Visualizzazione post con etichetta carabinieri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta carabinieri. Mostra tutti i post

martedì 11 febbraio 2014

Operazione antidroga. Toritto sotto l'occhio della Direzione Investigativa Antimafia

Una nota del Comando Provinciale dei Carabinieri rende noto che durante la mattinata è stata condotta una vasta operazione antidroga dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari contro un clan, facente capo alla famiglia Zonno di Toritto, alle porte di Bari, che gestiva un ingente traffico di stupefacenti in una vasta area dell’hinterland barese. Sono stati impiegati circa 80 uomini, con l’aiuto di unità cinofile e di un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri di Bari. I reati contestati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che hanno consentito al Giudice per le Indagini Preliminari di emettere il provvedimento di custodia in carcere per tutti gli arrestati, vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi, nonché per alcuni la violazione della sorveglianza speciale.

Sequestrato anche un laboratorio per la lavorazione e il confezionamento dello stupefacente che poi veniva piazzato sul mercato da un folta squadra di spacciatori che, in alcuni casi, non hanno esitato a fare ricorso alla minaccia delle armi per garantire il controllo delle piazze di spaccio e la regolarità dei pagamenti. Innumerevoli gli episodi di spaccio al dettaglio documentati dai militari dell’Arma a riprova della pericolosa ramificazione che l’organizzazione aveva raggiunto in particolare nei comuni di Toritto, Binetto, Grumo Appula, Palo del Colle e Bitonto, dove disponeva di numerosi depositi temporanei ricavati spesso in cavità di muri di abitazioni disabitate.

11.02.2014
V.S.

lunedì 10 febbraio 2014

Bari. Spaccio di droga: stranieri adepti della criminalità barese. Istituzioni assenti

Si è concluso con cinque arresti in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio di droga. Su cinque uomini arrestati quattro sono di origine straniera. In piazza Cesare Battisti, nei pressi dell'Ateneo barese, i carabinieri hanno arrestato un 19enne del Gambia e un 37enne del Mali sorpresi a cedere una dose di marijuana a un giovane del luogo poi segnalato alla Prefettura quale consumatore di droga. La successiva perquisizione ha consentito di rinvenire nella loro disponibilità ulteriori 11 grammi della stessa sostanza sottoposti a sequestro. I due, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, sono stati associati presso la locale casa circondariale. In via Roberto da Bari i carabinieri hanno arrestato un 28enne del Gambia sorpreso a spacciare una dose di droga a un cliente che riusciva a darsi alla fuga. Sottoposto a controllo il giovane è stato trovato in possesso di ulteriori 23 grammi di marijuana. Il 28enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale. In via Cairoli stessa sorte è toccata ad un altro 19enne del Gambia sorpreso a cedere una dose di marijuana ad un 21enne barese. Nel corso del controllo lo straniero è stato trovato in possesso di ulteriori 16 grammi della stessa sostanza. Il 19enne, è stato associato presso la casa circondariale di Bari. Al quartiere Stanic i Carabinieri, portatisi presso l’abitazione di un 36enne per l’esecuzione di un provvedimento di sottoposizione agli arresti domiciliari, lo hanno sorpreso, in compagnia di un sorvegliato speciale poi deferito in stato di libertà per inosservanza degli obblighi, con 39 grammi di marijuana sottoposti a sequestro. Tratto in arresto il 36enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato collocato ai domiciliari. 

Allora la riflessione già iniziata qualche giorno fa è questa: la criminalità barese potrebbe aver arruolato gli stranieri, quasi tutti africani, per spacciare nelle piazze centrali del capoluogo, proprio in virtù del fatto che per ogni arrestato ce ne sono altrettanti che, magari allettati dal guadagno facile, sarebbero pronti a rischiare; tanto cosa hanno da perdere? Teniamo in conto che molti di questi ragazzi e uomini che sostano in piazza Umberto I e in piazza Cesare Battisti, a causa della propria situazione (richiedenti asilo, rifugiati) non possono cercare un lavoro regolare, andando così a ingrossare le fila dei disoccupati, inoccupati, nullafacenti, con l'aggravante che essere stranieri in Italia è sempre un po' più difficile che altrove. 

