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giovedì 6 marzo 2014

Politica. M5S: il deputato Giuseppe D'Ambrosio domenica a Cassano delle Murge

Per riprendere le fila del discorso politico locale prima di tutto passo in rassegna le diverse caselle postali e poi passo ai social network. E presto m'imbatto nella pagina dell'orma ufficiale movimento grillino cassanese. E se a primo impatto resto quasi pietrificato ad immaginare un pensiero di Antonio Gramsci come spot elettorale dei grillini locali (come suggerisce una iscritta al gruppo facebook di Cassano in MoVimento), mi compiaccio dell'iniziativa prossima che gli attivisti a cinque stelle hanno organizzato: Giuseppe D'Ambrosio, deputato del M5S e componente della Commissioni Affari Costituzionali, sarà a Cassano delle Murge domenica 9 marzo in piazza Garibaldi alle ore 19,00. 

Dunque dopo tentennamenti di varia natura, gli attivisti cassanesi proseguono il cammino intrapreso poco più di un anno fa a seguito delle elezioni nazionali, che segnarono per il M5S un punto di partenza per introdursi nei gangli della politica locale. Questo appuntamento però non ha il sapore della campagna elettorale, almeno non quella per le amministrative. I grillini, almeno alcuni di loro, guardano a Bruxelles dimentichi del paesello murgiano. Forse un po', come detto altre volte, perché è più semplice occuparsi delle cose lontane e magari perché la strategia del duo Casaleggio-Grillo suggerisce di impiegare le energie per occupare quanti più seggi europei a discapito dei meno importanti scranni locali. Intanto si rincorrono le voci di una potenziale amalgama di partiti e liste civiche che si contrapporrà all'attuale maggioranza di destra guidata dalla sindaco Maria Pia Di Medio. Il condizionale è d'obbligo in attesa di novità. 

Per maggiori informazioni sull'iniziativa di domenica segnalo il sito www.cassanoinmovimento.it

06.03.2014
Vito Stano

giovedì 20 febbraio 2014

Cassano delle Murge. I grillini all'attacco della piazza: obiettivo Unione Europea

Dall’attivista 5 stelle Roberto Mancino, firmatario della lettera d'intenti della neonata associazione culturale Cassano in MoVimento, riceviamo finalmente notizie utili a rinverdire il rinsecchito dibattito politico locale. Mentre altri gruppi (vedi Prospettiva Ethica) stanno preparando la discesa in mare, i grillini cassanesi riuniti formalmente in associazione danno un segnale di presenza. Certo nel comunicato che segue non fanno cenno alle elezioni amministrative, ma scrivono di elezioni europee. Dopo l'incontro a dir poco ridicolo tra il comico-capopopolo e il sindaco-presidente in diretta streaming, i cittadini-elettori hanno altri elementi in più da valutare. I grillini cassanesi, mi pare di capire, che non intendano prendere parte alla consultazione di maggio per il rinnovo del Consiglio comunale. Questa scelta se verrà confermata è del tutto legittima, ma davvero inusuale visto l'affetto dimostrato dai cittadini nelle urne di cui Mancino fa cenno nel comunicato che segue. Non dimentico affatto che la tipologia e l'approccio alle elezioni è mutevole, le amministrative sono una cosa e le nazionali e le europee un'altra ancora. Più sono lontane le battaglie da combattere meno problemi sorgeranno nei dintorni di casa. Questo è certo. Per la serie, evito di fare il profeta in patria. Troppo difficile o potenzialmente troppo conflittuale. V.S. 


