venerdì 14 febbraio 2014

Cassano delle Murge. Incuria quotidiana e tolleranza diffusa: una medaglia, due facce

Parco urbano, quartiere Sacro Cuore (già zona 167), Cassano delle Murge. Passando nei pressi del giardino in questione è impossibile non buttare l'occhio all'interno e contemplare lo stato di degrado in cui l'area ricreativa versa. Addirittura ieri mattina, quando ho scattato questa foto, ho notato dei sacchetti di spazzatura e non ho resistito. Insomma oltre ad essere abbandonato al'incuria del tempo il parco giochi sta diventando anche ricettacolo di rifiuti. Cosa fa l'amministrazione comunale? Palesemente niente. Questa assenza istituzionale del resto in un'area come questa si vede. Questo parco urbano potrebbe diventare un centro di aggregazione (come lo è stato in passato) e contribuire a offrire una qualità della vita migliore per quelle famiglie che vivono nella zona delle case popolari. Poiché in questa zona non c'è un bar o una pizzeria, ci sono appena un paio di negozi di generi alimentari. Niente di più. Il parco giochi era e potrebbe tornare a essere una risorsa. Occorre crederci. Le periferie avanzano verso il centro cittadino e producono disagi sociali che migrano nelle piazze e nei luoghi di aggregazione del paese. Il degrado non si ferma. Occorre immaginare un futuro diverso. E avere il coraggio di realizzarlo.
Foto e testo di Vito Stano
Oggi voglio scrivere qualche riga che ha il sapore del diario e insieme, un ingrediente a me caro, cioè l'attenzione alla vita collettiva e agli spazi condivisi.  Nel maggio del 2007 ho avuto la necessità di crearmi uno spazio tutto mio per scrivere. Scrivere non racconti di fantasia, ma raccontare la realtà che mi circondava, in particolar modo il paese in cui vivo. Dai quei giorni di smarrimento e sperimentazione ad oggi posso dire di aver realizzato qualcosa. Il blog Murgiambiente è da sette anni una realtà sul territorio murgiano. Interviste, servizi video e reportage fotografici hanno riempito il vuoto che ho deciso di occupare nella rete. Politica e amministrazione, ambiente e fotografia le mie prime passioni. Avrei voluto fare di più ma purtroppo per guadagnare il mio panino con mortadella e provolone ho dovuto sempre fare altri lavori. Ora che la vita dell'editoria è allo stadio terminale, curare un blog significa tanto impegno. Voglia di raccontare la realtà cercando in ogni occasione di contribuire all'accrescimento della consapevolezza collettiva. 

La realtà virtuale di cui scrivo è testimoniata dal numero sempre in crescita di lettori, che specialmente negli ultimi tre-quattro anni hanno dimostrato affezione nei confronti dell'opera svolta dal sottoscritto. Quotidianamente ricevo segnalazioni che, dopo attenta verifica, diventano il tassello da cui iniziare la narrazione di una storia. Da tempo la mia attenzione è concentrata sulla situazione dei piccoli abusi quotidiani: auto in sosta vietata e infrazioni a vario titolo del codice della strada e in maniera particolare la mia attenzione è rivolta a ciò che accade in piazza Aldo Moro, da sempre il luogo della politica cassanese.

Foto scattata da un lettore di Murgiambiente. Piazza Aldo Moro e la sosta vietata. 
Stamane ho ricevuto una fotografia (in alto) che registra uno stato di cose già conosciuto: l'auto dell'assessore alla Tutela dell'ambiente Carmelo Briano posteggiata nello spazio riservato ai diversamente abili in compagnia dello scuolabus parcheggiato in modo non proprio canonico. Nella foto si nota anche un'agente della Polizia Municipale forse intenta a scrivere le targhe dei veicoli. Questa è soltanto un'ipotesi, anzi una mia profonda speranza. Del resto in non ero lì. Chi c'era potrebbe raccontare un'altra storia. 

C'è da dire che, come ho detto anche in altre occasioni, l'auto dell'assessore Briano è fornita di talloncino giallo e dunque è legittimo che l'ex comandante di stazione dei carabinieri parcheggi sulle strisce gialle. Per quanto riguarda lo scuolabus credo invece che più semplicemente l'autista abbia frettolosamente lasciato il mezzo per dirimere qualche faccenda su a palazzo. Queste, ovviamente, non vogliono essere delle giustificazioni, ma la dimostrazione di un non accanimento personale nei confronti di qualche personalità. Soprattutto, il fatto che dei cittadini si prendano la briga di scattare qualche foto al momento giusto credo sia un segnale da non sottovalutare. La gente è stanca degli abusi. Specialmente se a commettere questi abusi sono amministratori e personalità influenti. Anche se questa storia assume i toni del populismo, devo ammettere di far parte in modo organico di quella schiera di cittadini stanchi di vedersi e sentirsi trattare in modo differente. La legge è uguale per tutti, ci hanno raccontato tempo fa. Mi piacerebbe ritornare a credere a questa favola. E inizio a provare una certa soddisfazione all'idea di essere in compagnia. 

14.02.2014
Vito Stano       

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