Pirateria. È questa l'accusa
formalizzata stamattina dagli inquirenti russi per 5 degli attivisti
dell'Arctic Sunrise. Un'accusa terribile e ingiustificata, per la quale rischiano fino a 15 anni di
carcere. Non possiamo accettare che la
difesa dell'Artico e le proteste pacifiche contro le trivellazioni vengano
chiamate pirateria.
Ringraziamo coloro che hanno già firmato l'appello: circa 700mila persone hanno chiesto la liberazione dei nostri Arctic 30. Ma non basta. Dobbiamo essere la voce dei nostri attivisti, messi a tacere dalle autorità:
per farlo, condividere l'appello è fondamentale.
«L'accusa
di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere
una coscienza. Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e
farci tacere, ma non desisteremo», ha detto Kumi Naidoo, direttore di
Greenpeace International.
(fonte Greenpeace Italia)
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