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venerdì 4 ottobre 2013

Lama San Giorgio. La denuncia: il controllato che comanda il controllore

Foto fb 'No reflui Lama San Giorgio'
Nonostante la magistratura ponga sotto sequestro sempre più depuratori, l'ultimo ieri su disposizione della magistratura tranese, è stato sequestrato (con facoltà d’uso) il depuratore di Bisceglie nel quale, nei giorni scorsi, è stata accertata la presenza del batterio Vtec 026, che è alla base dell’infezione in 16 pazienti della Sindrome emolitico uremica (Seu) diagnosticata in Puglia tra luglio ed agosto scorsi a 20 persone, soprattutto bambini, è molto strano che l'arpa sul depuratore di Sammichele, che sversa direttamente nella lama San Giorgio, grazie ad un progetto voluto e imposto direttamente dal governatore Vendola, abbia riscontrato che va tutto bene, che la tabella 4 è rispettata, tranne qualche piccola e insignificante eccezione, e si lancia anche in conclusioni che intravedono nello sversamento dei reflui in lama un ottimo strumento di riqualificazione ecosistemica dell'area. nonostante il pronunciamento contrario di esperti e docenti, di enti posti alla difesa paesaggistica e del territorio. Nonostante ci siano documenti "interni" dell'Aqp che attestano l'incapacità dei depuratori di sopportare grosse precipitazioni e piene. Nonostante gli esami commissionati dal comitato per la difesa della lama San Giorgio, supportati dal comune di Rutigliano, che denunciavano fuori tabella 4 i campioni prelevati.

A Taranto, anche se l'inquinamento della città lo si sentiva sulla pelle, è stato necessario l'intervento della magistratura per portare a definire taranto un comune inquinato e pericoloso per la salute dei cittadini. con 400 morti l'anno. deve accadere anche a noi e ai residenti delle comunità che vivono la lama San Giorgio? ma soprattutto può una struttura pubblica così importante, che ci deve tutelare e deve difendere l'ambiente, essere un organo tecnico della regione, sottoposto quindi alle volontà e agli indirizzi politici, alle pressioni e alle imposizioni di chi gestisce il potere?

È indubbio però che sulla vicenda della lama San Giorgio, per la sua condanna definitiva a destinataria finale dei reflui (fogna) per una portata a regime di 300 L\S, si siano concentrati diverse tipologie di rappresentanze sociali e del mondo degli affari. un agglomerato di interessi che vanno dalla politica e finiscono ai finanziamenti da elargire e ai "lavori" da espletare. Anche a Taranto, la regione e i sindacati, invece di lanciare l'allarme, continuavano a trattare sull'occupazione, con l'Ilva, e a riconoscere riva come un grande industriale, mentre centinaia di cittadini, uomini donne, vecchi bambini, morivano di malattie terribili. Tutta questa mobilitazione per coprire una incapacità di tutela ambientale e paesaggistica. politica e tecnica. di pensare e realizzare un sistema di recapito finale e recupero dei reflui fognari, capace di non cancellare tradizioni popolari, paesaggi millenari e stravolgere ecosistemi, ma soprattutto capace di non avvelenarci. 

Capace di rispondere ad una semplice domanda, che anche un bambino potrebbe fare e comprendere. Può un parco naturale protetto, sottoposto a vincoli paesaggistici, con importanti testimonianza di pregiato valore storico e archeologico. con particolari habitat ambientali, certificati e riconosciuti. Può uno degli ultimi patrimoni ambientali della nostra regione essere trasformato in una mega opera di recapito finale delle fogne di diversi comuni, trattati da depuratori, che come vediamo vengono posti sotto sequestro? La risposta di una bambino forse salverebbe la lama. Ma sembra che nulla si può contro la follia degli adulti e potenti.

(fonte N@Sversamento difendi lama San Giorgio)

lunedì 16 settembre 2013

Kasamatta Disobbediente: su Lama san Giorgio il grande bluff del M5S

Foto Kasamatta Disobbediente fb
Strumentalizzare le mobilitazioni dei comitati: in seguito ai moti di protesta dell'opinione pubblica e delle associazioni ambientaliste richiedenti un ampliamento dell'area da tutelare al fine di incorporare siti dalle peculiari caratteristiche naturalistiche, geologiche e archeologiche meritevoli di una più stretta tutela, per poi rendersi complici e alleati di Vendola e di questo crimine ambientale: il ricorso a tecniche di depurazione naturale per il trattamento dei reflui rappresenta ormai una scelta ampiamente diffusa. 

La fitodepurazione è una tecnologia che usa la capacità depurativa degli ecosistemi naturali mettendola al servizio delle attività umane; gli impianti di fitodepurazione rappresentano un'alternativa ai sistemi di depurazione tradizionali, con vantaggi dal punto di vista economico (risparmio di energia elettrica, limitati costi di gestione) ed ambientale (eliminazione dei trattamenti di disinfezione e dei relativi sottoprodotti, miglior inserimento paesaggistico).

Ma la volontà dei comitati e dei cittadini che difendono Lama san Giorgio non si manipola ne si arrende: no allo sversamento dei reflui in lama, si al parco naturale protetto senza fogna!