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venerdì 11 ottobre 2013

Assoelettrica informa: il sole, le ali e la civetta, una fiction ben reale


Doveva essere il sogno dell’autosufficienza, l’aspirazione a vivere in un mondo più pulito, la promessa di uno sviluppo economico virtuoso. E invece è uno scenario più simile a quello di 'Mani sulla Città' il film cult di Francesco Rosi, dove corruzione e speculazione allungano le ombre sul ricco bottino degli incentivi legati alle energie rinnovabili invece che sulle grandi speculazioni edilizie. Un gruzzolo che supera i 12 miliardi all’anno e che esce dalla tasca dei consumatori. In pratica, finanziamo, e lo faremo per i prossimi 20 anni, bonus e Suv di quei pochi intraprendenti che hanno cavalcato l’onda al momento giusto.

Alternando fantasia con resoconti di inchieste giudiziarie, fatti di cronaca con ricostruzioni, a metà tra l’inchiesta giornalistica e il genere noir, 'Il sole, le ali e la civetta' di Lucia Navone racconta la girandola di faccendieri, politici, banchieri , proprietari di terreni e pr, che roteano in modo spregiudicato intorno a permessi, autorizzazioni, cantieri, importazione di pannelli. Senza dimenticare le infiltrazioni della criminalità organizzata. «Tutte le mafie hanno prestato grande attenzione al settore dell’energia eolica e fotovoltaica»È un’affermazione che risale al 2010 del Presidente della Commissione Antimafia Giuseppe Pisanu.

I personaggi, dall’ingegnere Gian Maria Papaleo al politico Giuseppe Buonafede, dalla sindacalista Paola al geometra Celli, si confrontano in una trama opaca di collusione dove non mancano i beneficiari esteri: il fondo d’investimento svizzero o il fabbricante cinese di pannelli. In un’altalena di vicende,  ispirate a casi di cronaca giudiziaria, dai cantieri fantasma e alle inesistenti società di formazione di personale, dal riciclaggio di denaro allo sfruttamento di manodopera illegale, Lucia Navone ci racconta senza tecnicismi, i meccanismi oliati di una green economy che assomiglia soprattutto a un greed business. Non aspettatevi l’happy end. Complessivamente, si legge nel libro 'Il sole, le ali e la civetta', ben 900 milioni di euro in un anno sottratti agli investimenti in energie rinnovabili, 2,5 MW consumati dalla corruzione pari al fabbisogno annuo di 800mila famiglie.

L’obiettivo dell’autrice non è solo denunciare, piuttosto lo scopo del racconto è invitare il lettore a riflettere con uno sguardo più disincantato sugli aspetti '“in ombra' della luminosa saga delle rinnovabili. Le vittime? Ci sono e pure diverse. Il territorio e il paesaggio, spesso sfigurati; la ricerca e la sperimentazione sulle rinnovabili a cui sono state sottratte risorse impedendo all’Italia di avere un’industria  forte e capace di competere nel mondo; e come nelle guerre ci sono i 'danni collaterali', quelle migliaia di periti, manovali, ingegneri e piccole imprese di installatori rimasti sul lastrico. E nessuna indignazione popolare? Qui, la Navone, visto il suo curriculum, fa inconsapevolmente autocritica. «A colpi di sondaggi e cattiva informazione, regna sovrana la confusione». Ma la lettura di questo libro può rimediare. (P.F.)

Articolo tratto da Assoelettrica.it