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martedì 31 dicembre 2013

Patrizia Todisco, magistrato a Taranto, nominata Personaggio Ambiente 2013

Patrizia Todisco, Gip presso il Tribunale di Taranto
Il noto magistrato Patrizia Todisco, giudice per le indagini preliminari nell'inchiesta per disastro ambientale che vede coinvolti dirigenti e proprietari dell'Ilva s.p.a., è stato appena nominato Personaggio Ambiente 2013Il premio è stato vinto grazie ad un vero e prorpio suffragio di voti che hanno portato la dottoressa Todisco ad avere il 46,9% delle preferenze, rispetto a tutti gli altri candidati italiani e stranieri presenti nella lista scelta dal comitato tecnico di Personaggio Ambiente.


Non è mancata il commento di coloro che sul lavoro del giudice Todisco hanno potuto imbastire una battaglia per certi versi decisiva per il futuro di Taranto. Fabio Matacchiera presidente del Fondo Antidiossina Taranto ha dichiarato: «un riconoscimento meritatissimo per un  lavoro estremamente delicato e difficile al quale, noi ambientalisti della onlus Fondo Antidiossina, plaudiamo con sincera stima e graditudine. Auguriamo alla dottoressa  Patrizia Todisco un felice Anno Nuovo e il raggiungimento di tutti quegli obiettivi che sono volti a ridare speranza ai cittadini di Taranto per un ambiente più sano e per la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori tutti».

Con questa bella notizia Murgiambiente vi lascia ai festeggiamenti di fine anno. Con la speranza di accogliere un anno migliore di quello trascorso. Arrivederci al 2014.

31,12.2013
Vito Stano

mercoledì 6 novembre 2013

Stati generali della Green Economy: domani taglio del nastro col ministro Orlando

Domani a Rimini, presso la fiera, avranno inizio gli Stati Generali della Green Economy. L'appuntamento è alle 11,30 presso la sala Neri con la sessione aperta dal ministro dell'Ambiente Andrea Orlando e che vedrà la partecipazione di rappresentanti dell'UNEP e Commissione Europea. I lavori proseguiranno alle 15,00 con la sessione dedicata alle Regioni e ai Comuni per un Green New Deal che vedrà la partecipazione di numerosi amministratori ed esperti internazionali.


Infine,  il  giorno 7 novembre alle 9,30 si terrà la sessione dedicata a ‘Le Misure e le Riforme economiche e fiscali per attivare un Green New Deal’ che vedrà la partecipazione di prestigiosi esperti e verrà conclusa dal ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.

martedì 15 ottobre 2013

Discarica abusiva: azione congiunta di Forestale e Polizia Ferroviaria

Foto google.com
Si consolida il sodalizio operativo tra il Compartimento di Polizia Ferroviaria della Puglia, Basilicata e Molise e il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Bari e reparti dipendenti. Un’area di oltre 37.000 mq è stata posta sotto sequestro e due persone sono state denunciate dagli uomini della Polizia Ferroviaria di Bari e del Comando Stazione Forestale di Cassano delle Murge, nell’ambito di un servizio interforze finalizzato al controllo e alla repressione dei reati di furto e ricettazione di cavi elettrici di rame di pertinenza di Telecom, Enel e Rete Ferroviaria Italiana, nonché alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia della salute e dell’incolumità pubblica. 

In particolare, nel controllare un sito adibito a deposito di mezzi pesanti per movimento terra, gli agenti hanno scoperto un’attività di raccolta, recupero e smaltimento di rifiuti di vario genere, fra cui anche rifiuti pericolosi quali parti di carrozzeria di autoveicoli, oli esausti, pneumatici, batterie al piombo, materiali inerti di demolizioni edili miscelati ad asfalto triturato, scorie di cemento, guaine bituminose. Il tutto si estendeva su un’area di circa 4 ettari. Tale materiale risultava spianato e compattato con mezzi meccanici, nella totale inosservanza delle misure minime di sicurezza e di salvaguardia per l’ambiente circostante e parte dell’area era addirittura adibita a discarica di rifiuti edili pericolosi compattati e miscelati tra loro. 

Dagli accertamenti eseguiti è risultato che tale attività non solo veniva svolta in mancanza delle relative autorizzazioni, ma che l’area interessata era stata già sottoposta a sequestro dalla Guardia di Finanza. Ciò nonostante, i titolari non avevano esitato a violare i sigilli apposti pur di continuare a svolgere l’attività illecita. L’area è stata sottoposta a sequestro e i titolari della ditta dovranno rispondere di smaltimento illecito di rifiuti, deposito incontrollato di rifiuti, discarica non autorizzata e violazione di sigilli. La collaborazione tra il Compartimento di Polizia Ferroviaria della Puglia, Basilicata e Molise e Forestale, avviatasi da circa due anni, ha ad oggi condotto ad importanti risultati nella lotta ai furti di rame e ai reati ambientali, con 22 controlli eseguiti, 21 persone denunciate, 14 sequestri e circa 20.000 chilogrammi di rame sequestrato.

venerdì 11 ottobre 2013

Legambiente denuncia: Friuli Venezia Giulia ogm free in Europa ogm free

Chiediamo l'intervento immediato delle istituzioni per la messa al bando definitiva della coltivazione di ogm sul territorio italiano e comunitario.

