mercoledì 15 aprile 2020

Celebrazione del mercoledì 8 aprile sul convento. La sindaco Di Medio spiega la vicenda

Aggiornato al 19 aprile alle 15,15

L'attesa non è stata lunga e ha dato i suoi frutti: aprendo la casella postale sul mio computer poco fa ho trovato la risposta che la sindaco Maria Pia Di Medio mi ha inviato rispondendo all'intervista in remoto che avevo preparato l'altro ieri. 

In premessa devo correggermi di nuovo sul quando è avvenuta la celebrazione: non il Venerdì Santo bensì Mercoledì 8 aprile. Pertanto mi scuso con i lettori per aver creato confusione su questo punto. 

Inoltre aggiungo che l'intervista era composta di sette domande, alle quali la sindaco Di Medio ha preferito rispondere non nella forma suggerita (ovvero una per volta) ma a mò di comunicato: pertanto per facilitare la comprensione e capire la genesi delle sue affermazioni, quando ho potuto ho inserito la domanda corrispondente appena prima della risposta, al fine di rendere la lettura omnicomprensiva sia dei quesiti, che avevo posto, sia delle risposte.  

Tornando ai fatti dunque, come la stessa sindaco spiega «a Cassano è presente un Crocifisso del XV secolo che è custodito nel Cappellone del Convento ed è oggetto di grande devozione. Questo Crocifisso, da allora è uscito in processione pochissime volte: solo in occasione di grandi calamità naturali per unire i cassanesi in preghiera al fine di chiedere protezione. La fede popolare si è sempre ritrovata in preghiera in tali occasioniAi parroci di Cassano -continua la sindaco-  è stato chiesto questo dai cassanesi spaventati e bisognosi di un qualche tipo di aiuto a farsi coraggio. Pertanto i parroci mi hanno chiesto di rappresentare ufficialmente tutti i cittadini di Cassano durante la preghiera in cui erano presenti solo loro e le suore»

Questo periodo lo riferisco alla domanda: cosa l’ha convinta a rappresentare lo Stato (indossando la fascia tricolore) quando avrebbe potuto suggerire ai parroci di registrare un video da trasmettere via facebook a tutta la comunità dei credenti senza far torto ai DPCM e alle sue stesse Ordinanze? 


E sulla sua presenza durante la celebrazione la sindaco precisa che «è vero che il Sindaco rappresenta lo Stato di fronte ai cittadini, ma è vero anche il contrario. Un sindaco rappresenta una intera collettività e ne fa presente i bisogni e le esternazioni. Per questo ho accettato. Non c’è stata una processione. Il Crocifisso è stato portato solo all’esterno della chiesa del convento ed esposto verso il paese con la recita della benedizione contro le calamità. Tutti i presenti erano muniti di DPI e a distanza di sicurezza. Il tutto è durato pochi minuti, poi il Crocifisso è stato rimesso al suo posto ed ognuno se ne è tornato a casa»Quindi la sindaco specifica che «al netto di ogni credo religioso o meno ho accolto una forte richiesta di cittadini di essere rappresentati in un momento di fede. Ho altresì ricevuto ringraziamenti da parte di molti cittadini per aver partecipato in nome loro a questo evento. Per quanto riguarda le misure di sicurezza  (mascherine, guanti, distanze. Non abbiamo altro.) mi sono accertata personalmente del loro rispetto. 

Non le sembra doveroso un mea culpa nei confronti di quanti in questi giorni avrebbero voluto andare a messa, stare insieme ai propri cari per le festività della Pasqua e invece hanno seguito i Suoi dettami ascoltati via megafono dall’auto della Pubblica Assistenza restando a casa?
Non ritengo di dover fare nessun mea culpa proprio perché ho rappresentato ciascun cittadino. È stata una manifestazione brevissima e non tradizionale nel senso che viene svolta sempre, ma eccezionale che viene svolta in occasione di grandi calamità per chiedere protezione.

In effetti il termine «tradizionale» era stata la sindaco stessa a utilizzarlo ed io lo avevo ripreso e riproposto nelle domande. 