Il Parlamento e gli illustri membri del governo dovrebbero, a margine dei quotidiani teatrini, occuparsi di realizzare fattivamente un percorso per l'integrazione dei migranti. La città levantina ha già offerto esempi di come gli stessi migranti, assieme ai "disadattati" locali, hanno dato vita a esperienze all'avanguardia: il Ferrohotel, il Socrate, la (sgomberata) Villa Roth sono esempi di come l'organizzazione fai da te riesca a sopperire alle carenze strutturali della macchina statale, regionale, provinciale e comunale. Ma tutto questo purtroppo non basta. La sacca di povertà o, perlomeno, di indigenza è sempre più grassa e su questa i tentacoli delle scaltre organizzazioni criminali non tardano ad arrivare e ad arraffare quel che di buono c'è. Ormai il dibattito politico e sociale, per quanto non abbia mai preso una piega seria e risolutiva, in Italia è stato relegato a margine. A occuparsene sono associazioni e organizzazioni del terzo settore, movimenti e partiti politici, militanza autonoma. Le istituzioni latitano. Non basta ricordare le violenze di Rosarno, quelle di Castelvolturno, le situazioni di schiavitù registrate nel Tavoliere o nel basso Salento. Dobbiamo ricordare ogni giorno che la frutta e la verdura che mangiamo in abbondanza sulle nostre tavole è stata per lo più raccolta con mani nere macchiate di sangue. Dobbiamo ricordare di essere stati migranti negli anni passati. Soprattutto la generazione dei cinquantenni deve sforzarsi di ricordare che hanno potuto studiare o immaginare un futuro migliore grazie al lavoro dei genitori emigrati da poveracci in Svizzera, Germania, Stati Uniti, Argentina, Australia. Non dimentichiamo il passato, altrimenti commetteremo gli stessi errori.

10.02.2014
Vito Stano 

sabato 8 febbraio 2014

Bari. Assaltarono un autobus e picchiarono l’autista. Identificati quattro minori

I Carabinieri della Compagnia di Bari – San Paolo hanno identificato i quattro giovani che la sera del 22 gennaio scorso hanno picchiato a sangue l’autista di un autobus del trasporto pubblico urbano, reo di non aver loro aperto le porte fuori fermata. Da commando le modalità dell’aggressione, ricostruite sulla base delle testimonianze: uno dei quattro, a bordo di una bicicletta, ha rincorso l’autobus e lo ha costretto a fermarsi quando era ormai giunto nei pressi della fermata. Gli altri tre sono sopraggiunti di corsa salendo sul mezzo e aggredendo con inaudita violenza l’autista, che è stato malmenato e la sua testa è stata sbattuta sul parabrezza dell’autobus  fino a romperlo. Trasportato in ospedale con un ambulanza del 118 ha riportato una prima prognosi di venti giorni. L’episodio ha lasciato sgomenti i passeggeri dell’autobus che hanno anche tentato di difendere l’autista, i quattro si sono allontanati continuando ad inveire.


Immediate sono scattate le indagini dei carabinieri che attraverso le immagini di una telecamera di sorveglianza installata proprio nelle vicinanze della fermata dove è avvenuta l’aggressione ha consentito l’identificazione del gruppo. Si tratta di quattro giovanissimi tra i 15 e i 17 anni che ora dovranno rispondere dell’aggressione di fronte alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni.

venerdì 7 febbraio 2014

Mafia. Operazione antimafia congiunta: in manette affiliati al clan Pesce-Pistilli

Foto google.com
È in corso dalle prime luci dell’alba una vasta operazione nell’area del nord barese, condotta congiuntamente da oltre 100 agenti e militari della Questura e del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con l’aiuto di elicotteri e unità cinofile,  finalizzata all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale barese a carico di esponenti del clan mafioso Pesce-Pistillo, imperante ad Andria e zone limitrofe. Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di diversi episodi di cessione e detenzione di cocaina, eroina, hashish e marijuana.


L’indagine, condotta da Carabinieri e Polizia in piena collaborazione e sotto  il costante coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha fatto luce su circa un decennio di attività del clan, mettendo a fuoco l’articolata organizzazione del gruppo criminale, i cui vertici, benché in carcere, continuavano a dare ordini per gestire i traffici illeciti in tutta la Puglia, potendo contare su cassieri, procacciatori di ingenti quantitativi di droga e varie squadre di pusher per lo spaccio al dettaglio, protette da un efficace sistema di vedette che assicuravano protezione dagli sguardi indiscreti delle forze dell’ordine.

mercoledì 5 febbraio 2014

Massacrano un imprenditore davanti alla moglie per costringerlo a pagare il pizzo

Foto google.com
Per costringerlo a pagare 1.500,00 euro al mese hanno brutalmente aggredito, davanti alla moglie, un imprenditore edile barese rischiando di fargli perdere un occhio. La vittima 41enne, sebbene gravemente ferita, ha trovato il coraggio di denunciare i fatti ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari che, in poco tempo, sono riusciti ad identificare tutti gli aggressori. Si tratta di sette soggetti, di Bitritto e di Ceglie del Campo, ritenuti vicini al clan Di Cosola, arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata in concorso, lesioni personali gravissime e violazione della sorveglianza speciale.

I fatti risalgono alla fine dello scorso anno quando, in due distinte occasioni, hanno avvicinato la vittima minacciandola di gravi ritorsioni nei suoi confronti. In particolare nel mese di ottobre si sono portati nel barese presso un cantiere edile dell’imprenditore costringendolo a pagare 1.500,00 euro al giorno per poter continuare a lavorare in quel luogo. Il 41enne, non acconsentendo alla richiesta estorsiva, decideva di chiudere il cantiere; nel mese di dicembre invece, considerato che la vittima vantava crediti per centinaia di migliaia di euro per dei lavori svolti in tutta la provincia di Bari per conto della ditta di uno degli arrestati, le davano appuntamento all’interno di un garage nel barese dove l’imprenditore si recava a bordo della sua auto in compagnia della moglie. 