In Friuli Venezia Giulia è in atto ormai da due anni un tentativo forzoso di introduzione delle colture OGM da parte di pochi agricoltori che ancora oggi stanno esponendo a forti rischi di contaminazione le produzioni agricole del territorio senza tenere conto della volontà dei cittadini italiani che hanno già da tempo dichiarato la propria contrarietà all’introduzione di coltivazioni OGM sul territorio nazionale.

Le iniziative di coltivazione di mais ogm in Friuli Venezia Giulia  rappresentano non solo un rischio  sanitario e ambientale, ma sono un evidente attacco alla legalità nel nostro Paese per la mancata osservanza di un decreto d’urgenza che già da agosto vieta la coltivazione di mais ogm, ma che non è mai stato rispettato, e in totale dispregio anche delle gravi conseguenze economiche che la contaminazione può determinare alle produzioni limitrofe.

Non c’è alcuno spazio possibile per i prodotti Ogm nel sistema di qualità dell’agricoltura italiana non c’è posto per alcun ingrediente biotech sulla tavola dei consumatori, che insieme alle rappresentanze degli agricoltori hanno espresso una posizione negativa sulla questione. Per questo motivo è fondamentale che le istituzioni facciano la propria parte schierandosi contro l’illegalità.


Legambiente, insieme alla task force per un’Italia libera da Ogm, lancia un appello a Governo e Parlamento affinchè venga applicato il principio di precauzione e la clausola di salvaguardia, strumenti fondamentali per mettere al bando gli Ogm e tracciare la strada verso un modello agricolo che sia basato sulla qualità delle produzioni locali e soprattutto sulla varietà e l’utilizzo di sementi autoctone.

(fonte legambiente.it)

Nasce l’Alta Scuola di Turismo Ambientale. Acquisire nuove competenze

Nasce l’Alta Scuola di Turismo Ambientale. Acquisire nuove competenza e strumenti per valorizzare le risorse ambientali e culturali dei territori. Dal 16 al 23 novembre, Parco delle 5 Terre. Iscrizioni aperte fino al 5 novembre 2013.

cicloturismo, attività enogastronomiche, escursionismo, birdwatching, percorsi avventura: il turismo ambientale, momenti di vacanza e relax legati alle bellezze naturali e peculiarità territoriali, è sempre più gradito e richiesto. L’Italia è la nazione più desiderata al mondo per le sue bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche e il turismo ambientale presenta coefficienti di crescita a due cifre contribuendo a spostare l’asse dal turismo di massa verso nuovi turismi di qualità. Gli operatori e gli attori del settore debbono quindi dotarsi delle competenze necessarie per perseguire un approccio sostenibile alla valorizzazione delle risorse ambientali e del patrimonio di saperi impliciti nelle comunità locali. Per raggiungere questo obiettivo è nata ASTA, l’Alta Scuola di Turismo Ambientale di Legambiente e Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Il primo corso di management della scuola è previsto dal 16 al 23 novembre 2013 nel parco delle Cinque Terre. È rivolto a funzionari di amministrazioni pubbliche ed enti parco, a manager di aziende private, a esperti in pianificazione ambientale e del territorio e a quanti operano già in posizioni decisionali. Il termine per le iscrizioni è martedì 5 novembre 2013. È previsto un numero massimo di 25 partecipanti. Costi e modalità d’iscrizione su: www.vivilitalia.it.

venerdì 27 settembre 2013

Greenpeace denuncia: come criminali. Ci stanno trattando come criminali

La notizia è di ieri sera. Verdetto implacabile anche per Cristian, unico attivista italiano a bordo della Arctic Sunrise: due mesi di custodia cautelare in attesa di ulteriori indagini per l'accusa di pirateria. La situazione è gravissima. Aiutaci a condividere l'appello: più firme raccogliamo più possiamo fare pressione per chiedere la liberazione dei nostri ragazzi.
Questi sono alcuni dei nostri 30 attivisti, alle sbarre durante il processo di ieri a Mumansk. Il verdetto? Due mesi di custodia cautelare. 


Trattati come un pericolosi criminaliDichiarati colpevoli per aver cercato di difendere pacificamente l'Artico dalle trivelle della compagnia petrolifera Gazprom.



In pochi giorni sono state inviate più di 500.000 email per chiedere la liberazione dei nostri attivisti, ma ancora non bastano. Insieme, possiamo far sentire la nostra voce.




(fonte Greenpeace Italia)

Riscaldamento globale e CO2: riparte la campagna 'Il BosCO2 di Natale'

Riparte la campagna ‘Il BosCO2 di Natale’, un progetto di AzzeroCO2, Legambiente e Parchi per Kyoto per un regalo originale e sostenibile.

Ogni anno sempre più aziende scelgono i regali natalizi per dipendenti, clienti e fornitori tra le varie proposte solidali delle associazioni, perché un regalo solidale migliora l’immagine dell’azienda, testimonia l’attenzione alla responsabilità sociale ed è un a valido contributo reale alla riduzione della CO2, tra i principali gas responsabili del riscaldamento globale. 

Quest’anno vi proponiamo un nuovo modo di festeggiare: piantare un albero nel BosCO2 di Natale con AzzeroCO2, Legambiente e Parchi per Kyoto acquistando i biglietti di auguri realizzati per il progetto. 20 alberi faranno risparmiare all’ambiente ben 14 tonnellate di CO2, equivalenti al consumo annuo di elettricità in un ufficio con 10 dipendenti.

