domenica 3 febbraio 2013

Cannonau della Sardegna: un principe spagnolo sulle tavole isolane


La Sardegna vitivinicola - Foto google.com
Oggi parliamo di Sardegna e dei suoi riconoscimenti: denominazioni di origine controllata e garantita (1), denominazioni di origine controllata (19), indicazioni geografiche tipiche (15). L'isola sarda è tra le regioni italiane che negli ultimi anni ha raggiunto ottimi risultati nel comparto dell’agroalimentare e in particolare nel settore vitivinicolo con la valorizzazione dei vitigni autoctoni.

Cominciamo il viaggio nella  stupenda terra di Sardegna partendo dal vitigno che forse meglio di tutti la rappresenta: il Cannonau. L’origine del vitigno sembra essere spagnola:  i dominatori portarono con sé il loro alimento, maggiormente nella provincia di Nuoro, nell’Ogliastra, a Baronia, nella zona della Barbagia, in provincia di Cagliari, nel Sarrabus e nell’Anglona in provincia di Sassari.

Un vitigno a bacca nera coltivato in quasi tutte le zone vitate, con i suoi 7500 ettari, equivalenti al 30% di tutta la superficie vitata della regione; la provincia di Nuoro è la zona più vocata per la coltivazione del Cannonau, anche se lungo la costa orientale, nel profondo sud dell’isola ci sono coltivazioni di non poco conto. Le rese sono mediamente basse, raggiungendo gli ottanti quintali per ettaro. Il vino si caratterizza per finezza tipica, gusto particolare e profumo che varia a seconda del terroir e del clima

Il vino nel bicchiere si presenta con una buona struttura e con sensazioni gusto-olfattive che ricordano, nelle diverse espressioni, fiori o frutti rossi, freschi, che virano verso note più mature di confetture speziate nella tipologia riserva o liquoroso. Questo vitigno determina una media struttura, che lo rende adatto anche alla produzione di vini rosati, con delicati profumi fruttati. Il Cannonau può anche essere sottoposto ad affinamento e la tipologia riserva presenta un colore rosso con riflessi granati.

Caratteri di maggior struttura e complessità lo rendono adatto ad essere abbinato con piatti di carni rosse speziate, brasati, coniglio alle noci, stufato d’agnello alle cipolle e finocchio, porceddu allo spiedo, cinghiale al vino, pecorino sardo stagionato e piatti della cucina tradizionale da gustare magari la prima domenica di agosto durante la sagra del Cannonau. La denominazione di origine controllata lo qualifica come Cannonau di Sardegna. 

03.02.2013
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)

Chi non ama le donne il vino e il canto,
è solo un matto non un santo. 

Arthur Schopenhauer (1788 - 1860)

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