All’interno del locale hanno dapprima minacciato l’uomo intimandogli di non pretendere il pagamento di alcun credito e successivamente mentre uno di loro tratteneva l’imprenditore gli altri aggredivano l’uomo con calci e pugni procurandogli fratture multiple al viso, distorsioni ed ecchimosi su tutto il corpo. Nonostante l’uomo fosse disteso a terra, gli aggressori, davanti agli occhi della moglie, continuavano a colpirlo riferendogli che quella stessa sera sarebbe morto. Tratti in arresto i sette sono stati associati presso le case circondariale di Bari, Taranto e Lecce.

venerdì 24 gennaio 2014

Cassano delle Murge: pregiudicato falsificava documenti e titoli. Arrestato per truffa

Foto google.com
Cassano delle Murge in cronaca. Un uomo, già pregiudicato,  era il terrore dei commercianti di Putignano, avendo portato a termine una serie di truffe utilizzando documenti e assegni falsi. Una volta scoperto è finito in manette. Si tratta di A. D. 47enne di Cassano delle Murge, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Putignano, coadiuvati dai militari della Stazione di Cassano delle Murge, con le accuse di possesso e fabbricazione di documenti falsi, falsità materiale e falsità in scrittura privata. L’efficiente e celere attività di indagine conseguente alle denunce presentate dai malcapitati, ai quali erano state commissionate merci poi pagate con assegni risultati falsi, ha permesso ai militari di dare un volto e un nome all’autore delle truffe e quindi di rinvenire e sequestrare nella mattinata odierna, presso la sua abitazione, a seguito di un decreto emesso dall’Autorità Giudiziaria, tutto il materiale utilizzato per la consumazione dei delitti.

In particolare, nell’appartamento occupato dal malfattore venivano rinvenuti e sequestrati una carta d’identità falsa, 5 assegni bancari falsi, un altro carnet d’assegni falso, due computer, una stampante e un telefono cellulare utilizzati per commettere i reati. L’uomo su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale Casa Circondariale.

24.01.2014
V.S.

venerdì 10 gennaio 2014

Campagne olivicole e campagne per la sicurezza. Dalla terra alla polvere da sparo

Foto google.com
La campagna olivicola si è conclusa e con essa la poesia degli spazi aperti è stata richiusa nel cassetto in attesa del prossimo anno. Ripreso il lavoro di sempre, in assenza di bucolici spazi, scopro che in altre aree murgiane a nord di Bari, invece, non si arrestano i furti di olive. La raccolta delle tanto amate olive è peraltro occasione per incontrare gentili cacciatori magari mentre attraversano placidamente il tuo podere fucile in spalla. E proprio di armi da fuoco che i carabinieri del Comando Provinciale di Bari si sono occupati durante le ultime settimane. I militari hanno effettuato nel capoluogo e in provincia controlli a tappeto finalizzati alla verifica della corretta detenzione e custodia delle armi all’interno delle abitazioni. 

In effetti nell’ultimo mese, a seguito di controlli sistematici e quotidiani a tutti i detentori di armi sul territorio, 3 persone  sono state deferite in stato di libertà, 4  fucili e un centinaio di cartucce sottoposte a sequestro e 2 persone sono state proposte per la revoca della licenza di detenzione. In particolare due denunce hanno riguardato la detenzione abusiva di armi e munizioni non dichiarate e detenute senza autorizzazione, un deferimento invece ha riguardato l’omessa denuncia a seguito di trasferimento dell’arma in un altro luogo di detenzione.

L’obiettivo delle verifiche, fanno sapere dal Comando Provinciale, è stato quello di procedere all’accertamento della corretta modalità di detenzione e custodia delle armi da sparo da parte dei cittadini che hanno denunciato il possesso di armi, al fine di scongiurare che le stesse possano essere facilmente accessibili da parte di persone che non ne abbiano titolo e in particolare per evitare che possano essere facilmente utilizzate come gioco da parte di ignari bambini. Il tutto, quindi, per scongiurare incidenti con esiti drammatici per l’incauto maneggio. I controlli eseguiti, pertanto, sono stati soprattutto a carattere preventivo e occasione principalmente di consigli sulla regolare custodia delle armi e delle munizioni. L’invito rivolto a tutti i detentori di armi, pertanto, è quello di custodirle in luoghi sicuri ed evitare che le stesse possano essere facilmente utilizzate da chi non ne è titolare o asportate nel corso di eventuali furti in abitazione.