(fonte Parchi per Kyoto)

lunedì 23 settembre 2013

Reefestival 2013 a Bitonto: mercoledì sarà la volta di Antonio Castagna

Dal 20 al 26 settembre Bitonto si trasformerà nella capitale del riciclo con il Reefestival 2013, una manifestazione dedicata al design sostenibile, all'arte, al teatro, alla musica, alla danza e alla moda sempre trattati in chiave 'ecologica'. 

L’intera città diverrà la location del festival con sette luoghi del centro antico, di solito chiusi al pubblico, che si animeranno di dibattiti, convegni e appuntamenti.

Mercoledì 25 settembre dalle ore 21,00 alle 22,00 sarà la volta di Antonio Castagna (in collegamento Skype) e del suo saggio ‘Tutto è monnezza. La mia dipendenza dai rifiuti’ (in libreria dal 26 settembre), presentato in anteprima nell'asilo infantile Scuola Materna Sant'Antonio in vico Santa Lucia, nei pressi del foyer del teatro Traetta.

All'evento parteciperà anche Giorgia Antonelli, editore di LiberAria, che racconterà il progetto della casa editrice.


lunedì 16 settembre 2013

Kasamatta Disobbediente: su Lama san Giorgio il grande bluff del M5S

Foto Kasamatta Disobbediente fb
Strumentalizzare le mobilitazioni dei comitati: in seguito ai moti di protesta dell'opinione pubblica e delle associazioni ambientaliste richiedenti un ampliamento dell'area da tutelare al fine di incorporare siti dalle peculiari caratteristiche naturalistiche, geologiche e archeologiche meritevoli di una più stretta tutela, per poi rendersi complici e alleati di Vendola e di questo crimine ambientale: il ricorso a tecniche di depurazione naturale per il trattamento dei reflui rappresenta ormai una scelta ampiamente diffusa. 

La fitodepurazione è una tecnologia che usa la capacità depurativa degli ecosistemi naturali mettendola al servizio delle attività umane; gli impianti di fitodepurazione rappresentano un'alternativa ai sistemi di depurazione tradizionali, con vantaggi dal punto di vista economico (risparmio di energia elettrica, limitati costi di gestione) ed ambientale (eliminazione dei trattamenti di disinfezione e dei relativi sottoprodotti, miglior inserimento paesaggistico).

Ma la volontà dei comitati e dei cittadini che difendono Lama san Giorgio non si manipola ne si arrende: no allo sversamento dei reflui in lama, si al parco naturale protetto senza fogna!


giovedì 5 settembre 2013

Biocidi: nuovo regolamento. Da settembre nell'UE aumenta la sicurezza

Dal 1º settembre  è applicabile all’intera Unione europea un nuovo regolamento sui biocidi, che aumenterà sensibilmente la sicurezza e semplificherà la procedura di autorizzazione di biocidi utilizzati e immessi sul mercato dell'UE. I biocidi sono sostanze chimiche utilizzate per eliminare gli organismi nocivi come i parassiti e i germi (ossia muffe e batteri) e comprendono insettifughi, disinfettanti e prodotti chimici industriali, quali pitture antivegetative per navi e preservanti per vari materiali. Il nuovo regolamento sui biocidi n. 528/2012 consente di chiedere un'autorizzazione di biocidi per l’intero mercato dell'Unione, per immettervi direttamente i prodotti.

Le imprese hanno a disposizione due possibilità per chiedere l'autorizzazione a immettere i loro prodotti sul mercato: la prima, che sarà probabilmente utilizzata dalle grandi imprese, stabilisce che le società debbano presentare una domanda all'ECHA e che, se ritenuto sicuro, il prodotto possa essere venduto in tutta l'UE; la seconda può risultare più attraente per le numerose piccole e medie imprese in questo settore, in quanto stabilisce che le imprese presentino una domanda alle proprie autorità nazionali per vendere un prodotto nel loro paese. Se l'autorizzazione è concessa, esse possono successivamente immettere il prodotto sul mercato di altri Stati membri in conformità al principio di riconoscimento reciproco.

Inoltre, semplificando le procedure per l'autorizzazione dei prodotti, i requisiti in materia di dati e la condivisione di dati, l'industria di biocidi non solo potrà risparmiare circa 2,7 miliardi di euro in 10 anni, ma, grazie alla condivisione obbligatoria dei dati, le nuove disposizioni consentiranno di ridurre la sperimentazione animale, incoraggiando un'impostazione più flessibile ed intelligente della stessa.

A norma del nuovo regolamento, l'Agenzia europea per le sostanze chimiche, l’Echa, fornirà il supporto tecnico e scientifico alla Commissione e agli Stati membri e formulerà pareri sull'approvazione delle sostanze attive e sull'autorizzazione di biocidi da parte dell'Unione. Il regolamento, adottato il 22 maggio 2012, abroga e sostituisce la precedente direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'immissione sul mercato dei biocidi, adottata nel 1998 con l'obiettivo di armonizzare il mercato europeo dei biocidi e delle loro sostanze attive e di fornire, al tempo stesso, un elevato livello di protezione per le persone, gli animali e l'ambiente.

Il nuovo regolamento è anche il primo atto legislativo che ha integrato la nuova definizione della Commissione di nanomateriali. Dopo la sua adozione, la Commissione europea ha adottato numerose misure di esecuzione in modo da consentirne la corretta applicazione dal 1 settembre.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina web della Commissione sui biocidi:
Pagina web dell'ECHA sui biocidi:
Pagina web sul nuovo regolamento:


(fonte Europe Direct Puglia)

martedì 3 settembre 2013

Degrado e spreco in area SIC Murgia dei Trulli. La denuncia del WWF

Molte volte ci siamo occupati di degrado e vandalismo, in particolare abbiamo riempito molte volte lo spazio su questo blog e ancor prima su altre pubblicazioni per richiamare l'attenzione sulla Foresta Mercadante. 

