Visualizzazione post con etichetta andria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta andria. Mostra tutti i post

venerdì 7 febbraio 2014

Mafia. Operazione antimafia congiunta: in manette affiliati al clan Pesce-Pistilli

Foto google.com
È in corso dalle prime luci dell’alba una vasta operazione nell’area del nord barese, condotta congiuntamente da oltre 100 agenti e militari della Questura e del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con l’aiuto di elicotteri e unità cinofile,  finalizzata all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale barese a carico di esponenti del clan mafioso Pesce-Pistillo, imperante ad Andria e zone limitrofe. Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di diversi episodi di cessione e detenzione di cocaina, eroina, hashish e marijuana.


L’indagine, condotta da Carabinieri e Polizia in piena collaborazione e sotto  il costante coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha fatto luce su circa un decennio di attività del clan, mettendo a fuoco l’articolata organizzazione del gruppo criminale, i cui vertici, benché in carcere, continuavano a dare ordini per gestire i traffici illeciti in tutta la Puglia, potendo contare su cassieri, procacciatori di ingenti quantitativi di droga e varie squadre di pusher per lo spaccio al dettaglio, protette da un efficace sistema di vedette che assicuravano protezione dagli sguardi indiscreti delle forze dell’ordine.

domenica 29 dicembre 2013

Rapine in aumento nel periodo festivo (VIDEO). Riconosciuti e arrestati tre uomini

Alla vigilia di Natale, tre uomini incappucciati e armati hanno fatto irruzione all’interno di un’agenzia di assicurazioni di Andria, cittadina del a nord di Bari, costringendo sotto la minaccia di una pistola, il titolare e alcuni clienti terrorizzati a consegnare circa 3.000 euro in contanti oltre ai cellulari. Immediata è scattata la caccia all’uomo da parte dei Carabinieri della Compagnia di Andria allertati dalle vittime che ancora sotto  shock hanno chiamato il numero di pubblica emergenza 112. Anche grazie ai video del sistema di videosorveglianza, i militari dell’Arma sono stati in grado di identificare rapidamente e con certezza due dei tre autori della rapina entrambi giovani del luogo, già noti alle forze di polizia: D.N.R. 22enne e L.V. 30enne. Anche per il terzo le ore sono contate. I due trascorreranno le feste in cella, atteso che il Giudice per le Indagini Preliminari di Trani, su richiesta del Sostituto Procuratore Giuseppe Maralfa, ha disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere.


VIDEO DELLA RAPINA

giovedì 19 dicembre 2013

Parco Alta Murgia. Designati quattro degli otto membri del Consiglio direttivo

Foto google.com
Tra bellezze disarmanti e corsi di formazione per conoscere i lupi che abitano il territorio murgiano, sono numerosi gli impegni che lo staff dell'ente Parco affronta. Dall'ufficio stampa stamane giunge un comunicato con il quale viene data notizia dei nuovi ingressi al tavolo del Consiglio direttivo del Parco. Al termine della seduta convocata il 13 dicembre scorso e aggiornata al 18 dicembre (ieri, ndr), Sono stati designati quattro rappresentanti della comunità che costituisce il Parco, questi siederanno, come detto, all'interno del Consiglio direttivo dell’ente. Si tratta di Michele D’Ambrosio, sindaco di Santeramo in Colle, Vito Nicola Ottombrini, sindaco di Ruvo di Puglia,  Nicola Di Lerma,  in rappresentanza del Comune di Altamura, Cesareo Troia, in rappresentanza del Comune di Andria.

I quattro rappresentanti designati dalla comunità si affiancheranno nel Consiglio agli altri quattro membri, designati rispettivamente dai Ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, dalle associazioni di protezione ambientale e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, le cui nomine saranno effettuate dal Ministro dell’Ambiente. La durata dell’incarico è di cinque anni rinnovabili, per ciascun membro, una sola volta.

19.12.2013
Vito Stano

sabato 4 maggio 2013

Alta Murgia barese: sgominata dal Ros cellula jihadista in un call center


Nel vortice di notizie che avvinghia la quotidianità, la sorpresa di qualche giorno fa là data una notizia di cronaca: il Ros, reparto operativo dei carabinieri, ha reso noto di aver disarticolato una 'cellula' terroristica di matrice islamista con base logistica e operativa nel distretto di Bari. 

Il 30 aprile in Belgio, Puglia, Lombardia e Sicilia è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 soggetti indagati per associazione sovversiva finalizzata al terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale. Al centro delle indagini della Procura della Repubblica di Bari e dei carabinieri del Ros una cellula terroristica di matrice islamista con base logistica in Andria (Bat) all’interno di un call center, gestito dal capo del gruppo. 

