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mercoledì 1 maggio 2013

Porta a porta: slitta la data d'inizio. Consegna del kit a cura dei facilitatori


La raccolta dei rifiuti porta a porta non parte oggi, ma il 13 maggio. La macchina organizzativa ha subito «rallentamenti a causa della contingenza economica del momento», cioè in pratica le aziende che producono i cassonetti, a causa della crisi, hanno dovuto licenziare gli operai che producono i cassonetti e dunque la contestuale vendita dei cassonetti ha subito rallentamenti.

Foto Archivio Vito Stano © 2013
Prima dell'inizio del servizio di raccolta però era prevista una campagna di comunicazione, campagna che ad oggi consta di due manifesti dai titoli inequivocabili: ‘Manca poco’ e ‘L’ora della differenziata è arrivata’; questo è quanto ha prodotto l’amministrazione comunale. Invece, come da capitolato, l’Ati Tra.de.co. - Murgia Servizi Ecologici doveva occuparsi della campagna di sensibilizzazione e informazione: in effetti l'Ati ha affidato questo lavoro alla società Achabmed Srl di San Giorgio del Sannio, in provincia di Benevento, che ha deciso di dare direttamente l’incarico a 20 ragazzi e ragazzi, che si occuperanno della distribuzione del kit per la raccolta differenziata, oltre che spiegare ai cittadini le minuzie del servizio di raccolta, per cui sono stati formati in apposito corso di formazione.  

Ma in che modo la società ha individuato i cosiddetti facilitatori ambientali?    
Le ragazze e i ragazzi sono stati nominati facilitatori ambientali in maniera diretta e discrezionale (per tramite delle associazioni di cui sono soci) dalla società Achabmed Srl; la società «ha scelto – ha dichiarato in conferenza stampa l’assessore all’Ambiente Carmelo Briano – dall’elenco completo di tutte le associazioni, quelle che, secondo l’Achabmed Srl, risultavano idonee per espletare questa tipologia di servizio». Dunque nessun bando pubblico, come è stato fatto a Laterza, dove la stessa società Achabmed si è occupata della comunicazione per il servizio raccolta rifiuti: «nel Comune tarantino all’apertura del bando pubblico – ha detto ancora Briano – sono pervenute circa 200 domande, pertanto, vista l’esperienza pregressa, la società campana ha insistito per scegliere direttamente i facilitatori anziché procedere ad una gara pubblica che avrebbe portato via molto, troppo tempo».

Quanto guadagneranno i facilitatori?
I facilitatori ambientali guadagneranno 500,00 euro a testa; il compenso non sarà devoluto ai singoli ma alle associazioni di cui i facilitatori hanno la tessera di socio.

Quali associazioni sono state scelte?
Ad oggi non c’è un elenco pubblico, nè tantomeno la sindaco Di Medio e l’assessore Briano, a loro dire, sono a conoscenza delle associazioni scelte per svolgere il servizio di consegna dei cassonetti. Ma durante l’incontro i facilitatori erano, per ovvie ragioni, presenti e dunque è stato possibile individuare an passant, attraverso i volti dei soci, le associazioni fortunate: Pro Loco La Murgianella; I Malavoglia. Ma è stato anche facile appurare che tra i facilitatori ci sono anche ragazzi non facenti parte di nessuna associazione. Questa situazione fa sorgere una domanda: se i soldi (500,00 euro a facilitatore) saranno devoluti non ai singoli ma alle associazioni, i ragazzi che non sono soci di nessuna delle associazioni scelte come si comporteranno? Saranno costretti ad associarsi a qualcuna delle prescelte per ottenere il rimborso dovuto per l'opera prestata?

I facilitatori saranno assicurati in caso d’infortunio?
È questo il gradino al quale è inciampato il progetto iniziale: durante l’incontro d’informazione, svolto nei locali in biblioteca civica lunedì 21 aprile, la questione dell’assicurazione non era stata ancora sciolta, tanto che il rappresentante della associazione Pubblica Assistenza presente all’incontro, pose la questione senza avere risposta esauriente. In seguito è stato deciso di addossare sulle spalle delle associazioni il dovere di effettuare «la copertura assicurativa», come si legge al punto 7 della comunicazione-incarico che le associazioni scelte hanno ricevuto. Dunque il nodo irrisolto della copertura assicurativa dei facilitatori ha convinto l’associazione Pubblica Assistenza ha rifiutare l’invito e dunque a perdere l'occasione di incassare circa 2mila euro totali, 500euro per ogni facilitatore, che divisi per 60 giorni di lavoro ciascuno fanno 8,33 euro al giorno, che divisi per 4 ore al giorno fanno 2euro all'ora. La Pubblica Assistenza quindi ha detto «no grazie», perché stipulare un premio assicurativo per l’occasione sarebbe stato troppo costoso e lavorare senza copertura assicurativa stipulata per l'occasione sarebbe stato troppo rischioso. In quanto, è bene precisarlo, l’assicurazione, di cui qualsiasi associazione può avvalersi per le attività previste dallo statuto associativo, non copre gli eventuali danni ai soci e a terzi occorsi durante lo svolgimento di attività diverse da quelle previste dallo statuto stesso. Pertanto i facilitatori, a meno che le associazioni prescelte non stipulino premi assicurativi per l’occasione, in pratica non avranno una copertura efficace in caso d'infortunio.

Il tempo stringe, nessun bando e nomina diretta
Ma se il tempo è tiranno per la vicenda dei facilitatori, lo stesso non si può dire per le guardie ambientali volontarie, che a differenza dei “cugini” facilitatori non riceveranno alcun compenso. In questo caso la vicenda è stata direttamente gestita dal Comune, che ha potuto pertanto liberamente decidere le modalità d’individuazione dei soggetti. La funzione di questi volontari sarà di vigilare, senza nessun poter di polizia giudiziaria, che vengano rispettate le prerogative del conferimento dei rifiuti: in concreto se un volontario vedrà un cittadino gettare un sacchetto fuori posto o fuori orario dovrà contattare gli agenti della Polizia municipale, che, una volta giunti sul posto, potranno elevare la sanzione pecuniaria del caso, con il rischio che il “reo” possa successivamente rivalersi sul volontario “guardone”. In sostanza l’opera di questi volontari non è diversa da quella che ogni cittadino dovrebbe già fare e che in pochissimi fanno, poiché la maggioranza resta comunque fedele al detto ‘chi si fa i fatti suoi campa cent’anni’.

Con la crisi tutto rallenta, anche il nuovo servizio porta a porta: la vicenda dei facilitatori però è sintomatica di come il problema occupazionale sia sentito dall'amministrazione comunale, la quale, anziché concedere alla società incaricata Achabmed Srl di scegliere ragazzi e ragazze soci di associazioni (e anche non soci), poteva "suggerire" alla società di attingere ai nominativi di disoccupati e inoccupati iscritti nelle liste di collocamento del Comune di Cassano delle Murge e scegliere tra questi soggetti quelli rispondenti ai requisiti richiesti. Invece la scelta delle associazioni, oltre a rendere nebulosa e contorta la faccenda, ha anche comportato la defezione di alcuni ragazzi che dopo il corso hanno fanno dietrofront, per motivi differenti, lasciando il gruppo dei fantastici 20 quasi sguarnito dei patentati necessari per svolgere il servizio di distribuzione. 

01.05.2013
Vito Stano