Sindaco Maria Pia Di Medio
Foto Archivio Vito Stano © 2014
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«Parlare di Memoria è
sempre più attuale, nonostante siano passati quasi ottant’anni dall’ultima guerra europea, e nonostante tutti si scandalizzino alla sola
parola razzismo. L’ipocrisia regna sovrana. Ci si commuove e si dice poveretti
quando si vedono in tv gli sbarchi dei profughi, i barboni che muoiono di
freddo nelle stazioni delle grandi città o i bambini che muoiono di fame
nell’entroterra africano o nelle favelas o nella casa accanto alla nostra. Ma
non si fa nulla. Si resta nelle proprie case, con le proprie abitudini senza un
minimo di impegno sociale, che non costerebbe niente». A scrivere queste
parole è la sindaco di Cassano delle Murge Maria Pia Di Medio in occasione della commemorazione della Giornata della Memoria delle vittime della Shoah. La dottoressa
continua dicendo che «ci si scandalizza anche se il calciatore di colore
viene offeso sul campo o se il ragazzo gay si toglie la vita perché è stato
oggetto di offese da parte degli altri. Ma non si fa niente. Non si educano i
propri figli alla presenza della diversità, che possa essere di genere, di
cultura, di religione o semplicemente di aspetto fisico. Il razzismo, inteso
come non accoglienza di chi è in qualche modo diverso da noi stessi, vive nel
nostro essere perché è un retaggio della nostra animalità, ma il bene
dell’intelletto, che distingue la nostra specie dalle altre, ci dà la
possibilità di superare questo limite e quindi di evolverci».
E in modo più esplicito rispetto ai fatti di cui si commemora oggi la
sindaco continua dichiarando che «il Giorno della Memoria ci serve per non
dimenticare ciò che l’essere umano può riuscire a fare ad altri esseri umani.
La Shoah è stata forse (perché nel resto del mondo vengono compiuti crimini
probabilmente peggiori anche se di dimensioni ridotte) il più grande crimine
contro l’umanità perché realizzato con metodicità quasi scientifica, con
addirittura la costruzione di strutture apposite (campi di concentramento con
le camere a gas) per eliminare i diversi, gli indesiderati e coloro che erano
non allineati con il regime. È stato l’inno alla negazione di qualsiasi libertà
di esistere se non si è conformi ad un prototipo. Il nostro impegno, oggi,
se vogliamo che 6 milioni di esseri umani innocenti (colpevoli solo di avere un
credo diverso o idee diverse) non siano morti invano, se vogliamo veramente
onorare questo giorno simbolico, deve essere quello di educare continuamente il
nostro io al rispetto degli altri, chiunque e comunque essi siano, in modo da
essere in grado di educare nello stesso modo i nostri figli o coloro che ci
vengono affidati. È l’unica strada per la pace. È l’unica strada per farci
diventare cittadini del mondo».
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