L’attività investigativa, convenzionalmente denominata 'Mashar' (teatro), ha consentito di documentare come, dal 2008, gli indagati si fossero associati tra loro allo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale in Italia e all’estero, secondo i dettami di un’organizzazione transnazionale, operante sulla base di un complessivo programma criminoso politico-militare, caratterizzato da sentimenti di acceso antisemitismo e antioccidentalismo e dall’aspirazione alla preparazione ed esecuzione di azioni terroristiche da attuarsi contro governi, forze militari, istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini civili e altri obiettivi – ovunque collocati – riconducibili agli Stati ritenuti 'infedeli' e nemici; il tutto nel quadro di un progetto di 'guerra santa' (jihad). 

L’indagine ha consentito di documentare il ruolo apicale all’interno della 'cellula' del tunisino Hosni Hachemi Ben Hassen, già imam della moschea di Andria (Bat) e gestore di un call center, sito in quel centro abitato, non solo riguardo alla sua costante e continua opera di proselitismo e indottrinamento finalizzata a formare nuovi adepti e consentire loro di raggiungere i territori della jihad, con una preparazione, anche psicologica e ideologica, tale da permetterne l’immissione nel circuito terrorista, ma anche per i suoi collegamenti e rapporti con personaggi di rilievo del terrorismo internazionale di matrice confessionale quali Essid Sami Ben Khemais, Ben Yahia Mouldi Ber RachidA e Ben Alì Mohamed, già condannati in via definitiva per reati di terrorismo. In tale quadro è emersa l’attività di raccolta di fondi e di finanziamento operato dal capo della 'cellula' indagata in favore dei congiunti di alcuni terroristi, effettuato attraverso canali alternativi rispetto a quelli classici, e compiuto sulla spinta dell’ideale jihadista, in relazione al quale anteporre sempre la causa comune rispetto alla soddisfazione dei bisogni personali. 

All’interno del call center andriese si cercavano sul web e visionavano, i video pubblicati nei forum jihadisti, al fine di acquisire le necessarie cognizioni delle procedure per il confezionamento di ordigni esplosivi, per l’uso delle armi da fuoco e per il reclutamento di volontari mujaheddin da avviare ai campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq, e Cecenia. I membri del gruppo formavano una micro-comunità isolata e al riparo da qualsiasi richiamo o condizionamento esterno, in cui potere praticare la propria versione dell’Islam secondo i dettami imposti da Al Qaeda. 

Le attività investigative hanno, altresì, evidenziato l’assoluta avversione della 'cellula' nei confronti non solo delle religioni diverse dall’Islam, ma anche verso l’Occidente, e, in particolare, gli Usa, Israele e l’Italia. Gli indagati, in occasione del terremoto che colpì l’Abruzzo, il 7 aprile 2009, oltre a manifestare la gioia per quanto accaduto, criticavano aspramente, ritenendolo inopportuno, il proposito della comunità mussulmana residente in Italia di contribuire agli aiuti per i terremotati con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica. Il capo della cellula, inoltre, nutriva e manifestava radicati e incondizionati sentimenti antisionisti che, sulla base di detti sentimenti, diffondeva a livello ideologico non solo ai suoi sodali, istigandoli, in particolare, alla violenza contro gli ebrei, ma anche ad altri individui che per motivi culturali, sociali o religiosi si relazionavano con lui.

04.05.2013
V.S.

lunedì 18 marzo 2013

Oltre 150 dosi di cocaina e 2mila euro in contanti. Arrestato 31enne


Tra le numerose attività di contrasto al crimine piccolo e grande, le operazioni antidroga rappresentano una delle più visibili sul territorio. Durante la notte ad Andria un uomo è stato sorpreso dai Carabinieri nel pieno svolgimento della sua "attività commerciale": spacciare

L'uomo nascondeva nelle sue tasche 153 dosi di cocaina, 2 di hashish e 1.985 euro in contanti ed è finito in carcere. Si tratta di Domenico Fucci, 31enne di Andria, noto alle forze dell’ordine, arrestato dai Carabinieri della locale Compagnia, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacentiI militari dell’Aliquota Radiomobile, durante uno specifico servizio in via Trani, hanno notato uno strano viavai di autovetture all’interno di una strada secondaria, ove, dopo aver preso contatti con alcuni soggetti, in possesso di torce elettriche, si allontanavano repentinamente. «Accodatisi» ad altre auto, i militari sono stati avvicinati da due individui, uno dei quali immediatamente bloccato, mentre il complice, approfittando del buio pesto della zona, è riuscito a dileguarsi nelle campagne. Sottoposto a perquisizione, il 31enne è stato trovato in possesso della droga e del denaro, disseminati per tutto il corpo, nonché di una radio ricetrasmittente.

Tratto in arresto, l’uomo, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato collocato in carcereLa droga, la ricetrasmittente e il denaro, ritenuto provento dell’illecita attività, sono stati posti sotto sequestro.