domenica 23 giugno 2013

Greco Nero di Calabria: una bacca nera dalla storia ellenica

Il Greco  Nero è un vitigno a bacca nera che fa parte della numerosa famiglia dei Greci, la cui origine e diffusione è piuttosto incerta; molto probabilmente è stato introdotto dai coloni ellenici, fondatori della Magna Grecia. Con questo nome vengono chiamate molte varietà che hanno ben poco in comune (Greco nero di Avellino, delle Marche, di Teramo, di Terni, di Velletri, toscano). 

È coltivato prevalentemente in Calabria, nelle provincie di Catanzaro e Crotone. Era erroneamente ritenuto sinonimo di Marcigliana o Marsigliana coltivato nella provincia di Catanzaro; nel tempo è stato confuso anche con l'Aleatico e il Verdicchio nero. Localmente è chiamato Grecu niuru e Maglioccone. 

Ha una produzione media e costante, predilige terreni poco fertili e ambienti caldi. Le forme di allevamento più idonee sono quelle a piccola espansione, come l'alberello, con potatura corta o addirittura cortissima. 

Questo vitigno dà un vino dal colore rosso rubino carico, che con l'evoluzione cambia e diventa granato; è un vitigno che si presta bene all'invecchiamento, dai profumi delicati e  caratteristici di un rosso corposo, quali sentori di frutta rossa a bacche, anche matura, con leggeri sentori balsamici che ricordano la liquirizia, pianta tipica della regione. 

Dal sapore intenso e gradevole il Greco Nero risulta armonico e ottimo per accompagnare preparazione della cultura popolare, come formaggi stagionati o carni rosse arrosto accompagnate con verdure e spezie, immancabile il peperoncino calabrese che rende il tutto fresco e caldo allo stesso tempo.

23.06.2013
Giulio Stano
(sommelier Ais Puglia)

Il bronzo è lo specchio del volto,
il vino quello della mente.

Eschilo (525 a.C. - circa 485 a.C.)

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