Il tutto in linea anche con le vigenti disposizioni di legge secondo cui «la custodia delle armi deve avvenire secondo un dovere di massima diligenza, valutato in base alla possibilità che altri soggetti diversi dal detentore possano venirne in possesso» (art. 20 della legge 110/1975). I controlli continueranno per tutto il 2014. L’invito rivolto ai cittadini è quello di rivolgersi alle locali Stazioni Carabinieri o alla Questura per regolarizzare eventuali situazioni possessorie, soprattutto nel caso si siano ereditate armi per il decesso di familiari.

10.01.2014
V.S.

mercoledì 1 gennaio 2014

Botti di capodanno. Sequestrati 200 kg di esplosivi e quattordici denunciati

Un'intensa attività di prevenzione e contrasto è stata effettuata nelle ore a cavallo dei festeggiamenti di fine anno dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari nel capoluogo pugliese e in provincia al fine di prevenire eventuali gravi conseguenze derivanti dall’utilizzo irresponsabile di botti talvolta molto pericolosi. Alla prevenzione, è seguita una incisiva azione di controllo con l’impiego di personale specializzato artificiere che ha portato complessivamente alla denuncia di 14 persone e al sequestro di circa 200 kg di artifizi pirotecnici tra cui bombe carta, batterie pirotecniche di categoria proibita e fumogeni vari.


Nel solo capoluogo pugliese 8 sono state le denunce per commercio abusivo e omessa denuncia di materie esplodenti con il sequestro di 56 kg di botti. Gli 8, sorpresi a vendere abusivamente i fuochi su bancarelle improvvisate, dovranno anche rispondere di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, avendo violato la specifica ordinanza del sindaco. A Santeramo in Colle due sono state le denunce con il sequestro di 12 candelotti esplosivi; mentre i Carabinieri della Compagnia di Trani hanno sequestrato oltre 100 Kg di fuochi tra cui 889 candelotti, 400 petardi e 12 batterie denunciando in stato di libertà due persone. A Molfetta due giovani sono stati deferiti in stato di libertà per esplosioni pericolose poiché sorpresi nel corso dei festeggiamenti in Piazza paradiso, mentre lanciavano verso la folla alcuni petardi.

domenica 29 dicembre 2013

Rapine in aumento nel periodo festivo (VIDEO). Riconosciuti e arrestati tre uomini

Alla vigilia di Natale, tre uomini incappucciati e armati hanno fatto irruzione all’interno di un’agenzia di assicurazioni di Andria, cittadina del a nord di Bari, costringendo sotto la minaccia di una pistola, il titolare e alcuni clienti terrorizzati a consegnare circa 3.000 euro in contanti oltre ai cellulari. Immediata è scattata la caccia all’uomo da parte dei Carabinieri della Compagnia di Andria allertati dalle vittime che ancora sotto  shock hanno chiamato il numero di pubblica emergenza 112. Anche grazie ai video del sistema di videosorveglianza, i militari dell’Arma sono stati in grado di identificare rapidamente e con certezza due dei tre autori della rapina entrambi giovani del luogo, già noti alle forze di polizia: D.N.R. 22enne e L.V. 30enne. Anche per il terzo le ore sono contate. I due trascorreranno le feste in cella, atteso che il Giudice per le Indagini Preliminari di Trani, su richiesta del Sostituto Procuratore Giuseppe Maralfa, ha disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere.


VIDEO DELLA RAPINA

venerdì 27 dicembre 2013

Rapina in banca. Video della fuga e dell'arresto effettuato dai Carabinieri


I Carabinieri della Tenenza di Bisceglie hanno arrestato un 20enne tranese, noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentata rapina aggravata. Il giovane, con il volto coperto da un passamontagna, ha fatto irruzione nella sede della locale Banca Popolare di Bari di via Alcide De Gasperi, dove ha minacciato gli impiegati, intimandogli di consegnare il denaro contenuto nelle casse. Il piano criminoso tuttavia non si è concretizzato grazie al meccanismo di chiusura temporizzata delle casse, per cui il malfattore si è dato alla fuga, guadagnando l’uscita da una porta secondaria della banca, ma ad attenderlo c’erano due guardie giurate che lo hanno prontamente bloccato unitamente ai Carabinieri di Bisceglie, nel frattempo sopraggiunti, che gli hanno trovato un coltello negli indumenti. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bari il 20enne è stato associato presso la locale casa circondariale.

lunedì 23 dicembre 2013

Il postino suona sempre due volte. Scoperto uomo a nascondere droga nella posta

Foto google.com
I Carabinieri della Stazione di Barletta hanno arrestato un uomo di 36 anni residente nella città della Disfida perché colto in flagranza di reato mentre prelevava e poi cedeva una dosa di sostanza stupefacente. Le manovre dello spacciatore creativo, già pregiudicato,  non sono passate inosservate allo sguardo dei militari, che lo hanno osservato nell'atto di controllare con troppa frequenza la cassetta della posta. 

