Foto google.com |
Oggi ci troviamo in Calabria per conoscere il Greco di
Bianco. È ottenuto dal vitigno greco bianco, avaro di frutti ed originario
della Grecia, dalla quale sembra essere arrivato intorno all'VIII secolo a.C.; tempi addietro era chiamato Greco di Gerace, in quanto Bianco, località
balneare dove oggi è esclusivamente prodotto, era una frazione di quest'ultima:
da quando Bianco è diventato comune autonomo, è cambiata anche la denominazione
del vino.
Da sempre i vigneti sono ubicati difronte al mare, per
usufruire di tutta la luce necessaria e il calore del sole. L'appassimento è il
primo passo principale dopo la raccolta delle uve, vengono disposti sui
graticci di canne, o addirittura direttamente sui sassi arroventati dal sole. È
impressionante come tutti i componenti si concentrino per dare vita ad un vino
di colore giallo dorato, all'olfatto le sensazioni di confetture di albicocche,
di miele ed arancia candita sono franche.
Assaggiando questo dolce nettare originario della patria
dei filosofi, la Grecia, risulta senza dubbio morbido e avvolgente, dolce, con
una componente alcolica decisamente persistente.
La zona di produzione comprende il comune di Bianco e
parte e parte di Casignana, in provincia di Reggio Calabria. Peccato che la produzione sia davvero limitata, la resa
si attesta sui 10 t/ha. Per dare vita al Greco di Bianco Doc viene utlizzato
per il 95% il vitigno greco bianco, affinato per un minimo di 13 mesi sviluppa
14+3 % di titolo alcolometrico.
Ovviamente è indicato
come vino da meditazione, da accompagnare con dolci ricchi di frutta secca,
creme e confetture, un vino a dir poco goloso come un vero e proprio alimento. Può essere consumato in un arco temporale abbastanza
ampio, dai 5 agli 8 anni.
05.05.2013
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)
La vita è così amara,
il vino è così dolce;
perché dunque non bere?
Umberto Saba (1883 - 1931)
Nessun commento:
Posta un commento