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mercoledì 22 maggio 2013

Nuovo Manifesto dell'Acqua e dei Beni Comuni: «no al furto della vita»

Professor Riccardo Petrella - Foto Archivio Vito Stano © 2013
Dopo i saluti istituzionali dei rappresentanti dei Dipartimenti coinvolti, Margherita Ciervo referente del Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha inquadrato la vicenda referendaria e ha gettato le basi all’intervento del professor Petrelladell’Università di Locarno, promotore ed estensore del Nuovo Manifesto dell’Acqua e dei Beni Comuni abbozzato dal professor Riccardo Petrella.

A dieci anni dalla presentazione del primo Manifesto dell’Acqua e dopo la lunga battaglia ancora in corso per il riconoscimento a livello politico e normativo della volontà popolare, Petrella con i dodici principi base pone le premesse per una nuova strategia di lotta avversa a quei  ladri di futuro enunciati nel Nuovo Manifesto.

Dunque i dodici principi ispiratori del Nuovo Manifesto ABC sono: il principio della vita, cioè il diritto all’esistenza; il principio dell’umanità ovvero il riconoscimento dell’umanità quale soggetto giuridico e politico portatore di diritti e doveri; il principio dell’abitare, la Terra che è la casa degli esseri umani; il principio dei beni comuni, che pensa all’uomo come curatore dei beni comuni e non come predatore; il principio dell’integrità della vita, ovvero il riconoscimento paritario delle altre specie viventi; il principio del diritto all’acqua, riconosce a l’umanità tutta l’accesso all’acqua potabile; il principio dell’acqua ‘res pubblica’, che prevede che l’acqua non è una merce nè un bene di consumo; il principio di responsabilità pubblica, prevede un governo mondiale dell’acqua; il principio di pubblicità del governo dei beni comuni, cioè la negazione della gestione dell’acqua a organismi privati; il principio del finanziamento pubblico dei costi dei diritti umani, ovvero la garanzia dell’accesso all’acqua a prescindere dalla situazione economica di ognuno, l’acqua non ha prezzo poiché è vita; il principio della democrazia, questo prevede la partecipazione dei cittadini di tutti i Paesi ai vari livelli decisionali e di controllo sulla corretta gestione dell’acqua; e in ultimo il principio della pace, poiché per l’acqua si stanno già programmando ‘le guerre dell’acqua’ è necessario cambiare modo d’intendere il bene vitale per eccellenza.

Gli obiettivi generali che il Nuovo Manifesto enuncia sono sei: mobilitare l’opinione pubblica contro il furto della vita e del futuro, rappresentato dalla mercificazione dell’acqua, dalla finanziarizzazione/monetizzazione e dalla privatizzazione dei beni comuni; il secondo obiettivo è mettere fuori legge i fattori strutturali che sono all’origine dei processi d’impoverimento del mondo; il terzo obiettivo è quello di promuovere un’architettura politico-istituzionale e sociale mondiale fondata sui beni comuni al servizio di tutta l’umanità; il quarto obiettivo è quello di dare vita a tutti i livelli a forme di programmazione adatte al governo dei nessi tra acqua, agricoltura, alimentazione, salute, energia e casa; il quinto obiettivo è quello di mettere la città al centro del vivere insieme sociale; il sesto e ultimo obiettivo del Nuovo Manifesto è quello di creare le condizioni per un vero governo mondiale dell’acqua.  


Tra principi ispiratori e obiettivi generali, il Nuovo Manifesto dell’Acqua e dei Beni Comuni traccia un percorso di lotta civile che ricalca la strada già fatta fino ad oggi dai movimenti e pone le basi per una diffusione capillare di un nuovo approccio culturale e politico. 

22.05.2013
Vito Stano

giovedì 14 marzo 2013

Acqua Bene Comune: chiede informazioni su acqua potabile Taranto


Dal Comitato pugliese Acqua Bene Comune riceviamo una lettera aperta che pubblichiamo integralmente, relativa alla eventuale non potabilità dell'acqua pubblica della città di Taranto. Le lettera è indirizzata all'amministratore unico dell'Acquedotto pugliese SpA,  all'ingegnere Gioacchino Maselli, all’Autorità Idrica Pugliese, alla Regione Puglia, presidente Nichi Vendola, a tutti i Consiglieri Regionali, p. c. alla stampa.


Oggetto: richiesta informazioni sulla potabilità dell'acqua Taranto

Egregio Amministratore, Egregi Sindaci, Presidente, Consiglieri,

vi scriviamo poiché recentemente la televisione e la stampa hanno comunicato informazioni preoccupanti in merito alla potabilità dell'Acqua somministrata nella città di Taranto.

Qui di seguito trascriviamo quanto segnalato dalla emittente televisiva Studio 100 rintracciabile al link http://www.studio100.it/taranto/916-acqua-potabile-cancerogena-taranto-futura-si-domanda.

«Acqua potabile cancerogena? Taranto futura si domanda. Stando a quanto afferma l'avv. Nicola Russo, le analisi di prassi non sarebbero state effettuate, Russo ha detto che esiste una deroga della Regione datata 2010. Pertanto, il Comitato chiede alla ASL e all'Arpa di conoscere la qualità dell'acqua che beviamo in quanto negli ultimi campionamenti la presenza di sostante nocive (e cancerogene) avrebbe superato i limiti previsti dalle normative vigenti».

e la notizia pubblicata da Telerama rintracciabile al link http://www.trnews.it/ilva-si-no-cittadini-al-referendum-il-14-aprile/ che sul finale dell'articolo cita: «E sempre in tema di inquinamento, urgenti sono i controlli sull’acqua. Controlli che non avvengono da 3 anni. Dal 2010 quando fu accertata la presenza di 50 microgrammi, a fronte di 30 previsti per legge, di sostanze altamente inquinanti come bromo, fosforo e piombo. Tutti elementi nocivi per la salute in particolare dei bambini al di sotto dei 3 anni».

Sulla base delle informazioni sopracitate e considerato che il referente per Taranto e provincia del Comitato pugliese Acqua Bene Comune aveva già posto simili interrogativi con una comunicazione ufficiale inviata attraverso posta certificata a partire dallo scorso 2 marzo, al Direttore Generale e alla Direzione Generale dell'ARPA Puglia, al DAP (Dipartimento Arpa di Taranto), al Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Locale ASL di Taranto, al Direttore del Dipartimento di Prevenzione, al Direttore responsabile del SIAN (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione), al Sindaco di Taranto, nonché all'Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'ASL, ma che ad oggi non hanno ricevuto risposta.

Vi chiediamo di:
1. chiarire la vicenda in merito alle deroghe e di comunicare se attualmente vi siano deroghe sulla potabilità dell’acqua a Taranto e in Puglia.
2. fornire i dati sulla potabilità dell’acqua erogata a Taranto, indicando se negli ultimi tre anni siano stati effettuati controlli.
3. chiarire quale siano i risultati dei presunti «ultimi campionamenti la presenza di sostante nocive (e cancerogene) che avrebbero superato i limiti previsti dalle normative vigenti» come segnalato dalla stampa.