di Cassano in MoVimento
In vista delle elezioni Europee gli Amici di Beppe Grillo di Cassano delle Murge hanno pensato di formalizzare il loro MoVimento Cittadino costituendo un associazione culturale denominandola Cassano in MoVimento. Così come a livello nazionale, il gruppo di attivisti pentastellati di Cassano vuole portare un rinnovamento nel modo di intendere la politica,  nel rapporto istituzione-cittadino proponendo progetti e idee per il bene comune. Competenza, innovazione e trasparenza i nostri baluardi, un programma definito sulle 5 stelle del MoVimento la nostra guida: energie rinnovabili e riqualificazione energetica, acqua pubblica, mobilità sostenibile, wifi-libero e gratuito, strategia rifiuti zero. Vogliamo capire quanti sono disposti ad impegnarsi personalmente o a darci una mano mettendo a disposizione una parte del proprio tempo e delle proprie competenze, richiamando in primis l’ attenzione di coloro che a Cassano lo scorso febbraio 2013 hanno scelto il MoVimento 5 stelle con 2.398 voti - alla camera (28,77%) e 2087 voti al senato (27,78%).

Domenica 23 febbraio partirà la campagna adesioni denominata #cercasicittadini5stelle con una serie di #gazebo dove incontreremo tutti i Cassanesi volenterosi, slegati dalle logiche clientelari e di partito, che vorranno condividere le idee, i valori e le iniziative del movimento legato al blog beppegrillo.it e impegnarsi concretamente per il miglioramento del nostro territorio. Cassano in MoVimento vuole portare le idee, le istanze e le petizioni dei cittadini all'interno del Palazzo di Piazza Aldo Moro. Vi aspettiamo il 23 febbraio dalle 17,00 alle 20,00 in piazza Garibaldi e alle 20.00 il 25 febbraio in via Netti n.10.

lunedì 10 febbraio 2014

Politica. Presidente Napolitano messo in stato d'accusa. Caos su chiamata a Monti

Lo avevano annunciato e pochi minuti fa navigando sulle piattaforme social ho scavato sul profilo di Alessandro Di Battista, onorevole del Movimento 5 Stelle, questo post corredato da locandina, nella quale campeggia sul testone in grande: Napolitano in stato d'accusa. La notizia di oggi è che il senatore a vita Mario Monti ha confermato che fu contattato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per valutare una fuoriuscita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Forza Italia attacca e chiede spiegazioni. I grillini dichiarano che arricchiranno di altre richieste la richiesta in stato d'accusa del presidente Napolitano avanzata presso il Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa, che (come si legge su Repubblica.it) proprio questa mattina ha ricevuto nuove memorie esplicative e integrative rispetto alla denuncia iniziale. Insomma caos istituzionale e di conseguenza politico. Tutti ne soffrono: il PD difende l'operato di Napolitano. V.S.  


di Alessandro Di Battista (Onorevole M5S)
Napolitano non rappresenta più quel ruolo di garante della Costituzione che è obbligato a svolgere. Io non l'ho mai stimato come uomo politico (filo-sovietico quando i giovani ungheresi chiedevano libertà e filo-americano quando occorreva, senza se e senza ma, combattere contro le degenerazioni del liberal-capitalismo). Quando era Ministro degli Interni non fece nulla per arginare i drammi nella Terra dei fuochi, si lasciò sfuggire come un pivello un tal Licio Gelli (quel Gelli della P2 e della bancarotta fraudolenta del banco Ambrosiano). Sempre da Ministro degli Interni ebbe il coraggio, con una legge a firma sua e di Livia Turco, di istituire i CPT (Centri di Permanenza Temporanea). Nel suo primo mandato come Capo dello Stato ha firmato qualsiasi porcata arrivata dal governo Berlusconi. Ha firmato leggi palesemente incostituzionali senza nemmeno provare a rimandarle alle Camere (pur avendone la facoltà). Ha dato il via all'indecente governo Monti salvando, di fatto, B. da un'elezione che l'avrebbe asfaltato. Ha lavorato sempre per l'inciucio, le larghe intese basate su lobbismo e connivenze. Si è fatto rieleggere (anche questo a mio parere è una violazione della Costituzione), ha attaccato un gruppo politico, ha interferito sul Parlamento, sul Governo e sulla Magistratura. Ha gestito in modo assolutamente torbido il suo coinvolgimento (come testimone non come persona coinvolta, ndr) nella Trattativa Stato-Mafia. Ha ottenuto la distruzione delle sue telefonate con Mancino creando dubbi legittimi nell'opinione pubblica. Ha firmato e controfirmato decreti omnibus, decreti non urgenti violando diverse sentenze della Corte costituzionale che obbligano il Governo a presentare decreti omogenei (non calderoni dove entrano le più svariate materie). 

