domenica 17 febbraio 2013

Dolce e suadente: il Girò di Cagliari dal 1972 controllato all'origine


Per il terzo incontro propongo un vitigno di grande pregio e grande potenzialità per la produzione di vini da dessert di particolare finezza ed eleganza. Introdotto nel Campidano di Cagliari durante la dominazione spagnola, la sua coltivazione è attualmente limitata a piccolissime aree situate per lo più nel sud dell’isola.

La produzione di questo delizioso vino rosso dolce conobbe in passato un periodo di grande notorietà, riconosciuto e premiato in diverse mostre italiane ed internazionali, è uno dei pochi e unici vini liquorosi in Italia che possono affiancarsi ai grandi e ben noti vini iberici quali Porto e Madeira. Il Girò, vitigno a bacca nera, è impiegato per la produzione di molte tipologie: dry con un grado alcolometrico di 14,0°, liquoroso 17,5°, liquoroso secco con 17,5° e liquoroso riserva. È previsto l’invecchiamento per la tipologia riserva, almeno due anni, di cui uno in botte.
 
Si presenta con un intenso rosso rubino dai bagliori aranciati ed eleganti profumi che ricordano confettura di ciliegie, caramello e cotognata; in bocca è consistente e vellutato, equilibrato e fine per dolcezza e calda suadenza. Queste doti lo rendono adatto ad essere abbinato con formaggi stagionati e saporiti, dolci a base di mandorla e crostate con confetture. La Denominazione di Origine Controllata del vino Girò di Cagliari viene riconsciuta nel 1972.

17.02.2012
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)

…poiché le parole sono come il vino:
hanno bisogno del respiro e di tempo

perché il velluto della voce riveli

il loro sapore definitivo.
Luis Sepùlveda (1949)

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