Ovviamente il nostro interesse non è particolare e miope, anzi. Pertanto riteniamo opportuno dare spazio alla denuncia che il WWF di Conversano e Monopoli hanno fatto relativa al degrado delle strutture realizzate in area SIC IT9120002 ‘Murgia dei Trulli’ con fondi PO/FESR 2007/2013 – Asse 4 – Linea di intervento 4.4 – azione 4.4.3.

Gli ambientalisti denunciano «lo stato di abbandono delle strutture realizzate appena un anno fa nell’ambito dei lavori di realizzazione di cartellonistica, bacheche informative, sentieri panoramici e aree di sosta del SIC 'Murgia dei Trulli' (fondi PO/FESR 2007/2013 – Asse 4 – Linea di intervento 4.4 – azione 4.4.3), su committenza del Comune di Monopoli (in qualità di Ente capifila) e dei Comuni di Alberobello, Fasano, Castellana Grotte e Locorotondo, per un ammontare complessivo di 413.347,16 euro».

Le associazioni, del resto, insistono sull'inutilità di alcune opere, in particolare alcune aree di sosta, «che – denunciano – non saranno mai utilizzate dai turisti trovandosi in aree inaccessibili a mezzi ciclabili o ai pedoni». Invece «una parte dei fondi utilizzati – si legge nella nota – avrebbero dovuto essere spesi per opere concrete di conservazione dei biotopi e delle biocenosi del sito, al momento attuale le suddette opere versano in uno stato di completo abbandono».

A parte la cattiva gestione della spesa, il WWF di Conversano e quello di Monopoli invitano a riflettere sulla mancanza di testi nelle apposite bacheche ad un anno dall'impianto delle strutture informative. Intanto le principali emergenze del SIC restano ad oggi irrisolte, come ad esempio la presenza di grosse e pericolose discariche di rifiuti di ogni genere (come quella di località ‘Gravina della pergola’ in territorio del Comune di Monopoli, denunciata più di tre anni fa).

«Riteniamo  concludono gli ambientalisti – che in un Sito di Importanza Comunitaria, più che ad opere di facciata e di rappresentanza quali chilometri di staccionate, casette in legno che sono destinate al degrado e all’abbandono dopo soli pochi mesi dalla realizzazione, si dovrebbe maggiormente puntare alla tutela e conservazione degli habitat e delle biocenosi in essi presenti, rispettando quanto enunciato dal Piano di gestione del SIC, approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 1615 del 8 settembre 2009, con riferimento alle azioni di conservazione e gestione previste nel capitolo 9 (Strategie di gestione)/paragrafo 9.6 (azioni di gestione)».

03.09.2013
Vito Stano

giovedì 25 luglio 2013

Green jobs: il Conai istituisce un premio con possibilità di stage retribuiti

Il Consorzio CONAI ha istituito il premio di Laurea "Green Jobs CONAI", per contribuire allo sviluppo di un’economia e di un’industria sempre più sostenibili e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani talenti “green oriented”...

I premi prevedono 10 stage retribuiti di sei mesi da svolgere in aziende operanti nella green economy o nell'area ambientale.

Le candidature devono essere presentate entro il 7 ottobre 2013, inviando la scheda di partecipazione a greenjobs@conai.org.

In allegato il bando, il regolamento e la scheda per partecipare al premioPer maggiori informazioni: http://www.conai.org.

(fonte Europe Direct Puglia)

mercoledì 24 luglio 2013

‘Tecniche di gestione ambientale’ a Foggia: possibilità per 18 giovani

Aperte le iscrizioni ai corsi corso di specializzazione di ‘Tecniche di gestione ambientale’ finanziato dalla Provincia di  Foggia - PO Puglia FSE 2007 – 2013. Asse II – Occupabilità, Avviso pubblico n. FG/11/2012 -   Formazione di alto contenuto riservati a giovani laureati.

L’attività formativa permetterà di acquisire i concetti base di un sistema di gestione ambientale (ISO 14001/Regolamento UE EMAS), certificazioni di qualità ambientale prodotto e servizi (regolamento UE ECOLABEL) e fornirà gli strumenti necessari per la gestione delle aziende nel rispetto delle normative ambientali applicabili, nonché delle metodologie operative che favoriscono un operato corretto, anche grazie alla gestione dei relativi impatti ambientali, in un ottica 'ecosostenibile'.

Il corso della durata di n. 300 ore (di cui 90 ore di stage) è rivolto a n. 18 giovani inoccupati e disoccupati fino a 34 anni, in possesso della laurea ed iscritti ai C.P.I. della Provincia di Foggia.

Alla fine del percorso i partecipanti riceveranno l’attestato di specializzazione in ‘Tecniche di Gestione Ambientale; l’attestato di frequenza al corso di “Auditor di Sistemi di Gestione Ambientale (qualificato CEPAS); l’attestato di Aggiornamento, rilasciati dal Comitato Ecolabel ed Ecoaudit: ‘Ecolabel EU per i servizi di ricettività turistica e campeggi’; ‘Green Public Procurement’; ‘Analisi Ambientale Iniziale e implementazione dei Sistemi di Gestione Ambientale’.