Per tutto questo, seguendo l'art. 90 della Costituzione, abbiamo presentato la richiesta di messa in stato d'accusa per Napolitano. I partiti vogliono liquidarla in venti minuti chiudendo subito la pratica. Solo il M5S vuole affrontare la questione con la giusta determinazione. Abbiamo bisogno che i cittadini facciano sentire la propria voce e chiedano ai membri del comitato di non archiviare tutto come se niente fosse e di attivare un'indagine seria per eliminare per sempre questa pesante ombra che accompagna Napolitano in tutti i suoi atti. Cliccate su http://vogliamosapere.m5s.info/ e passate all'azione! Fate sapere ai componenti del Comitato per la messa in Stato d'Accusa che vogliamo un'inchiesta vera, in nome della trasparenza: con il telefono, le mail e i tweet si può fare molto. E per i banchetti e i meetup, ecco il volantino da scaricare e stampare. Informare i cittadini è una priorità assoluta. Grazie, ricordatevi che anche il Capo dello Stato è un rappresentante dei cittadini, non ha il sangue blu e che la sovranità appartiene al popolo. #impeachment #vogliamosapere

P.S. Domenica 9 feb, con tanti altri colleghi, parteciperò al Parlamento tour in Sicilia. Incontri liberi con tutti i cittadini. Portate persone, soprattutto gli scettici, i parenti che pensano che siamo violenti, quelli che credono ancora che ci saremmo dovuti accordare con il PD! Sono persone da informare, sono del 5 stelle ma ancora non lo sanno.

Ore 10,00 Piana degli Albanesi - Teatro del Seminario - Piazza San Nicolo'
Ore 16,00 Termini Imerese - Aula consiliare - Via Garibaldi 1

Ore 21,30 Palermo - Teatro Piccolo Don Orione - Via Don Orione 5

lunedì 13 gennaio 2014

Cassano delle Murge. Politica: il ritorno di Lamafutura e l'incongnita dei movimenti