Le sue parole lasciano pensare che se una celebrazione è «tradizionale» si possa derogare ai DPCM, invocando «intelligenza e comprensione» di chi non condivide o semplicemente non è stato invitato alla manifestazione. Quindi per deduzione il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo, si potrà celebrare (a debita distanza e indossando i DPI) essendo una ricorrenza tradizionale e fondamentale della Repubblica italiana? 
Continuo ed essere convinta ed attiva sul fronte contenimento: preferisco esporre solo la mia persona (come medico continuo a lavorare…) e proteggere tutti i cittadini. Per chi non lo avesse capito ancora: non è una partita di calcio in cui le direttive del Governo sono in contrasto con le esigenze  cittadini, è in gioco la vita e durerà per moltissimo tempo (parliamo, dal punto di vista scientifico, di anni fino a che tutta la popolazione mondiale non sarà stata vaccinata o non avrà sviluppato una immunità cosiddetta di gregge, al netto delle cure che ci aiuteranno solo a sopravvivere e a sviluppare i nostri anticorpi). Per cui ognuno deve svolgere il suo ruolo ed assumersene le responsabilità ed essere ligi e osservanti delle regole, ma è anche necessario, senza derogare dalle regole più strette, trovare il modo di aiutare psicologicamente i cittadini dando la possibilità (seppure a distanza) di essere partecipi a momenti di fede, che per i credenti sono momenti in cui è possibile ricevere una carica di coraggio per continuare ad affrontare questo lungo momento di sacrificio e di sconvolgimento della vita così come la abbiamo sempre vissuta.


Le sette domande poste alla sindaco Maria Pia Di Medio via e-mail.
- Dubito che lei non sapesse che le disposizione ministeriali fossero stringenti e non prevedessero deroghe e nonostante ciò ha presenziato alla manifestazione religiosa sul convento con almeno altre 12 persone sapendo di contravvenire ai ripetuti DPCM, come mai?  

- Cosa l’ha convinta a rappresentare lo Stato (indossando la fascia tricolore) quando avrebbe potuto suggerire ai parroci di registrare un video da trasmettere via facebook a tutta la comunità dei credenti senza far torto ai DPCM e alle sue stesse Ordinanze?

- Immagino che sappia delle altre celebrazioni (assembramenti) che si sono verificate in Puglia. E sono certo che sappia che la Procura di Foggia ha aperto un’inchiesta sulla vicenda occorsa a San Marco in Lamis durante la stessa serata di venerdì, pensa che il suo comportamento, seppur abbia coinvolto circa una decina di persone, sia passibile di essere indagato dalla Procura di Bari allo stesso modo?

- Non le sembra doveroso un mea culpa nei confronti di quanti in questi giorni avrebbero voluto andare a messa, stare insieme ai propri cari per le festività della Pasqua e invece hanno seguito i Suoi dettami ascoltati via megafono dall’auto della Pubblica Assistenza restando a casa?

- Si rende conto del cattivo esempio che ha dato ai suoi cittadini? Si rende conto che in base alle sue parole (rese pubbliche sulla pagina facebook ufficiale del Comune di Cassano delle Murge) lei ha giustificato questo tipo di manifestazioni pubbliche?

- Le sue parole lasciano pensare che se una celebrazione è «tradizionale» si possa derogare ai DPCM, invocando «intelligenza e comprensione» di chi non condivide o semplicemente non è stato invitato alla manifestazione.
Quindi per deduzione il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo, si potrà celebrare (a debita distanza e indossando i DPI) essendo una ricorrenza tradizionale e fondamentale della Repubblica italiana? 

6 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. "Tutti i presenti erano muniti di DPI e a distanza di sicurezza", ma il video la Sindaco lo ha visto?

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  3. Facev chiù bell figur a stars citt

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  4. Grazie per questa intervista a Stano Vito, vorrei aggiungere che le risposte della sindaco suonano solo come giustificazione ad una decisione affrettata ed errata, considerando che ha partecipato ad una celebrazione a sorpresa e che poteva perlomeno avvisare la cittadinanza ormai stremata dalla sua voce in giro per il paese che imponeva di non uscire per il bene comune. Deluso dall'atteggiamento di un pubblico ufficiale e costernato dalla mancanza di rispetto della legge stessa e dei cittadini di Cassano delle Murge e dell'Italia intera.
    Un cittadino chiuso in casa da più di un mese per rispetto di regole imposte e per la salute di tutti.

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  5. Ci vuole la Procura anche qui. Sindaco e parroci dimettetevi prima

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  6. Fa andare in giro la macchina della protezione civile con la sua voce registrata a dire di starsene a casa e poi di fronte a un evento religione è lei che trasgredisce

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