La raccolta dei rifiuti porta a porta non parte oggi,
ma il 13 maggio. La macchina organizzativa ha subito «rallentamenti a causa
della contingenza economica del momento», cioè in pratica le aziende che
producono i cassonetti, a causa della crisi, hanno dovuto licenziare gli operai
che producono i cassonetti e dunque la contestuale vendita dei cassonetti ha
subito rallentamenti.
Foto Archivio Vito Stano © 2013 |
Prima dell'inizio del servizio di raccolta però era prevista una campagna di
comunicazione, campagna che ad oggi consta di due manifesti dai titoli
inequivocabili: ‘Manca poco’ e ‘L’ora della differenziata è arrivata’; questo è
quanto ha prodotto l’amministrazione comunale. Invece, come da capitolato, l’Ati
Tra.de.co. - Murgia Servizi Ecologici doveva occuparsi della campagna di sensibilizzazione e informazione: in
effetti l'Ati ha affidato questo lavoro alla società Achabmed Srl di San Giorgio del
Sannio, in provincia di Benevento, che ha deciso di dare direttamente l’incarico a
20 ragazzi e ragazzi, che si occuperanno della distribuzione del kit per la raccolta differenziata, oltre
che spiegare ai cittadini le minuzie del servizio di raccolta, per cui sono
stati formati in apposito corso di formazione.
Ma in che
modo la società ha individuato i cosiddetti facilitatori ambientali?
Le ragazze e i ragazzi sono stati nominati facilitatori
ambientali in maniera diretta e discrezionale (per tramite delle associazioni di cui sono soci) dalla società Achabmed Srl; la società «ha scelto – ha dichiarato in conferenza stampa l’assessore all’Ambiente
Carmelo Briano – dall’elenco completo di tutte le associazioni, quelle che,
secondo l’Achabmed Srl, risultavano idonee per espletare questa tipologia di
servizio». Dunque nessun bando pubblico, come è stato fatto a Laterza, dove la
stessa società Achabmed si è occupata della comunicazione per il servizio
raccolta rifiuti: «nel Comune tarantino all’apertura del bando pubblico – ha detto ancora Briano – sono pervenute circa 200 domande, pertanto,
vista l’esperienza pregressa, la società campana ha insistito per scegliere
direttamente i facilitatori anziché procedere ad una gara pubblica che avrebbe
portato via molto, troppo tempo».
Quanto
guadagneranno i facilitatori?
I facilitatori ambientali guadagneranno 500,00 euro a
testa; il compenso non sarà devoluto ai singoli ma alle associazioni di cui i
facilitatori hanno la tessera di socio.
Quali
associazioni sono state scelte?
Ad oggi non c’è un elenco pubblico, nè tantomeno la
sindaco Di Medio e l’assessore Briano, a loro dire, sono a conoscenza delle
associazioni scelte per svolgere il servizio di consegna dei cassonetti. Ma
durante l’incontro i facilitatori erano, per ovvie ragioni, presenti e dunque è
stato possibile individuare an passant, attraverso i volti dei soci, le associazioni fortunate: Pro Loco La Murgianella; I Malavoglia. Ma è stato
anche facile appurare che tra i facilitatori ci sono anche ragazzi non facenti
parte di nessuna associazione. Questa situazione fa sorgere una domanda: se i
soldi (500,00 euro a facilitatore) saranno devoluti non ai singoli ma alle
associazioni, i ragazzi che non sono soci di nessuna delle associazioni scelte
come si comporteranno? Saranno costretti ad associarsi a qualcuna delle prescelte per ottenere il rimborso dovuto per l'opera prestata?
È questo il gradino al quale è inciampato il progetto
iniziale: durante l’incontro d’informazione, svolto nei locali in biblioteca
civica lunedì 21 aprile, la questione dell’assicurazione non era stata ancora
sciolta, tanto che il rappresentante della associazione Pubblica Assistenza
presente all’incontro, pose la questione senza avere risposta esauriente. In
seguito è stato deciso di addossare sulle spalle delle associazioni il dovere
di effettuare «la copertura assicurativa», come si legge al punto 7 della comunicazione-incarico
che le associazioni scelte hanno ricevuto. Dunque il nodo irrisolto della
copertura assicurativa dei facilitatori ha convinto l’associazione Pubblica
Assistenza ha rifiutare l’invito e dunque a perdere l'occasione di incassare circa 2mila euro totali, 500euro per ogni facilitatore, che divisi per 60 giorni di lavoro ciascuno fanno 8,33 euro al giorno, che divisi per 4 ore al giorno fanno 2euro all'ora. La Pubblica Assistenza quindi ha detto «no grazie», perché stipulare un premio assicurativo per l’occasione sarebbe stato troppo costoso e lavorare senza copertura assicurativa stipulata per l'occasione sarebbe stato troppo rischioso. In quanto, è bene precisarlo, l’assicurazione, di cui
qualsiasi associazione può avvalersi per le attività previste dallo statuto associativo, non copre gli eventuali danni ai soci e a
terzi occorsi durante lo svolgimento di attività diverse da quelle previste dallo statuto stesso. Pertanto i facilitatori, a meno che le associazioni prescelte non
stipulino premi assicurativi per l’occasione, in pratica non avranno una copertura
efficace in caso d'infortunio.
Il tempo
stringe, nessun bando e nomina diretta
Ma se il tempo è tiranno per la vicenda dei facilitatori,
lo stesso non si può dire per le guardie ambientali volontarie, che a
differenza dei “cugini” facilitatori non riceveranno alcun compenso. In questo
caso la vicenda è stata direttamente gestita dal Comune, che ha potuto pertanto liberamente decidere le modalità d’individuazione dei soggetti. La
funzione di questi volontari sarà di vigilare, senza nessun poter di polizia
giudiziaria, che vengano rispettate le prerogative del conferimento dei
rifiuti: in concreto se un volontario vedrà un cittadino gettare un sacchetto
fuori posto o fuori orario dovrà contattare gli agenti della Polizia
municipale, che, una volta giunti sul posto, potranno elevare la sanzione pecuniaria del caso, con
il rischio che il “reo” possa successivamente rivalersi sul volontario “guardone”.
In sostanza l’opera di questi volontari non è diversa da quella che ogni cittadino
dovrebbe già fare e che in pochissimi fanno, poiché la maggioranza resta comunque fedele al detto ‘chi si fa i fatti
suoi campa cent’anni’.
Con la crisi tutto rallenta, anche il nuovo servizio porta a porta: la vicenda dei facilitatori però è sintomatica di come il problema occupazionale sia sentito dall'amministrazione comunale, la quale, anziché concedere alla società incaricata Achabmed Srl di scegliere ragazzi e ragazze soci di associazioni (e anche non soci), poteva "suggerire" alla società di attingere ai nominativi di disoccupati e inoccupati iscritti nelle liste di collocamento del Comune di Cassano delle Murge e scegliere tra questi soggetti quelli rispondenti ai requisiti richiesti. Invece la scelta delle associazioni, oltre a rendere nebulosa e contorta la faccenda, ha anche comportato la defezione di alcuni ragazzi che dopo il corso hanno fanno dietrofront, per motivi differenti, lasciando il gruppo dei fantastici 20 quasi sguarnito dei patentati necessari per svolgere il servizio di distribuzione.
01.05.2013
Vito Stano