Nella serata di ieri è scattata l’operazione dei Carabinieri che, visto l’uomo prendere una bustina dalla cassetta della posta, lo hanno immediatamente seguito e colto nell’atto di cedere la sostanza a tre giovani del luogo prontamente denunciati per favoreggiamento e segnalati alla locale prefettura quali assuntori. In seguito si è accertato che la droga spacciata era marijuna. La successiva perquisizione domiciliare e personale ha consentito di rinvenire altre 10 dosi di "erba" e 125 euro in contanti provento dell’illecita attività

Per il 36enne nulla da fare, per questo Natale si dovrà accontentare di qualche cartolina dal carcere di Trani, dove è stato condotto per restare a disposizione della Procura della Repubblica.

23.12.2013
V.S.

Cassano delle Murge. Tribunale di Bari autorizza sequestro beni per 330mila euro

Sotto l'albero quest'anno niente doni, anzi per queste feste garage e conti correnti di alcuni indagati sono stati liberati e alleggeriti a causa di un'ordinanza di sequestro del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di due coppie di coniugi. Si tratta di un 31enne del posto e di una 32enne di origini romene e di un 35enne di origini albanesi e di una 33enne del luogo. Il valore complessivo del sequestro è di 330mila euro. I Carabinieri della Stazione di Cassano delle Murge, unitamente ai militari dei di Altamura, Gravina in Puglia e Poggiorsini, hanno eseguito due differenti decreti di sequestro anticipato. 

I provvedimenti sono stati adottati nell’ambito di due distinte indagini patrimoniali avviate dai Carabinieri, che hanno permesso di appurare come i coniugi sono sospettati di vivere dei proventi di attività illecite riconducibili rispettivamente alla commissione di delitti in tema di sostanze stupefacenti e contro il patrimonio. A fronte dei modesti redditi dichiarati è emerso come il 31enne e la 32enne risultano proprietari di un appartamento a Cassano delle Murge, di un’autovettura e di conti correnti per un valore di circa 170mila euro. Il 35enne e la 33enne invece risultano proprietari di un appartamento a Cassano delle Murge, un’autovettura di grossa cilindrata, due motoveicoli e conti correnti per un valore di 163mila euro.

Seguire i patrimoni, profetizzava il giudice Giovanni Falcone. Quella è la cartina al tornasole di numerose, per non dire tutte, le attività illecite. A questo proposito suggerisco di guardare con attenzione questi video disponibili sul sito del laeffe.tv, in cui lo scrittore Roberto Saviano racconta il mondo di pedine e manovratori che brulica dietro alla polvere bianca. 

23.12.2013
V.S.

mercoledì 18 dicembre 2013

Cassano delle Murge. Ladri di rame al cimitero: lo sconcerto della sindaco Di Medio

Foto google.com
Rapine, usura, omicidi e violenze di ogni genere sono purtroppo all'ordine del giorno. Ma la notizia dei furti di rame al cimitero di Cassano delle Murge ha scosso non poco la sindaco Maria Pia Di Medio, la quale ha dichiarato «questa mattina, all’apertura del cimitero, si è presentato uno spettacolo angoscioso: fiori a terra, lapidi rotte, vasi asportati. Il tutto per una estensione di almeno metà del cimitero. Questa volta i ladri di rame hanno fatto le cose in grande. Ormai il commercio del rame è diventato una forma di sopravvivenza, ma non è accettabile il vilipendio ai luoghi sacri come un cimitero. Siamo costretti pertanto ad incrementare la vigilanza, prevedendo controlli interni anche nella zona cimiteriale, con conseguente ritocco dei costi. Ma è necessario per proteggere i nostri defunti che hanno diritto alla pace»

Insomma non c'è limite all'indecenza. Così come non c'e limite alla sete di denaro. Neppure da morti si può stare tranquilli. Quindi per il nuovo anno, grazie al minuzioso lavoro dei ladri di rame (e dei ricettatori) le spese per l'eterno riposo lieviteranno, a danno dei già super tassati figli e nipoti ancora viventi.

18.12.2013
Vito Stano

lunedì 16 dicembre 2013

Cinque arresti per spaccio di droga. Le piazze di Bari in gestione agli stranieri

Foto google.com
La notte, si sa, porta consiglio. E l'avrà portato davvero a due ragazzi che i carabinieri della Tenenza di Bisceglie hanno sorpreso a rubare carciofi all’interno di un orto annesso ad una villa. Invece un ragazzo minorenne passando davanti ad una scuola, a Molfetta, ha pensato bene di lanciare un petardo in una classe approfittando di una finestra aperta. Ovvio la spavento dei liceali intenti a seguire la lezione. Lo scoppio ha provocato lo stordimento di alcuni studenti, due dei quali sono stati visitati presso l’ospedale Di Venere di Bari e sono stati dimessi con qualche giorno di prognosi. 

