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giovedì 17 gennaio 2013

Rivoluzione civile chiama a raccolta i cassanesi a sostegno di Ingroia

Anche a Cassano delle Murge il comitato pro Ingroia è ufficialmente nato. Lo rende noto un comunicato stampa del coordinamento elettorale cittadino. Di seguito pubblichiamo la nota.
V.S.

Durante una nutrita assemblea cittadina tenutasi il 15/01/13, a cui hanno partecipato anche rappresentanti locali di Rifondazione Comunista, Movimento Arancione, Italia dei Valori e varie personalità locali, si è ribadito la necessità di costituire un fronte popolare, laico e di sinistra capace di contrastare il percorso neoliberista intrapreso dall'alleanza di centro-sinistra e perpetrato dai cartelli elettorali di centrodestra, che hanno tagliato diritti, pensioni, lavoro e servizi pubblici come scuola e sanità pubblica a scapito di tutti i cittadini meno abbienti.

Riconoscendosi nella proposta elettorale alternativa, sintetizzata in 23 punti, della lista Rivoluzione Civile capeggiata da Antonio Ingroia, a suo sostegno costituiscono un comitato elettorale cittadino.

Il comitato è aperto a tutte le associazioni, partiti politici, movimenti e cittadini che si riconoscono e condividono punti come la difesa del lavoro, contro la precarizzazione sociale, una maggiore equità e progressività del sistema fiscale, il ripristino della solidarietà sociale, la legalità e laicità in tutti i settori, contro le scelte economiche dei governi di centrodestra, con l'intento di portare i cittadini a fare della buona politica.                                               

Il Comitato elettorale
Rivoluzione Civile-Ingroia

lunedì 14 gennaio 2013

Rivoluzione civile: domani si costituisce il coordinamento a Cassano


Finalmente anche a Cassano delle Murge qualcosa si muove a sinistra. Dopo l'articolo di ieri in cui raccontavamo l'immobilità dei partiti e dei movimenti afferenti a quest'area, oggi registriamo la dinamicità del segretario di Rifondazione Comunista Massimo Bongallino, il quale rende noto che  per martedì 15 alle 18,00 è stata convocata un'assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti di Rifondazione Comunista per la costituzione del comitato Rivoluzione Civile.

«La sezione locale di Rifondazione Comunista si legge nella nota – invita le forze politiche, associazioni, movimenti e singoli cittadini che si ritengano interessati a partecipare alla costruzione del comitato elettorale della lista Rivoluzione Civile, con Antonio Ingroia candidato premier».

Dunque uno dei quattro soggetti, che a livello nazionale ha dato il via libera per formare la lista  Rivoluzione Civile, a Cassano delle Murge si dichiara ed esce allo scoperto. 

«Siamo convintamente parte di questo progetto continua il segretario Bongallino – non riconoscendoci affatto nell’alleanza di centro-sinistra che, a dispetto della denominazione, intende proseguire in quel percorso neoliberista di tagli di diritti, pensioni, lavoro, servizi pubblici essenziali come scuola e sanità in nome di un interesse europeo che non corrisponde con quello dei cittadini. Rivoluzione Civile non rappresenta un mero cartello elettorale, bensì un primo passo verso la ricostruzione di una soggettività autenticamente di sinistra ed antiliberista, ultimo baluardo alla deriva capitalista che ha caratterizzato l’Italia, soprattutto nell’ultimo anno».

«Abbiamo l’ambizione di aprire le porte della politica ai cittadini, attribuendo la maggior parte dei posti della lista elettorale a individualità che non hanno ruoli nei partiti e garantendo trasparenza e partecipazione nella costruzione del programma, che porta già con sé il respiro fresco e propositivo delle centinaia di assemblee pubbliche tenute in tutta Italia dai movimenti.
È il momento della partecipazione, della responsabilità, dell’impegno attivo perché lo sdegno verso una cattiva politica non diventi rinuncia e pessimismo, ma piuttosto trasformi la rabbia in coraggio di osare».

«Chiunque condivida punti come la difesa del lavoro contro la crescente precarizzazione, una maggiore equità e progressività del sistema fiscale, il ripristino della solidarietà, legalità e laicità in tutti i settori e per tutte le scelte politiche ed economiche conclude Bongallino non può che abbracciare il percorso di Rivoluzione Civile, non solo attraverso il voto sulla scheda elettorale, ma anche e soprattutto partecipando attivamente alla campagna elettorale e collaborando al prosieguo di tale esperienza.
Rifondazione invita i soggetti interessati a contattare il referente locale per concordare un incontro per la costituzione del comitato».

Quindi Rifondazione c'è. Intanto c'è da considerare che sarà difficile che il coordinamento si arricchisca di tutti e quattro i soggetti promotori della lista Rivoluzione Civile a livello nazionale, poiché sia il movimento politico Alba sia il Movimento Arancione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris non sono presenti sul territorio. Staremo a vedere se e quando il circolo cassanese dell'Italia dei Valori si dichiari sul da farsi. 

14.01.2013
Vito Stano

domenica 13 gennaio 2013

Politica in silenzio. Cassano delle Murge fuori dagli schemi


La politica italiana tra le polemiche e gli spettacoli da osteria in poche occasioni ha ancora voglia di parlare di programmi. Nel nostro piccolo invece di politica se ne parla poco, quasi niente. Pare di non essere in Italia, di non essere in campagna elettorale. Tutti presi dalle preoccupazioni della crisi economica? Chissà. Fatto sta che a questo punto ci tocca segnalare alcune iniziative previste nei dintorni di Cassano delle Murge. Per esempio ad Acquaviva delle Fonti ci sarà il primo incontro per presentare la lista Rivoluzione Civile, che ha come candidato Antonio Ingroia, già sostituto procuratore presso la Procura di Palermo attualmente in aspettativa. 
L'appuntamento dunque è per martedì 15 gennaio alle ore 18,00 in piazza dei Martiri numero 80 ad Acquaviva delle Fonti, presso la sede dell'associazione culturale L'Incontro Onlus.

Invece per giovedì 17 gennaio alle 17,00 è prevista a Bari presso l'hotel Excelsior un'assemblea pubblica per la presentazione della lista Rivoluzione Civile. Per il lancio dell'iniziativa ci sarà una conferenza stampa martedì alle 11,00 presso la sede di Bari dell'Italia dei Valori.


A Cassano delle Murge nulla si intravede all'orizzonte. Le diverse anime del centrodestra viste da fuori appaiono tranquille, ma pare invece che qualcosa all'interno si stia muovendo. Invece dopo le primarie del Partito democratico e Sinistra ecologia libertà e le parlamentarie, nel blocco eterogeneo di centrosinistra si registra calma piatta. Rifondazione è ferma, non ha promosso ad oggi nessuna iniziativa. L'Italia dei Valori è anch'essa al palo. Chissà cosa succederà.

13.01.2013
Vito Stano 

sabato 22 dicembre 2012

Governo finito e movimenti alternativi. La politica aspetta se stessa


Ieri le dichiarazioni di voto sulla legge di stabilità alla Camera dei Deputati di Walter Veltroni (che ha annunciato il suo addio) e di Fabrizio Cicchitto (che ha sparato a zero su tutti); oggi le dichiarazioni in ordine sparso di molti esponenti politici a commento del fatto che Mario Monti, il senatore a vita e presidente del Consiglio dimissionario, non ha ancora sciolto la riserva. Si candida o no? Chissà, staremo a vedere.

Intanto dall'altra parte Antonio Ingroia, già procuratore aggiunto alla Procura di Palermo, spedito in Guatemala per un incarico dell'Onu, ha chiesto e ottenuto l'aspettativa per motivi elettorali. Il magistrato ha da subito scaldato gli animi di moltissimi militanti ai quali ha detto «qui mi sento a casa mia. La nostra piattaforma è alternativa al berlusconismo e al montismo. Dobbiamo tra di noi trovare una sintesi per un percorso comune. Se è così io sono a disposizione. Entro l'anno dobbiamo decidere tutto e poi partire. Per quanto mi riguarda entro il 28, 29 dicembre si deciderà ogni cosa. Per fare un polo – ha affermato Ingroia – dobbiamo essere pragmatici: la discriminate è essere alternativi al berlusconismo e al montismo. In questa cornice servono tutti: società civile e partiti che in questi anni hanno resistito. Il confronto con il Pd e il M5S non significa rinunciare ai nostri contenuti. Noi siamo autonomi e andremo con i nostri punti»

Quindi quello che si paventava alla fine è accaduto, a molti (in primis Cicchitto & Co) non piacerà (e infatti lo hanno già dichiarato in maniera forte durante la dichiarazione di voto di ieri alla Camera), ad altri invece la scelta di Ingroia ha rappresentato quel quid tanto atteso, necessario per imprimere la svolta alla costruzione di un polo davvero alternativo al turbo-capitalismo.    


La girandola di dichiarazioni non si è fatta attendere e difatti Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, soltanto qualche giorno fa a fronte di un'intervista del segretario del Pd Pierluigi Bersani ha dichiarato: «nell'intervista al Wall Street Journal Bersani parla come il sosia di MontiTutti i disastri prodotti da Monti vengono rivendicati e riproposti: dal pareggio di bilancio, al rispetto del fiscal compact, alla conferma della manomissione dell'articolo 18, per arrivare alla fine alla riproposizione dell'alleanza di governo con il centro. È la pura e semplice riproposizione delle politiche di austerità che stanno distruggendo l'economia italiana e portando milioni di persone in condizioni di povertà. Per questo noi alle elezioni presenteremo il quarto polo: per uscire da sinistra dalle politiche di austerità».

Il movimento arancione si basa su alcuni pilastri, tra cui il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale ha capito bene cosa sta accadendo e si mostra preoccupato: «lo scenario più probabile è Bersani presidente del Consiglio con un accordo politico con il terzo polo per portare Monti al Quirinale. Uno scenario per non cambiare sostanzialmente granché di quelle che sono le politiche economiche, sociali e dei diritti nel nostro paese. Per questo c'è bisogno di una proposta innovativa forte. C'è bisogno di una proposta forte per far comprendere che c'è bisogno di un vero cambiamento e di spostare alcuni equilibri, altrimenti avremo più o meno la stessa situazione che abbiamo oggi in Parlamento». De Magistris continua la sua analisi: «Abbiamo visto che anche senza la presenza fisica di Berlusconi le diseguaglianze non si sono affatto affievolite e non lo dico solo io da sindaco, ma ascolto le parole pronunciate dal presidente di Confindustria o, di recente, dal presidente dell'Acen di Napoli secondo cui le politiche di Monti stanno distruggendo le imprese. Evidentemente – prosegue De Magistris – è un tema che si sente ed è un pò inquietante che una critica così forte alle politiche di austerità del Governo venga da esponenti dell'economia reale. C'è bisogno di un cambiamento forte  conclude  e non credo sia quello di un accordo Bersani-Monti»
Dunque che fare? Anche su questo punto Luigi De Magistris pare convinto e afferma che in queste ore sta sentendo Di Pietro, che nei giorni scorsi ha mostrato disponibilità a scommettere su una lista 'rosso-arancione' con Prc e il Movimento Arancione del sindaco di Napoli. «Di Pietro? – si chiede l'ex magistrato  lo sto sentendo, vediamo cosa succede, questa settimana è decisiva» e conferma dei tempi brevi per la presentazione della lista e chiude dicendo che «non si può andare oltre Natale».

Invece sull'altra sponda politica, quella di destra, la desolazione è totale. Se anche Fabrizio Cicchitto alla Camera ieri ha dichiarato che la sinistra ha fatto passi importanti per affrontare una campagna elettorale che si prevede durissima, al contrario del Pdl che già inizia a perdere pezzi. 'Il Centrodestra nazionale' è la creatura appena nata dalla volontà di Ignazio La Russa di smarcarsi dalla probabile debaclè berlusconiana. Intanto l'esercizio delle primarie ha lasciato dietro di sè la scia degli illusi, tra coloro che avevano creduto nella democrazia interna c'era Giorgia Meloni, già ministro dell'ultimo governo Berlusconi e già presidente della Giovane Italia, formazione giovanile del Pdl. La Meloni aveva creduto nel cambiamento di approccio del capo, ma si è ritrovata, in compagnia degli altri candidati alle primarie abortite, con un pugno di mosche in mano. È certamente un peccato, peccato perché l'esercizio democratico avrebbe sicuramente garantito al Pdl una linfa di rinnovamento e anche, forse, un pò di pulizia di alcuni personaggi scomodi e ormai sgraditi all'elettorato pidiellino. Ma tantè. Ad oggi Berlusconi non può far altro che attendere la decisione di Mario Monti e continuare a sperare che decida (molto improbabile) la coalizione dei "moderati", altrimenti il grande capo sa, a prescindere dai sondaggi a lui tanto cari, che questa volta rischia davvero di vincere la sinistra, la tanto vituperata sinistra. 

22.12.2012
Vito Stano