Tagli
abusivi, macchia distrutta e danni al paesaggio alle porte di Bari. Operazione
territorio: in azione i forestali di Acquaviva delle Fonti e Cassano delle Murge.
Nell’ambito
di un’operazione coordinata mirata ad intensificare i controlli sul
comprensorio di Cassano Murge ed Acquaviva, le locali Stazioni del Corpo
Forestale dello Stato hanno condotto due importanti operazioni di polizia
forestale e ambientale nelle località, rispettivamente, Grottagiglio del
Comune di Cassano delle Murge e Parchi della Chiesa nel Comune di Acquaviva
delle Fonti.
Nel
primo caso, i forestali rinvenivano presso un’azienda agricola la presenza di
circa 80 quintali di legna da ardere di essenza quercina (Roverella mista a
ceppi di olivo) in parte depezzata e in parte ridotta in tronchi sezionati
della lunghezza di circa 50 cm e con un diametro variabile dai 15 ai 35
centimetri, di cui i possessori non erano in grado di esibire alcuna documentazione
attestante la lecita provenienza.
Trattasi infatti del presunto bottino di una serie di tagli boschivi furtivi e
abusivi in danno di un bosco ceduo di
roverella di proprietà privata, già segnalati alla polizia forestale.
Attraverso un metodo di evidenze fisiche, si riusciva anche a rinvenire
l’origine del taglio. Tutta la legna veniva sequestrata, mentre il titolare
dell’azienda veniva denunciato per ricettazione.
Nel
corso della seconda operazione i forestali mettevano i sigilli ad un cantiere
ove erano in corso lavori di movimento
di terra con l’ausilio di mezzi meccanici all’interno della lama del Torrente
Picone ricadente nell’agro del Comune di Acquaviva delle Fonti (Ba), alla località Parchi della Chiesa, vincolato per scopi Paesaggistico/Ambientali,
Idrogeologici e ai sensi del D.M.6884 del 12.11.1936.
I
lavori consistevano nella rimozione di muretto a secco di contenimento e nella
distruzione di cespugli di macchia mediterranea della specie Quercus
Coccifera (Quercia Spinosa), radicati nello stesso. Accertata
l’assenza di autorizzazioni rilasciate dagli enti preposti, si è proceduto a
sequestrare l’area ed a denunciare gli autori dei lavori per la violazione
delle prescrizioni a tutela degli ambiti estesi di tipo B, lame, corsi d’acqua
e beni diffusi del paesaggio contenute
nel Piano Urbanistico Territoriale vigente in Puglia, nel Codice del Paesaggio, nel testo unico
dell’edilizia e nell’art. 734 del codice penale (deturpazione o distruzione
bellezze naturali).
(fonte Corpo Forestale dello Stato - Regione Puglia)
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