giovedì 11 aprile 2013

Carovana Antimafie a Bari: beni confiscati non solo simbolo di legalità

Conferenza stampa Carovana Internazionale Antimafia 2013 a Bari

Foto Archivio Vito Stano 
I beni confiscati come nodi nevralgici di un sistema non più soltanto simbolico, ma anche e soprattutto di convenienza sociale e in parte minore anche economica. Il passaggio della Carovana Internazionale Antimafia 2013 dalla Puglia, oggi a Bari, capita in un momento di recrudescenza delle attività criminali, prova n'è l'omicidio di un pregiudicato in pieno centro soltanto qualche giorno fa. Nonostante ciò in piazza San Pietro a Bari Vecchia, in quello che un tempo era il feudo indiscusso del clan Capriati, oggi l'Arci Bari gestisce un appartamento confiscato all'omonimo clan ed è proprio in questo spazio recuperato che rappresentanti istituzionali e associazioni si sono ritrovati per raccontare «le buone pratiche», senza però tralasciare le criticità che incombono nel quotidiano: Stefano Fumarulo, dell'Agenzia del Comune di Bari che si occupa del contrasto non repressivo alla criminalità organizzata, riferendosi alle polemiche innescatesi a seguito dell'ultimo agguato mortale in centro a Bari, ha precisato che «la situazione attuale, per quanto grave, non è minimamente paragonabile con quella di venti o dieci anni fa, molti passi avanti sono stati fatti». 

In aiuto come è ovvio vengono i numeri: in Puglia i beni confiscati, secondo una stima aggiornata, ma non esaustiva, sarebbero tra 600 e 800, di questi non si conoscono bene nè le condizioni attuali, nè le eventuali ipoteche che sugli stessi potrebbero gravare. Proprio le ipoteche circa nel 70% dei casi fungono da cappio, strozzando sul nascere le attività sociali o economiche che si potrebbero realizzare utilizzando il bene sottratto alle mafie. Anche su questo punto il coro è unanime nel chiedere una riforma della normativa vigente in materia, che anziché anticipare le istanze della strada le rincorre e, molte volte, oltre a perdere tempo si sbaglia strada, rischiando di dilapidare un patrimonio di esperienze unico.   

La presenza delle istituzioni in questi difficili contesti contribuisce a perpetuare le attività quotidiane di cui l'antimafia sociale si compone: divulgazione e aggregazione innanzitutto, su cui fondare un nuovo stile di vita targato legalità.

11.04.2013
Vito Stano

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