La partecipazione al corso è gratuita. La frequenza è obbligatoria per almeno il 70% del monte ore complessivo.  È previsto, inoltre, il rimborso delle spese viaggio giornaliere (con mezzi pubblici) per  i non residenti a Foggia.

Le domande potranno essere consegnate a mano, trasmesse via fax o anticipate via mail.Link alla pagina con il bando e il modello di domanda del corso www.aforis.it

Info:  AFORIS Impresa Sociale - Via Fraccacreta, 68 71121 Foggia 

Tel 0881/633019 fax 0881/687652  - formazione@aforis.it

lunedì 22 luglio 2013

FestambienteSud 2013: dal 9 al 18 agosto il festival di Legambiente

La cultura è movimento, la bellezza è (r)evolution’ il tema della nona edizione del festival. La direzione artistica è curata da una fertile collaborazione tra Legambiente e gli Area che daranno il via a la ‘Libera Universitarea’, master class di musica con i maestri Fariselli, Tavolazzi e Tofani. Molti gli eventi in programma: incontri di filosofia, convegni, libri, uno spazio per i ragazzi, masterclass di musica, degustazioni, mostre e numerosi eventi musicali. Tutti gli eventi sono a ingresso libero.

Il nostro Paese da troppo tempo non produce più bellezza. La bellezza è soprattutto un progetto di cambiamento, un progetto di futuro. Sono tante le cose che possono essere ri-qualificate e ri-orientate verso la bellezza: la bellezza dei gesti, dei luoghi, dei prodotti, la bellezza dell'arte e della cultura, per costruire quella crescita di consapevolezza civile indispensabile per invertire la tendenza al declino e ripartire con un'idea forte di futuro. Questo il pensiero intorna a cui sono costruiti gli eventi di FestambienteSud.

Il programma e tutte le informazione per raggiungere il festival.  


Festambiente Net la rete dei festival di Legambiente. Concerti, spettacoli e incontri lungo la penisola all'insegna dell'ecologia.

(fonte Legambiente)

venerdì 12 luglio 2013

Addio bonifiche: 'Decreto del Fare' stabilisce che chi inquina non pagherà

Il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua fa appello al Ministro dell'Ambiente Orlando per la tutela della qualità dell'acqua, a rischio dopo le decisioni contenute nel 'Decreto del Fare'.

Altro che il principio ‘chi inquina paga’, con il cosiddetto ‘Decreto del Fare’ festeggiano gli inquinatori, viene messa a rischio la salute dei cittadini e la qualità dell'acqua delle falde, un patrimonio comune di straordinaria importanza per la vita del paese.

Da circa un anno si erano moltiplicati i tentativi per inserire di straforo nei vari decreti urgenti, senza alcun confronto pubblico preliminare con i cittadini, una contro-riforma sulle bonifiche. Ora il Governo Letta e le lobby industriali hanno introdotto nel cosiddetto ‘Decreto del Fare’ una norma di modifica del testo Unico sull'Ambiente D.lgs. 152/2006 che fa ritornare all'anno zero il settore delle bonifiche.

Si legge nel decreto, «nei casi in cui le acque di falda determinano una situazione di rischio sanitario, oltre all'eliminazione della fonte di contaminazione ove possibile ed economicamente sostenibile, devono essere adottate misure di attenuazione della diffusione della contaminazione». La qualità dell'acqua è subordinata alle logiche economiche, da oggi se chi inquina è d'accordo, si attenuerà l'inquinamento senza eliminare le sue fonti. È assolutamente grave che venga inserito il principio della sola «attenuazione» dell'inquinamento anche in presenza di rischio sanitario conclamato.

In Italia circa il 3% del territorio è gravemente inquinato e classificato nei Siti di Interesse Nazionale per le Bonifiche in cui gli interventi sono gestiti direttamente dal Ministero dell'Ambiente. In realtà oltre a queste situazioni estreme (da Priolo a Bussi, passando per Taranto, Brindisi, Brescia ecc.) si aggiungono una miriade di siti inquinati o potenzialmente inquinati sparsi su tutto il territorio nazionale la cui procedura di bonifica nella stragrande dei casi viene seguita dai comuni (si stimano in diverse migliaia, da discariche incontrollate a pozzi inquinati).

Recentemente lo ‘Studio Sentieri’ dell'Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato l'enorme impatto sanitario dell'inquinamento, con migliaia di morti in più rispetto all'atteso nei 37 siti monitorati.

In questo contesto che richiederebbe la messa in cantiere della vera grande opera, la bonifica del territorio italiano, il Governo Letta ha introdotto una norma sull'inquinamento delle falde acquifere che azzera ogni possibilità di bonifica definitiva delle aree inquinate, subordinando gli interventi di bonifica agli interessi economici di chi inquina anche in caso di concreto rischio sanitario.

Secondo Enzo Di Salvatore, professore di Diritto Costituzionale all'Università di Teramo «Subordinare l'eliminazione della fonte di inquinamento oltreché a possibilità tecniche anche al presupposto che ciò sia economicamente sostenibile per il privato che inquina si sostanzia in una prevalenza degli interessi economici del privato sul diritto alla salute e all'ambiente salubre. Ciò viola anche il diritto dell'Unione europea e segnatamente il principio chi inquina paga».