Nel capoluogo invece si racconta un'altra storia. Che ci fanno un tunisino, un malese, un somalo, un cittadino del Gambia e un barese nelle piazze levantine gravate dall'ordinanza del sindaco Emiliano? Sembra una di quelle barzellette anni Novanta e invece è un modo, forse insolito, per raccontare cinque arresti effettuati nel fine settimana a Bari per spaccio di sostanze stupefacenti. Dunque cosa c'è di nuovo? C'è di curioso che sono ormai mesi, ne ha scritto già Gianluigi De Vito su la Gazzetta del Mezzogiorno, che i "venditori" di droga hanno cambiato pelle; gli autoctoni anche in questo settore stanno perdendo il posto. In questo caso però il posto fisso garantito è quello dietro le sbarre, ovviamente. Le organizzazioni baresi, contribuiva a instillarmi il dubbio una collega di Bari, forse hanno "ceduto" le piazze di spaccio agli stranieri. Personalmente credo che sia una mossa intelligente della mala barese, che, tra arresti e regolamenti di conti, sceglie di tutelare i suo patrimonio umano e sacrificare, mettendo a "lavorare" i migranti che, magari a causa della mancanza dei documenti utili e del momento di crisi non possono cercare un lavoro vero. 

Insomma anche lo spacciatore cambia volto. Alla faccia del razzismo.

16.12.2013
Vito Stano

sabato 7 dicembre 2013

Cronaca. Rubano 43mila euro calandosi dal tetto. Due arresti ad Acquaviva e Adelfia

«Io ne farei una grossa e poi me ne andrei per sempre». «Ma che dici? Io ne farei una decina e poi vado all'estero!». Così dei giovani ragazzi, tra un caffè e un cornetto alla crema, commentano la rapina dal sapore cinematografico consumata nella notte sull'autostrada A14 all'altezza di Cerignola, in provincia di Foggia. Ma se le chiacchiere da bar sono, molte volte, il sale sulla minestra scondita di una giornata come le altre, fatta di lavoro, rinunce e proclami televisivi, a volte qualcuno più intraprendente dalle parole passa ai fatti e organizza il furto  della vita o quasi. Del resto essere arrestati in flagranza di reato è anche una bella sfiga. Questo è ciò che è capitato a due uomini, un 37enne di Adelfia e un 42enne di Acquaviva della Fonti di cui non sono note le generalità, entrambi pregiudicati e tratti in arresto furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale.

I due, durante la notte, hanno fatto leva sulla creatività e, dopo aver fatto un buco nel tetto, si sono calati negli uffici di una ditta di abbigliamento del Baricentro di Casamassima portando via denaro contante pari a 43mila euro, custoditi all’interno di una cassaforte. I due, come detto, sono finiti nelle maglie dei carabinieri delle Stazione di Adelfia e di Valenzano. In particolare, i malviventi, a bordo di una Matiz, intercettati in via Generale Dalla Chiesa ad Adelfia da una pattuglia dell’Arma, non si sono fermati all’alt impostogli tentando la fuga ad elevata velocità. Da ciò ne è nato un inseguimento per le vie cittadine al termine del quale, dopo vari tentativi di speronare l'auto dei carabinieri, i due sono stati definitivamente bloccati. Le successive perquisizioni hanno consentito di rinvenire una borsa contenente varie banconote e titoli di credito per una somma complessiva intorno ai 43mila euro, nonché dei passamontagna, una scala a scomparsa, una corda di 10 metri, due radiotrasmittenti e vari attrezzi utili per lo scasso. 

Le successive indagini hanno permesso di risalire al luogo dove i due avevano realizzato il furto. Ai proprietari della ditta è stata interamente restituita la somma rubata. Tratti in arresto i due, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, sono stati collocati agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.

07.12.2013
Vito Stano

giovedì 5 dicembre 2013

Alta Murgia. Denunciato pensionato 76enne per aver massacrato cane a picconate

Il cane in questa foto non è quello di cui raccontiamo nel pezzo
Foto google.com
L'Alta Murgia è un territorio aspro e, a volte, la storie che la riguardano sono dure come le pietre che la caratterizzano. Questa che racconto è la storia di una bestia, che ha incontrato sulla sua strada un uomo. 

La bestia in questo caso è un cane libero, un cosiddetto randagio. L'uomo è un pensionato 76enne di Minervino Murge. Quest'ultimo è stato denunciato in stato di libertà perché accusato di aver ucciso a picconate un inerme cagnolino randagio, “reo” di avergli calpestato l’orto. L'uomo, denunciato a piede libero come previsto dal recente articolo 544 bis del Codice penale, si è scagliato contro la povera bestia massacrandola dopo averla assicurata ad un palo. La scena raccapricciante è stata offerta agli sguardi atterriti di alcuni passanti, che hanno avvisato i militari dell'Arma.


Gli accertamenti eseguiti dai carabinieri hanno permesso di appurare che l’anziano, infastidito per la presenza nel proprio orto di un cane randagio, avrebbe dapprima tentato di allontanarlo scagliandogli contro diverse pietre e successivamente, considerato che l’animale è rimasto sul posto, ha pensato di legarlo ad un palo per poi colpirlo varie volte con un piccone. Il povero animale a causa delle ferite riportate è deceduto sotto gli occhi atterriti di alcuni testimoni che immediatamente hanno telefonato al numero di emergenza 112 allertando i carabinieri della locale Stazione. I militari, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’animale. Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita i carabinieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro il piccone utilizzato per l’insano gesto.

