venerdì 20 settembre 2013

Grecia: assassinato da neofascista il rapper antifascista Pavlos Fyssas

Sono partigiano. Odio chi non parteggia

Il 18 settembre ad Atene muore accoltellato al cuore Pavlos Fyssas, rapper antifascista di 34 anni. L'assassino è un nazista appartenente ad Alba Dorata, un "partito" che da tempo compie atti punitivi verso gli oppositori politici e che - come tutte le forze di destra estrema europea - approfitta del clima di crisi economia e sociale e imporsi sfruttando il malcontento. 

Purtroppo si tratta di uno degli innumerevoli episodi di aggressione neofascista degli ultimi mesi (ricordiamo tra i tanti Clément, skinhead diciottene francese massacrato di botte) sfociati nell'assassinio brutale, puro e semplice. Quello che fa male, oltre ad avere un altro compagno morto, che non conoscevamo ma che sentiamo sicuramente vicino, è sapere e vedere che nelle nostre strade non si fa assolutamente nulla per contrastare l'uscita di questi topi dalle loro fogne, con il beneplacito e la protezione delle istituzioni che li legittimano e polizia che li protegge. Il nostro auspicio, ma ancor prima il nostro compito è quello di impedire loro, ad ogni costo, di avere spazio vitale e politico. 

Occorre far uscire l'antifascismo dai recinti istituzionali e retorici per portarlo nelle strade concretamente e con l'azione diretta: occorre lottare con ogni forza perché non ci sia più aria né un solo millimetro di strada per nessun nazista. Dire «sono antifascista» non basta. Occorre esserlo davvero, difendere con i denti l'ideale antifascista e la libertà di esserlo, strada dopo strada.

«La croce uncinata lo sa, d'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città!» (cit.)


(fonte Studenti baresi in lotta)

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