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua lancia un appello al Ministro dell'Ambiente Orlando, che ha dichiarato il tema della tutela dell'acqua tra quelli prioritari per il suo mandato, affinché il Governo riveda profondamente una posizione del tutto inaccettabile su un bene comune come l'acqua.

Il Forum chiede ai parlamentari di tutti i gruppi di intervenire per stralciare o almeno modificare profondamente le norme dal provvedimento nell'iter di conversione in legge in modo da rendere le norme realmente utili alla tutela della qualità dell'acqua.


Il Forum metterà in campo una serie di iniziative per contrastare quest'attacco all'accesso all'acqua potabile che l'ONU ha sancito essere un diritto umano, essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani.

(fonte Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua)

lunedì 1 luglio 2013

Stop al carbone: campagna internazionale di Greenpeace. Brindisi c'è

Melbourne, da Leipzig a Mindanao, si è tenuta la prima manifestazione globale per porre fine all’era del carbone. In Italia si sono svolte manifestazioni a Brindisi, Civitavecchia, La Spezia, Padova e Palermo. Proprio nella città di Brindisi erano presenti i volontari del gruppo di Bari, ma anche degli altri due gruppi pugliesi di Lecce e San Ferdinando di Puglia.

‘End the Age of Coal’ - questo il nome della giornata di mobilitazione internazionale, nonché lo slogan che ha unito la protesta in tutti i continenti - esprime la volontà chiara di molte persone, in ogni angolo del Pianeta, di consegnare al passato una fonte energetica il cui utilizzo è il primo fattore di alterazione del clima. Da una settimana, a Istanbul, oltre 500 attivisti provenienti da tutto il mondo stanno lavorando per dare vita a una campagna davvero globale contro il carbone. Il ‘Global Power Shift’, questo il titolo del meeting, è stato promosso da 350.org con la collaborazione di 45 associazioni tra cui Greenpeace. Ieri è stata la prima data in cui in tutto il mondo, si è manifestato contro il carbone, partendo proprio dalla Turchia, dove si è svolta una protesta che ha coinvolto oltre 3.000 persone, tra cui il direttore di Greenpeace International Kumi Naidoo.

L’opposizione al carbone, la fonte energetica più dannosa per il clima e la salute umana, è ormai un dato globale. Dalla Turchia, un Paese minacciato da una forte espansione del carbone e dove il diritto al dissenso appare oggi compromesso, sta partendo un’onda di protesta che non si fermerà. Si sta organizzando un movimento internazionale, cui Greenpeace darà tutto il suo sostegno, per archiviare l’era del carbone e dare inizio a una rivoluzione energetica fatta di fonti rinnovabili ed efficienza.

Quello del carbone è un business sempre più insostenibile: la sua estrazione è causa di distruzione di interi ecosistemi ed è spesso correlata a fenomeni di violazione dei diritti umani; la sua movimentazione minaccia aree fragili del pianeta, come nel caso dell’export australiano che rischia di distruggere la più preziosa barriera corallina del mondo; infine, la sua combustione è responsabile di oltre il 40% delle emissioni di anidride carbonica, a livello globale, primo fattore assoluto di impatto sul clima. Dalle ciminiere delle centrali a carbone fuoriescono anche gas acidi, fuliggine e polveri sottili: ovvero il maggior contributo industriale alla generazione del particolato fine, che penetra in profondità nei polmoni e direttamente nel sangue, che colpisce soprattutto neonati e bambini e causa attacchi cardiaci e cancro al polmone, incrementa gli attacchi d’asma e i problemi respiratori. Da quelle stesse ciminiera fuoriescono anche metalli pesanti tossici come mercurio, piombo, arsenico e cadmio, che aumentano i rischi di insorgenza di malattie oncologiche e danneggiando la crescita dei minori.

Un recente studio realizzato dall’Università di Stoccarda per Greenpeace segnala come in Europa gli impatti sanitari del carbone equivalgono a circa 22.300 morti premature l’anno: ovvero, più di due morti premature ogni ora . Le circa 300 centrali a carbone funzionanti nel continente producono un quarto dell’energia elettrica consumata nell’Unione ma emettono il 70 per cento degli ossidi di zolfo e più del 40 per cento degli ossidi di azoto provenienti dal settore elettrico. Queste centrali sono la fonte di circa la metà di tutte le emissioni industriali di mercurio, di un terzo di quelle di arsenico e producono quasi un quarto del totale delle emissioni europee di CO2. La stessa ricerca dell’Università di Stoccarda evidenzia come l’impatto della produzione italiana di elettricità col carbone è causa di circa 500 casi di morte prematura l’anno in Italia.

In Italia Greenpeace è impegnata in una campagna contro l’Enel, responsabile di circa tre quarti della produzione nazionale di elettricità col carbone. Greenpeace chiede a Enel di dimezzare la sua produzione a carbone entro il 2020 e di azzerarla al 2030; di rinunciare ai progetti di nuove centrali a carbone e di sostituire la sua produzione a carbone con fonti pulite e rinnovabili.


(fonte Greenpeace Puglia)

sabato 29 giugno 2013

A Rimini fiera torna Sal.v.e. in vetrina l'eccellenza dei veicoli ecologici

Guido Giletta, presidente ANFIA
Dal 6 al 9 novembre, in concomitanza con Ecomondo, il salone leader in Europa dedicato a mezzi e tecnologie per il trasporto dei rifiuti.