La debolezza dell'uomo è dimostrata da gesti come questo. A volte appartenere alla stesse specie di uomini di tale fattezze provoca una vergogna senza pari.

05.12.2013
Vito Stano

Molfetta. Ragazza 18enne aggredita a calci e pugni. Arrestato fidanzato 20enne

Foto google.com
Soltanto una settimana fa donne e uomini in tutta Europa hanno manifestato il proprio sostegno alle donne che subiscono violenze. Ma le violenze non si sono fermate. Quasi ogni mattina quando controllo la posta leggo di arresti e denunce a carico di mariti violenti, figli che aggrediscono madri e, più raramente, ragazzi che abusano sessualmente di coetanee. 

Appena ieri è giunta notizia di un arresto, effettuato dai carabinieri di Molfetta, di un 20enne molfettese. Il ragazzo è accusato di sequestro di persona, rapina e lesioni personali nei confronti della sua fidanzata. Tutto ha avuto inizio nel primo pomeriggio di qualche giorno fa, quando il giovane si è incontrato con la sua fidanzata appena diciottenne. Ne è nata una lite verosimilmente scaturita da motivi di gelosia nel corso della quale il ragazzo, alterato per l’assunzione di alcolici, ha aggredito la ragazza sferrandole numerosi calci e schiaffi. La ragazza ha cercato di scappare ma è stata trattenuta con forza dal fidanzato, che ha continuato a colpirla. Inutile  il tentativo della vittima di chiamare aiuto con il cellulare perché il giovane glielo ha sottratto.

Provvidenziale è stata una telefonata al numero di emergenza 112 fatta da alcuni testimoni, che ha consentito ai carabinieri di intervenire prontamente bloccando il 20enne. La giovane, soccorsa da personale sanitario del locale ospedale, ha riportato alcuni traumi al viso mentre il 20enne, su disposizione della Repubblica di Trani, è stato collocato agli arresti domiciliari.

05.12.2013
V.S.

martedì 3 dicembre 2013

Bari. Beni confiscati: assegnato immobile all'Arma. 18 dicembre Forum regionale

Nella foto il vice ministro Filippo Bubbico
Qualche giorno fa nel quartiere di Santo Spirito di Bari, in vico Traversa, si è svolta una sobria cerimonia nel corso della quale è stato consegnato il nuovo immobile che ospiterà la nuova sede del Comando Stazione Carabinieri di Bari-Santo Spirito. Numerose le autorità presenti, tra cui il viceministro dell’Interno senatore Filippo Bubbico, il prefetto di Bari Mario Tafaro, il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, il sindaco di Bari Michele Emiliano, il comandante della Legione Carabinieri Puglia generale Claudio Vincelli e il comandante Provinciale di Bari colonnello Rosario Castello. Nel corso della cerimonia, che ha visto impegnato anche un picchetto d’onore e una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il Viceministro dell’Interno e il Prefetto di Bari hanno consegnato simbolicamente le chiavi della caserma al comandante della Stazione luogotenente Giuseppe Remini. La cerimonia si è conclusa con il canonico taglio del nastro e una visita ai locali, che a breve ospiteranno il presidio dell’Arma.

Un nuovo stabile significa funzionalità ed efficienza a diretto beneficio dei cittadini, infatti la Stazione di Bari Santo Spirito ha una forza di 11 militari e opera su un territorio molto vasto che comprende i quartieri di Santo Spirito, Palese, San Pio e Catino, per una popolazione totale di circa 35mila abitanti, che cresce in modo esponenziale durante il periodo estivo. All’interno dell’immobile anche diversi alloggi di servizio per le famiglie dei militari e camerate per i celibi, ciò garantirà una sostanziale presenza di personale anche fuori dai normali orari di servizio. Uno sforzo congiunto delle varie amministrazioni dello Stato (Interno, Provincia e Comune) ha consentito di realizzare questa importante infrastruttura destinata all’Arma dei Carabinieri, superando le enormi difficoltà di bilancio determinate dalla contingente situazione economia del paese.

A questo episodio si aggiunge un appuntamento importante: Libera Puglia e la Regione Puglia hanno organizzato per il 18 dicembre a Bari il primo Forum regionale dei Beni Confiscati, rientrante all'interno del progetto Libera il Bene e in preparazione del forum organizzato da Libera nazionale. Si tratta di una giornata di incontri, discussione e formazione che nasce con l'intento precipuo di mettere a confronto i soggetti gestori dei beni confiscati in Puglia, il mondo istituzionale e quello dell'associazionismo, oltre agli operatori di settore, i ragazzi dei campi antimafia e dei laboratori della legalità democratica e i frequentanti delle summer school di Libera. 

