e ha visto l’intervento di oltre 20 relatori esperti delle problematiche costiere. Il presidente della Sezione pugliese della SIGEA, dott. Salvatore Valletta, ha salutato i partecipanti soffermandosi sulle peculiarità della costa pugliese, caratterizzata da uno sviluppo di circa 995 km, con caratteristiche geomorfologiche ed ambientali assai variegate e distintive, che la rendono una risorsa territoriale di grandissimo valore economico e sociale.

Nella prima sessione del workshop, moderata dal prof. Paolo Sansò (Università del Salento) sono stati affrontati dal prof. Giuseppe Mastronuzzi (Università di Bari) i principali risultati di studi a scala regionale sulle dinamiche costiere, caratterizzate da una interazione forte tra bilancio energetico e bilancio di massa delle varie forme di dinamismo, a cui contribuiscono a volte in modo del tutto errato gli interventi umani. Il prof. Giuseppe Spilotro (Università della Basilicata) ha evidenziato gli aspetti specifici sulla stabilità delle coste alte a falesia, di cui è assolutamente necessario studiare i fattori di rischio per ridurne al minimo il grado di pericolosità con adeguati modelli di intervento. Il prof. Francesco Selicato (Politecnico di Bari) si è soffermato, invece, sugli effetti dell’applicazione del Piano Regionale delle Coste alle singole realtà comunali, mettendo in evidenza i ritardi e la mancanza di specifici studi di classificazione e di interazione geomorfologica dei litorali all’interno dell’unità fisiografica di riferimento.

La seconda sessione, moderata dal dott. Nicola Palumbo (Autorità di Bacino della Puglia), ha visto in prima battuta l’intervento dell’ing. Maria Francesca Bruno sulle azioni di monitoraggio delle dinamiche meteo-marine dei litorali utile per rilevare gli effetti di eventi eccezionali meteo-marini (mareggiate). Il monitoraggio, avviato nel 2004 da un consorzio di strutture universitarie, viene eseguito attraverso una rete di stazioni di rilevamento (6 anemometri, 3 boe ondemetriche e 4 mareografi) i cui dati vengono inviati ad un centro di controllo, elaborati e immessi in rete. A seguire il prof. Michele Mossa, ingegnere idraulico del Politecnico di Bari, ha parlato dei metodi di studio e dei risultati ottenuti negli ultimi anni nell’analisi, modellazione e controllo della qualità chimico-fisica delle acque, con particolare riferimento alle azioni del moto ondoso e delle correnti sulle condizioni morfologiche della costa e dei possibili interventi per caratterizzare e preservare l’ambiente marino dagli effetti di alcuni tipi di inquinamento costiero, mentre il prof. Massimo Angelo Caldara (Università di Bari) ha illustrato i dati sulla subsidenza della piana costiera del tavoliere di Pugliaspecificamente del golfo di Manfredonia, la cui causa sembra sia imputabile soprattutto agli interventi di emungimento di acque dolci (al servizio delle numerose aziende agricole presenti nell’area) e di idrocarburi. I dati sono stati acquisiti tramite il sistema di interferometria differenziale SAR ed elaborati con tecnologie informatiche sviluppate appositamente da Enti di ricerca.

I lavori sono proseguiti con una Tavola Rotonda moderata dal prof. Giuseppe Mastronuzzi, che ha visto confrontarsi sull’individuazione delle più corrette forme di gestione, tutela e valorizzazione della risorsa costa del territorio pugliese: Antonio Capacchione, del Sindacato Italiano Balneari - Puglia, l’ing. Angelo Domenico Perrini, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, l’ing. Mario Mega, Dirigente del Servizio Infrastrutture dell’Autorità Portuale del Levante, il dott. Nicola Ungaro, Dirigente Ambientale - ARPA Puglia,l’ing Raffaella Bologna, funzionario Ufficio Demanio Marittimo - Regione Puglia, l’avv. Fabiano Amati,Assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione Civile, il prof. Pierfrancesco Dellino, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari, infine ling Antonio R. Di Santo,Segretario Generale - Autorità di Bacino della Puglia.