Guido Giletta, presidente ANFIA - Sezione veicoli per servizi ecologici: «L’occasione per mostrare il meglio della proposta italiana. Le maggiori aziende competono da anni nei principali mercati europei e molte di queste stanno crescendo in mercati vitali quali Russia, Medio Oriente e Nord Africa».

A novembre torna a Rimini Fiera, dove già si svolse nel 2001 e nel 2004,  il Salone dei Veicoli Ecologici, organizzato in partnership con ANFIA - Sezione veicoli per servizi ecologici. Dal 6 al 9 SAL.V.E. si affiancherà a Ecomondo, Key Energy, Key Wind e Cooperambiente per comporre la proposta fieristica sui temi della green economy leader in Europa. SAL.V.E. sarà l’occasione per proporre e conoscere le soluzioni tecnologiche più innovative per il mondo del trasporto dei rifiuti solidi e liquidi, coi nuovi brevetti, le cisterne per lo spurgo dei pozzi e dei rifiuti pericolosi. Ampio spazio sarà dedicato anche ai mezzi per la pulizia e la manutenzione stradale ed industriale. Ne abbiamo parlato con Guido Giletta, presidente sezione veicoli per servizi ecologici ANFIA.

Quale opportunità può rappresentare il contesto di Rimini Fiera per le imprese del settore, con lo svolgimento contemporaneo di saloni internazionali dedicati allo sviluppo sostenibile?
È sicuramente un’opportunità importante di attrazione degli operatori del settore, che in un’unica manifestazione avranno un quadro completo dell’offerta e delle tecnologie innovative dell’industria italiana di settore. Inoltre, nei paesi emergenti, i grandi player operano in più settori contemporaneamente e quindi chi, ad esempio, oggi visita Ecomondo perché interessato alle tecnologie del trattamento acque, può trovare partner per i veicoli ecologici e viceversa; a livello internazionale, il sistema paese è sempre più importante e quindi è fondamentale che tutti gli attori nazionali del settore dello sviluppo sostenibile facciano squadra.

Quali obiettivi si pone ANFIA in vista di SAL.V.E.?
L’obiettivo di ANFIA è di mostrare, con la partecipazione a SAL.V.E., le tecnologie e la capacità di innovazione della nostra industria di settore. In questo periodo in cui si parla soprattutto di aziende in crisi, è fondamentale dare visibilità alle aziende che reagiscono mettendo in campo innovazione e qualità. Ma un obiettivo ancora più importante è sensibilizzare la classe politica sulle disastrose conseguenze che i continui tagli di bilancio nel capitolo investimenti e i ritardi nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni potranno avere sull’intero settore. Il nostro mercato, negli ultimi cinque anni, ha mostrato un calo molto sensibile delle unità vendute e i ritardi nei pagamenti, oltre all’elevata tassazione italiana, drenano liquidità alle aziende, quella liquidità che i concorrenti esteri investono invece nei prodotti e nel marketing internazionale nei paesi emergenti.  

Qual è il grado di internazionalizzazione del business delle imprese presenti a SAL.V.E.?
Le maggiori aziende competono da anni nei principali mercati europei e molte di queste stanno crescendo in mercati vitali quali Russia, Medio Oriente e anche Nord Africa. Non si vive però di sola esportazione, e anche le aziende con forte vocazione all’export, se il mercato nazionale non si riprende, faticheranno sempre più a tenere il passo dei concorrenti esteri, i quali, nei paesi d’origine, hanno una solida e stabile base di fatturato, che garantisce una buona quota di margini di contribuzione ai costi fissi.

La sottile linea verde: il 3 luglio alle 18,30 presentazione alla Feltrinelli

'La sottile linea verde. Eccessi svolte e prospettive della questione ambientale', interviene l'autore, Waldemaro Morgese, intervistato da Chiara Lacirignola.

Quando si inizia a parlare di ‘questione ambientale’ in Italia? Quali sono le tappe più importanti che hanno portato l’uomo alla consapevolezza della necessità di tutelare il Pianeta Terra? Come fare fronte al progressivo esaurimento delle risorse naturali? Come integrare il ‘progresso’ con la salvaguardia dell’ambiente? 

A queste e ad altre domande basilari l’autore cerca di rispondere, mosso da un personale interesse che lo ha portato a comporre questa guida ragionata e arricchita da essenziali ‘incursioni’ storiche, la quale si rivolge a chi intenda comprendere le principali problematiche ambientali e voglia contribuire nel suo piccolo a capire come recare vantaggio al Pianeta. 

È il tema dell’‘eccesso’ il filo conduttore di questo manualetto, di cui vengono considerate le varie sfaccettature che determinano i numerosi squilibri ambientali, fino tracciare le linee e i modelli di una possibile rotta futura – alla quale dovrebbero collaborare i Paesi di tutto il Mondo – che consenta di non valicare i ‘limiti dello sviluppo’ portando il Pianeta al collasso.

venerdì 28 giugno 2013

Lame: stasera tocca alla maggioranza difendere il progetto approvato

Le tematiche ambientali, sempre più sentite, costringono anche le amministrazioni a fare precisazioni maldestre e, quando è necessario come in questo caso, anche ad organizzare incontri pubblici per spiegare la natura di un progetto su cui la maggioranza politica ha già deciso da tempo (il 31 luglio del 2012 il progetto definitivo, con annessa gaffe), naturalmente senza immaginare un confronto con la cittadinanza.