Le attività, che si concentreranno dalle 9 alle 18, e si terranno presso il laboratorio urbano ‘Officina degli Esordi’ di Bari, si articoleranno in due momenti. Al mattino, dalle 9 alle 13, in cui si terrà una tavola rotonda dal titolo ‘Succede in Puglia. Le buone pratiche di riutilizzo sociale dei beni confiscati’ con rappresentanti delle cooperative e soggetti istituzionali. Al pomeriggio, dalle 15 alle 18, ci si riunirà in tre gruppi che lavoreranno sulle tematiche trattate dalle campagne di Libera. Argomenti dei gruppi: ‘Libera il welfare’ e ‘Impresa bene comune’.

Obiettivo del Forum, è riunire tutte le parti interessate e proporre un confronto attivo tra soggetti coinvolti a diversi livelli (regionale, nazionale) nella gestione dei beni confiscati per far emergere le criticità normative e, nel contempo, per sottolineare, attraverso le esperienze sul campo, quelle che sono le esperienze positive, presentandole, in tempo di crisi, come una possibile soluzione alla crisi stessa. Per partecipare all'evento e richiedere i moduli di iscrizione, potete contattare il Coordinamento regionale Libera Puglia agli indirizzi e-mail: 
beniconfiscati.puglia@libera.it e stampa.liberapuglia@gmail.com.

Bari. Narcotraffico: arresti per traffico di cocaina sull’asse Colombia-Spagna-Italia

I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bari hanno tratto in arresto 9 persone in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. L’accusa è quella di aver importato su canali internazionali attraverso l’asse Colombia-Spagna-Italia ingenti quantitativi di cocaina che venivano riversati sulle piazze di spaccio dell’intera provincia di Bari e di Andria-Barletta-Trani.

Le indagini sono partite da Pasculli Giuseppe, andriese classe '56, detto ‘u 12’. A dispetto della non più giovane età, il Pasculli era particolarmente attivo nel gestire i contatti con i trafficanti napoletani e baresi, ai quali si rivolgeva per acquistare all’ingrosso cocaina per poi rivenderla a livello locale. Si vantava nelle numerose conversazioni intercettate di essere sempre riuscito a farla franca con la Giustizia. Ignorava però che i carabinieri del Nucleo Investigativo fossero sulle sue tracce da tempo. 

In particolare, le indagini hanno avuto una svolta quanto Pasculli, rimasto a secco di cocaina dai propri fornitori napoletani, decide di rivolgersi a soggetti vicini al clan mafioso Parisi, imperante nel quartiere Japigia di Bari. Entrano quindi in ballo altri soggetti i quali si danno da fare per rifornire di cocaina il Pasculli, sfruttando i loro collegamenti internazionali. Spunta a questo punto la figura di Marta, narcotrafficante colombiana, che sarà poi arrestata dalla Polizia francese per traffico internazionale di droga. La donna era il contatto che faceva arrivare la cocaina dalla Colombia in Spagna attraverso dei corrieri locali, da li fidati camionisti pugliesi la portavano a Bari, dove altri componenti del gruppo la smistavano all’ingrosso e al dettaglio. L’operazione è condotta con il supporto di unità cinofile antidroga e con la copertura aerea di velivoli del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari.

Corato. Pioggia: donna travolta dall’acqua e salvata da passante con fuoristrada

Piogge torrenziali - Foto Archivio Vito Stano © 2013
Le piogge di questi giorni hanno causato molti danni e provocato molta paura. Numerosi sono stati gli incidenti e gli episodi di emergenza. In questa giornata di relativa calma, va avanti la conta dei danni e si intrecciano le storie dei sopravvissuti alla furia delle acque e del fango. Da Corato una storia a lieto fine.

A bordo della sua utilitaria stava percorrendo la via vecchia per Bisceglie a Corato quando, a cause della  pioggia torrenziale che hanno interessato buona parte della Puglia durante il fine settimana, si è improvvisamente trovata nel mezzo di una corrente di acqua e fango proveniente dalle campagne circostanti che ha completamente invaso la sede stradale. La donna, alla guida della sua auto, ha perso il controllo del mezzo rovinando in un fondo agricolo non lontano. Spaventata, la donna è scesa dall’autovettura, ormai semisommersa, trovando riparo dalla pioggia battente sotto un albero di ulivo. 

In un primo momento vani sono stati i tentativi di soccorrerla da parte dei familiari, finché sono stati allertati i carabinieri della locale Stazione, che, vista l’impossibilità di raggiungere la donna, in preda al panico perché isolata e circondata da una corrente d’acqua alta quasi un metro, nell’attesa che giungessero i vigili del fuoco con mezzi speciali, hanno chiesto  ausilio ad un passante che transitava da quelle parti alla guida di un fuoristrada di grosse dimensioni, con il quale sono riusciti a superare la barriera d’acqua che si frapponeva alla donna in difficoltà, l’hanno raggiunta e fatta salire a bordo, trasportandola in un luogo sicuro, dove la disavventura è terminata.