Nel vortice di notizie che avvinghia la quotidianità, la sorpresa di qualche giorno fa là data una notizia di cronaca: il Ros, reparto operativo dei carabinieri, ha reso noto di aver disarticolato una 'cellula' terroristica di matrice
islamista con base logistica e operativa nel distretto di Bari.
Il 30 aprile in Belgio, Puglia, Lombardia e Sicilia è stata eseguita un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 soggetti indagati per
associazione sovversiva finalizzata al terrorismo internazionale e istigazione
all’odio razziale. Al centro delle indagini della Procura della Repubblica di
Bari e dei carabinieri del Ros una cellula terroristica di matrice islamista con
base logistica in Andria (Bat) all’interno di un call center, gestito dal capo
del gruppo.
L’attività investigativa, convenzionalmente denominata 'Mashar' (teatro), ha consentito di documentare come, dal 2008, gli indagati si fossero
associati tra loro allo scopo di compiere atti di violenza con finalità di
terrorismo internazionale in Italia e all’estero, secondo i dettami di
un’organizzazione transnazionale, operante sulla base di un complessivo
programma criminoso politico-militare, caratterizzato da sentimenti di acceso
antisemitismo e antioccidentalismo e dall’aspirazione alla preparazione ed
esecuzione di azioni terroristiche da attuarsi contro governi, forze militari,
istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini civili e altri obiettivi
– ovunque collocati – riconducibili agli Stati ritenuti 'infedeli' e nemici; il
tutto nel quadro di un progetto di 'guerra santa' (jihad).
L’indagine ha
consentito di documentare il ruolo apicale all’interno della 'cellula' del
tunisino Hosni Hachemi Ben Hassen, già imam della moschea di Andria (Bat) e
gestore di un call center, sito in quel centro abitato, non solo riguardo alla
sua costante e continua opera di proselitismo e indottrinamento finalizzata a
formare nuovi adepti e consentire loro di raggiungere i territori della jihad, con una preparazione, anche psicologica e ideologica, tale da
permetterne l’immissione nel circuito terrorista, ma anche per i suoi
collegamenti e rapporti con personaggi di rilievo del terrorismo internazionale
di matrice confessionale quali Essid Sami Ben Khemais, Ben Yahia Mouldi Ber RachidA e Ben Alì Mohamed, già condannati in via definitiva per reati di
terrorismo. In tale quadro è emersa l’attività di raccolta di fondi e di
finanziamento operato dal capo della 'cellula' indagata in favore dei congiunti
di alcuni terroristi, effettuato attraverso canali alternativi rispetto a
quelli classici, e compiuto sulla spinta dell’ideale jihadista, in relazione al
quale anteporre sempre la causa comune rispetto alla soddisfazione dei bisogni
personali.
All’interno del call center andriese si cercavano sul web e
visionavano, i video pubblicati nei forum jihadisti, al fine di acquisire le
necessarie cognizioni delle procedure per il confezionamento di ordigni
esplosivi, per l’uso delle armi da fuoco e per il reclutamento di volontari
mujaheddin da avviare ai campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq, e
Cecenia. I membri del gruppo formavano una micro-comunità isolata e al riparo
da qualsiasi richiamo o condizionamento esterno, in cui potere praticare la
propria versione dell’Islam secondo i dettami imposti da Al Qaeda.
Le attività
investigative hanno, altresì, evidenziato l’assoluta avversione della 'cellula' nei confronti non solo delle religioni diverse dall’Islam, ma anche verso l’Occidente,
e, in particolare, gli Usa, Israele e l’Italia. Gli indagati, in occasione del
terremoto che colpì l’Abruzzo, il 7 aprile 2009, oltre a manifestare la gioia
per quanto accaduto, criticavano aspramente, ritenendolo inopportuno, il
proposito della comunità mussulmana residente in Italia di contribuire agli
aiuti per i terremotati con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa
islamica. Il capo della cellula, inoltre, nutriva e manifestava radicati e
incondizionati sentimenti antisionisti che, sulla base di detti sentimenti,
diffondeva a livello ideologico non solo ai suoi sodali, istigandoli, in
particolare, alla violenza contro gli ebrei, ma anche ad altri individui che
per motivi culturali, sociali o religiosi si relazionavano con lui.
04.05.2013
V.S.