Le feste non hanno ancora abbandonato del tutto l'Alta Murgia, ne è prova tangibile l'albero di natale che davanti al palazzo comunale fa bella mostra di sé. Intanto però la macchina politico-amministrativa ha ripreso il suo ritmo e con essa anche i movimenti di opposizione stanno ritornando sul proscenio. A testimoniare questa rinascita post natalizia l'evento su facebook creato da Paolo Racano, uno degli animatori del comitato cittadino Lamafutura. Alla riunione di domani, martedì 14 gennaio alle 18,00 presso il pub Pecora Nera, hanno "promesso" di partecipare tra gli altri anche Teodoro Santorsola, capogruppo in Consiglio comunale del gruppo 'nuova ideadomani. In effetti la posizione di Santorsola, e del suo gruppo, è stata dapprincipio tenuta in alta considerazione dal gruppo di cittadini riuniti sotto il logo di Lamafutura. La posizione del Partito Democratico cassanese invece ha ispirato attacchi anche duri da parte di alcuni esponenti del comitato, giustificati dalla ignavia politica dei consiglieri comunali e della dirigenza. Pare che il nuovo segretario (con il quale non ho ancora avuto modo di parlare) sia invece vicino alle posizioni di Lamafutura. Mi auguro quanto prima di poterci fare due chiacchiere su questo, così come su altre questioni che attengono al prossimo futuro di Cassano delle Murge.   
Ma Lamafutura non è la sola a muovere i primi passi nell'agone politico del nuovo anno. Dal quotidiano monitoraggio dei profili facebook annoto che anche il Movimento 5 Stelle di Cassano delle Murge è pronto a far la propria parte. Roberto Mancino, uno dei fondatori del M5S locale, ha scritto nella pagina dedicata al gruppo che "il 2014 è un anno importante per il M5S sia in ambito nazionale che europeo. Il semestre europeo che da giugno riguarderà l'Italia è il viatico per cambiare questo Paese dall'alto, dai vertici, da Bruxelles, da dove oggi viene decisa realmente la politica degli stati membri. E noi siamo i PIIGS purtroppo... Ma il 2014 è anche l'anno delle amministrative a Cassano. Nel prossimo incontro vogliamo chiarirci un po' le idee, capire cosa può fare questo gruppo per il proprio paese e la collettività. Vogliamo capire quanti cittadini sono disponibili a mettersi in gioco o anche solo a mettere a disposizione le loro idee e competenze". L'appuntamento è per giovedì 16 gennaio alle 20,00 in via Netti.
Però se Lamafutura ha già contribuito ad alimentare la discussione politica, il Movimento 5 Stelle locale non ha fatto granché. Anzi se devo essere onesto avevo sperato in una new entry nella politica cassanese, che purtroppo non è arrivata, almeno fino a questo momento. Il gruppo grillino si è tenuto distante dalle questioni locali, ha più volte contribuito a divulgare l'operato del gruppo parlamentare in incontri di piazza, ma per Cassano delle Murge niente. Se per le prossime amministrative il M5S sarà protagonista della tornata elettorale non lo so, ma devo dire che ad oggi le opinioni riferitemi da alcuni componenti del M5S cassanese non sono confortanti. Del resto dalle elezioni nazionali ad oggi i grillini, oltre a linkare sul proprio gruppo di facebook e sui profili personali, hanno fatto davvero poco. Troppo poco per una forza politica che avrebbe potuto contribuire a smontare la storica scenografia cassanese dove, come ne Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa, tutto cambia per non cambiare niente. Mi auguro di sbagliare, ma questa storia ha il sapore della delusione. Del resto in un paese piccolo come Cassano delle Murge la politica può insinuarsi nei rapporti famigliari: così come la famiglia Tunzi si trovò a esprimere due componenti in due liste differenti, se il M5S decidesse di fare una lista, la famiglia Mancino-Ruggero avrebbe due persone (Roberto Mancino e Michele Ruggero, nipote e zio) in due liste differenti. La scelta è ardua, come mi è capitato più volte di scrivere, ma è necessario andare oltre le appartenenze famigliari e amicali per affrontare con coraggio le sfide che il futuro riserva. 
13.01.2014
Vito Stano    

sabato 21 settembre 2013

Riforma art.138 Costituzione: il M5S Cassano domani in piazza per dire No

Il dibattito politico italiano è incastrato nelle maglie della giustizia fai da te degli stessi deputati. Il problema lavoro si aggrava sempre più e non si vede una via d'uscita neppure a volerla immaginare. Il macigno delle imposizioni fiscali schiaccia contribuenti e piccole imprese. Gli enti decentrati soffrono a causa dei mancati trasferimenti. 

In questo quadro, come detto, la politica resta ostaggio delle cialtronerie da bar di persone che non saprebbero neppure allacciarsi le scarpe da soli e hanno l'ardire di volere mettere mano alla Legge fondamentale, al fine di perpetuare la specie, la propria specie è evidente, incuranti delle sorti reali del Paese.

Il Movimento 5 Stelle e i suoi militanti sui territori anche a Cassano delle Murge proveranno, nuovamente, domani mattina a sensibilizzare i cittadini sull'importanza di restare vigili, specialmente in questi momenti di estrema depressione morale, prima ancora che economica.

«Il partito unico vuole – scrivono i militanti a 5 Stelle di Cassano – cambiare l’assetto democratico del nostro Stato. Aggirando, senza il tuo consenso e senza informarti, le regole dell’art. 138 della Costituzione in senso presidenzialista, con l’obiettivo di accentrare il potere nelle mani di pochi. I nostri portavoce in Parlamento fanno di tutto per impedirlo, ma ora tocca anche a noi. Attiviamoci! