I militari del Nucleo Investigativo
del Comando Provinciale Carabinieri di Bari hanno tratto in arresto 9 persone
in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal
Giudice per le Indagini Preliminari di Bari su richiesta della locale Direzione
Distrettuale Antimafia. L’accusa è quella di aver importato su canali
internazionali attraverso l’asse Colombia-Spagna-Italia ingenti quantitativi di
cocaina che venivano riversati sulle piazze di spaccio dell’intera provincia di
Bari e di Andria-Barletta-Trani.
Le indagini sono partite da Pasculli
Giuseppe, andriese classe '56, detto ‘u 12’. A dispetto della non più giovane
età, il Pasculli era particolarmente attivo nel gestire i contatti con i
trafficanti napoletani e baresi, ai quali si rivolgeva per acquistare
all’ingrosso cocaina per poi rivenderla a livello locale. Si vantava nelle
numerose conversazioni intercettate di essere sempre riuscito a farla franca
con la Giustizia. Ignorava però che i carabinieri del Nucleo Investigativo
fossero sulle sue tracce da tempo.
In particolare, le indagini hanno avuto una
svolta quanto Pasculli, rimasto a secco di cocaina dai propri fornitori
napoletani, decide di rivolgersi a soggetti vicini al clan mafioso Parisi,
imperante nel quartiere Japigia di Bari. Entrano quindi in ballo altri soggetti
i quali si danno da fare per rifornire di cocaina il Pasculli, sfruttando i
loro collegamenti internazionali. Spunta a questo punto la figura di Marta,
narcotrafficante colombiana, che sarà poi arrestata dalla Polizia francese per
traffico internazionale di droga. La donna era il contatto che faceva arrivare
la cocaina dalla Colombia in Spagna attraverso dei corrieri locali, da li
fidati camionisti pugliesi la portavano a Bari, dove altri componenti del
gruppo la smistavano all’ingrosso e al dettaglio. L’operazione
è condotta con il supporto di unità cinofile antidroga e con la copertura aerea
di velivoli del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari.
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