giovedì 25 aprile 2013

Liberazione dal nazifascismo: fitto programma a Zona Franka a Bari


«In un momento così difficile della storia repubblicana hai dato con la tua firma, con il tuo crederci fino in fondo, un segnale importante al Paese. E tutti insieme abbiamo evitato che la nostra bella Italia diventasse lo zimbello del mondo. Infatti la regione Lazio (nella figura del neopresidente Nicola Zingaretti) ha bloccato i finanziamenti per la costruzione del monumento della vergogna al criminale di guerra Rodolfo Graziani. Io (come te del resto) mi sono sentita male per quel quel monumento dedicato al gerarca fascista. Non potevo tollerare un affronto simile alla mia regione, al mio paese e alla Costituzione repubblicana. Dai tempi dell'inaugurazione di questa oscenità stavo male e mi impegnavo per il suo abbattimento o riconversione. Poi ho lanciato questa petizione su Change.org e una battaglia di pochi si è trasformata nella battaglia del Paese»

A scrivere queste parole è stata Igiaba Scego, scrittrice somala, residente in Italia, autrice tra gli altri di 'Pecore nere. Racconti', in cui con altre penne migranti di seconda generazione hanno affrontato il dramma del distacco, della non appartenenza fino in fondo tanto alla terre dei padri, tanto a quella ospitante. Igiaba Scego, come ha lanciato qualche giorno fa una petizione on line per scongiurare il finanziamento di un'opera che ricordasse le gesta del gerarca fascista Rodolfo Graziani, ritenuto a giusta ragione un crimnale di guerra già all'epoca del fallimentare momento storico del colonialismo italiano in Africa Orientale e in particolare in Somalia, Etiopia ed Eritrea. La scrittrice ha ottenuto il sostegno auspicato in coincidenza della vigilia del 25 aprile, giornata dedicata alle celebrazioni della Liberazione dell'Italia del giogo nazifascista. «Ora la mia speranza – continua Igiaba Scego – è che questa vittoria possa far scattare qualcosa di bello e positivo nel nostro Paese. Sarebbe bello per esempio che la storia del colonialismo italiano fosse insegnata nelle scuole. Giacometta Limentani, una delle più autorevoli voci della comunità ebraica romana, suggeriva di fare nelle scuole un percorso sul colonialismo simile a quello che oggi si fa sulla shoah. Visite guidate, approfondimenti, letture. Affinché la memoria prosperi nella mente e nei cuori dei più giovani... per sempre»Come non essere d'accordo con questo intento: senza storia non c'è futuro.

E a proposito di futuro prossimo, domani Zona Franka (collettivo barese), organizzerà un intera giornata di eventi per celebrare la giornata della Resistenza sia all'interno di Zona Franka, che, per la prima volta, per strada in via Marchese di Montrone, al civico 80. Il programma prevede: alle 11,30 "Primavera antifascista - La crisi del regime e l'opposizione operaia e intellettuale" presso la Fondazione Rita Maierotti, in via Volpe, n. 4 organizzato dalla CGIL Bari; alle ore 15,00 è previsto lo spostamento delle attività sulla strada antistante Zona Franka, in via Marchesa di Montrone; alle ore 16,00 GUERIILLA KNITTING e SWAP PARTY con Effetto Terra, attività ludiche e banchetti delle associazioni; dalle ore 16, mostre fotografiche a cura dell'associazione CISS e di Andrea Scuteri e Paola Palumbo; alle ore 17,00 reading antifascista con estratti di opere di Calvino, Trilussa e altri; ore 18,00 presentazione del libro 'Voi onesti farabutti' di Simone Ghelli ed esposizione e vendita di libri a tema, a cura di Libreria ZAUM ; alle 20,30 è previsto il concerto 'Live a Zona Franka!' con gruppi emergenti del panorama provinciale barese. 

A Cassano delle Murge, tranquilla (forse troppo tranquilla) cittadina nell'entroterra barese, la giornata della Liberazione del nazifascismo sarà scandita dal vuoto, vuoto che, come ogni anno, riempie le piazze: non una corona di fiori, non un discorso, non una manifestazione è in programma per celebrare la giornata in cui la resistenza partigiana e le truppe alleate hanno riconsegnato dignità all'Italia. Quest'anno la sindaco Maria Pia Di Medio ha emanato «un messaggio» di riflessione sulle sorti politiche del Paese, con un pensiero affettuoso per quel «ragazzo», due volte Presidente della Repubblica, costretto a far i conti con una politica sciatta, timorosa, senza slancio alcuno. 

Il 25 aprile, giornata in cui si celebra la ritrovata dignità del Paese, in molte occasioni istituzionali ha perso quello smalto necessario per tornare a parlare di unità, resistenza e lotta strenua per delle idee di giustizia non ancora saziate a più di mezzo secolo di distanza

25.04.2013
Vito Stano

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