Stasera la sindaco Maria Pia Di Medio e la sua maggioranza saranno in piazza Aldo Moro per controbilanciare le tesi del comitato 'Lamafutura' che ha espresso martedì le sue perplessità alla cittadinanza dal palco estivo dalla piazza grande. 

Quindi appuntamento alle ore 20,30 in piazza Aldo Moro. L'estate è già rovente, almeno in politica.

28.06.2013
Vito Stano

mercoledì 26 giugno 2013

Lame: un progetto che fa acqua da tutte le parti. In attesa del 28 giugno

Foto Vito Surico
«Un progetto strano», «uno scempio», «un piccolo Vayont», «un'offesa al territorio», «un progetto inefficiente e ad alto impatto ambientale», «un muraglione alto 7 metri, un muro di Berlino sulla Murgia... » il progetto Lame non piace e il Comitato Cittadino Lamafutura è sceso in piazza ieri, martedì 25 giugno, per esporre tutte le ragioni per opporsi ad un tale «spreco di soldi».

Due vasconi alti sette metri a deturpare la Murgia cassanese: il primo sulla via per Santeramo, l'altro nella zona del Convento: «un'opera che rappresenta pericolo e insicurezza per tutta Cassano  ha spiegato Paolo Racano, uno dei membri del Comitato , progetto che non dimostra rispetto e sensibilità per il nostro territorio, che avrebbe bisogno di un ritorno all'armonia con la quale i nostri avi lo vivevano».  

Ma i problemi del progetto nascono 'a monte': è una lunga storia, cominciata nel 2008 ed arrivata ad oggi tra il silenzio dell'amministrazione comunale e una serie di problematiche già in fase di indizione del bando. Il giornalista Gianni Spina ha ricostruito la vicenda: Cassano ottiene i fondi europei (4 milioni di euro) nel 2008, ultimo anno di amministrazione Gentile, per un opera di protezione idraulica del territorio. L'anno successivo, ad amministrazione Di Medio già insediata, la Regione Puglia approva il programma e il finanziamento del progetto Lame. A febbraio 2010 l'amministrazione comunale approva la scheda progettuale: due canali (parte a cielo aperto, parte intubati) che rappresentano «l'unica soluzione» per «meri interventi di ripristino». Sono servite ben due gare per affidarne la progettazione (la prima annullata con tanto di esposto anonimo per presunte anomalie in fase di aggiudicazione) all'ATI Advenco – Enser – De Venere. Nell'ottobre 2011 viene approvato il progetto preliminare e i canali diventano vasche.

In un movimentato consiglio comunale del luglio 2012 il progetto definitivo viene approvato (con 10 voti a favore, si sono astenuto Oronzo Campanale e l'assessore Angelo Giustino e l'uscita dall'aula dei due gruppi di minoranza). 

«Ma è un progetto che – ha dichiarato l'ingegner Antonio Mavellia, uno dei tecnici del Comitato Lamafutura  mi ha scandalizzato». Mavellia ha anche esposto le sue perplessità al sindaco Di Medio, la quale ha affermato di non poter fermare il progetto: «ma non è vero – ha chiosato Mavellia , se non lo ferma è perché non vuole fermarlo. Viste le nostre affermazioni avrebbe potuto farlo e avremmo potuto studiare insieme un'alternativa. Questo progetto – ha concluso – così com'è, fa acqua da tutte le parti e le mie non sono illazioni o fantasiose interpretazioni ma il frutto di un'analisi approfondita dello stesso da parte di un gruppo di ingegneri, tra i quali anche Achille Pellerano», il quale ha aggiunto che «il progetto è inefficiente e presenta numerose carenze e contraddizioni: non dice qual è la portata massima delle vasche, manca una valutazione dei potenziali danni (dovuti alle infiltrazioni) alle abitazioni limitrofe alle stesse, ignora le norme tecniche di attuazione del PUTT e, soprattutto, ignora il 'canalone'».

Il canalone appunto: un'opera di cinquant'anni anni fa che doveva avere proprio il compito di far defluire le acque e che ora giace in uno stato preoccupante, ma che potrebbe rappresentare una valida alternativa anche per il geologo cassanese Marco Tassielli, il quale ha definito il progetto Lame preoccupante e privo di etica: «un'offesa al nostro territorio (non dimentichiamo che per far spazio ai vasconi verranno abbattute almeno dieci querce secolari) che si basa sull'emozione di cinque persone morte nel 2005 su una lama che non ha nulla a che fare con quelle dove vogliono fare i vasconi».

A chiudere la serata l'intervento del capogruppo di 'nuovaideadomani Teodoro Santorsola, che ha ricordato la battaglia sostenuta nel 2008 per ottenere il finanziamento europeo e la necessita di 'incanalare' meglio questi soldi tutelando anche il territorio e l'ambiente.

Un incontro, quello di ieri, che è servito ad informare i cassanesi, ma al quale non hanno partecipato membri dell'amministrazione. Il sindaco Di Medio, pur invitata, non è intervenuta ma incontrerà i cittadini venerdì prossimo, 28 giugno, insieme ai tecnici in un incontro pubblico in sala consiliare, al quale sperano di intervenire i membri del Comitato Cittadino Lamafutura. Ricordiamo, inoltre, che il Comitato ha organizzato, per il prossimo 3 luglio, un concerto, 'Musica per le Querce', sotto gli alberi secolari che rischiano di essere abbattuti per far posto alle vasche, e una raccolta firme on line che in due giorni ha raccolto quasi 350 firme.

26.06.2013
Vito Surico