giovedì 10 gennaio 2013

Guerre per il controllo dell'acqua. L'esperienza palestinese ad Altamura


La questione dell'acqua ogni tanto ritorna alla ribalta delle cronache, ma quasi mai approda nelle tanto decantate agende politiche. Dopo il referendum, che ha decretato la netta volontà degli italiani di volere una gestione pubblica dell'acqua lontana da ogni concetto di profitto, i comitati, le associazioni, i partiti e i singoli impegnati in questa battaglia di civiltà hanno continuato a combattere per vedere trasformata in legge dello Stato la volontà dei cittadini. Ma ad oggi nulla è accaduto, anzi se e dove è stato possibile è stata rimarcata la preminenze dei privati (o di enti pubblici che gestiscono in modo privatistico). Ma se il problema italiano, seppur grave, è una lotta di civiltà e di diritti, altrove acqua significa potere e quale caso è più eloquente di quello palestinese?

In effetti è importante capire cosa accade quando qualcuno si impadronisce del bene vitale per eccellenza come è accaduto nei territori palestinesi; questa situazione è utile come chiave di lettura di quello che potrebbe accadere a livello mondiale. Nella giornata di ieri se n'è parlato a Bari e oggi nel pomeriggio se n'è parlerà ad Altamura presso la sala convegni ABMC in piazza Zanardelli (sotto i portici) alle ore 18,30. Interverranno Rosario Lembo (Contratto Mondiale sull'Acqua) e Michele Loporcaro (Comitato AcquaBeneComune Altamura). Coordinerà Antonio Elia (ilGrillaio Altamura).

L'incontro sarà utile per comprendere cosa accade quando l'acqua ha un padrone. La carovana dell’acqua dopo l'esperienza in Palestina potrà raccontare cosa accade quando un paese o un popolo pretende di impadronirsi dell'acqua e, ancora, cosa accade quando si devia un corso d'acqua a vantaggio di un paese lasciandone a secco un altro.

L'analisi di quanto accade in Palestina offre buoni spunti di riflessione: decine di migliaia di palestinesi sono privi di accesso all’acqua perché i loro vicini hanno deciso che l'acqua appartiene a loro. Israele priva migliaia di palestinesi dell’accesso all’acqua. L’impegno della carovana, promossa dal Contratto Mondiale sull’Acqua è quello di attivare relazioni di solidarietà e cooperazione tra le comunità locali ed i movimenti dell’acqua in Italia e in Europa in contrasto ai processi di privatizzazione.

10.01.2012
Vito Stano

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