In particolare è stata enfatizzata la necessità di una ridefinizione dei canoni di concessione demaniale, che andrebbero indirizzati ai Comuni con destinazione d’uso, oltre alla specificazione giuridica di Demanio con il superamento delle incongruenze di gestione. Dovrebbero affermarsi una cultura e una coscienza di tutela del territorio, a cui la formazione universitaria è chiamata a dare il suo fondamentale contributo per la diffusione della conoscenza e della tutela della costa e del territorio in generale. Ci vorrebbe una maggiore competenza nella elaborazione dei progetti di intervento sul Demanio Marittimo e sui porti. E' necessaria l'integrazione delle competenze e delle figure professionali per arrivare ad una cabina di regia del monitoraggio continuo delle coste e del territorio retrostante, superando la parcellizzazione dei saperi e degli interventi di tutela ambientale, così come auspicato dal protocollo di Barcellona. Ma soprattutto, come ha detto l'assessore Amati, va recuperato un metodo scientifico per stabilire una connessione dei poteri inerenti alla gestione del Territorio e una nuova visione nelle possibili e auspicabili forme di collaborazione.

Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti con la sessione dedicata a casi di studio relativi ad interventi già realizzati o in corso di esecuzione di difesa costiera, moderata dalla dott.ssa Rossella Pagliarulo del CNR-IRPI di Bari. Il prof. Vincenzo Cotecchia (Politecnico di Bari) ha illustrato i metodi e le tecniche messe in atto per l’analisi geomorfologica di un imprevista cavità rinvenuta durante la caratterizzazione per il consolidamento di un tratto di falesia ad Otranto e quindi dei problemi aperti nel ricalibrare l’intervento di consolidamento della falesia soprastante, mentre il prof. Giuseppe R. Tomasicchio (Università del Salento) ha illustrato lo stato in cui versano estese porzioni di litorale pugliese da nord a sud, con rilevanti fenomeni di erosione costiera e gli effetti sia positivi ma soprattutto negativi di alcuni interventi già realizzati, riferibili soprattutto alla pratica abbastanza sconsiderata e diffusa in passato di costruzione di pennelli e frangiflutti di varia natura, in assenza di approfonditi studi sulla dinamica dei flussi marini.

L’ing. Girolamo M. Gentile (Politecnico di Bari) si è soffermato su un approccio innovativo di riproposizione (in termine tecnico “ripascimento”) di spiagge nella loro morfologia originaria, grazie anche all’adozione di un modello matematico “Perfect Storm” basato sull’energia del moto ondoso, capace di trasportare sedimenti in sospensione e sul Flusso di Energia Risultante (FER), i cui risultati, sulla base anche della storia evolutiva della spiaggia, aiutano a indirizzare gli interventi secondo il processo naturale di formazione del litorale. Sono stati presentati i casi di Mattinata e Monopoli. Il prof. Pierfrancesco Dellino, dell’Università di Bari, ha concluso la giornata dei lavori relazionando sul trasporto dei sedimenti nel porto di Bari, di cui sono state studiate in maniera approfondita e scientifica sia la granulometria che le dinamiche delle correnti, le stesse che intervengono sui litorali aperti e le cui conoscenze sono indispensabili per definire in maniera appropriata gli interventi di monitoraggio e tutela.

Alla fine, merita sicuramente rimarcare come i tanti ed estremamente qualificati contenuti scientifici proposti dai diversi relatori e le ragioni, anche contrapposte, sostenute con vigore dai partecipanti alla tavola rotonda, sicuramente hanno contribuito ad arricchire e motivare tutti i partecipanti verso un sempre più approfondito ed appassionato impegno scientifico e professionale negli studi per la difesa e valorizzazione delle coste pugliesi, nelle loro molteplici e diversificate componenti.

Il workshop ha visto il patrocinato di: Comune di Monopoli, Regione Puglia, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Autorità di Bacino della Puglia, ARPA Puglia, ANCI Puglia, Autorità Portuale del Levante, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Politecnico di Bari, Ordine dei Geologi della Puglia, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari.

Comitato Organizzatore
Giovanni Melchiorre, Rossella Pagliarulo, Nicola Palumbo e Salvatore Valletta

Segreteria Organizzativa:
Consiglio Direttivo SIGEA Sezione Puglia - puglia@sigeaweb.it - 338.4158594

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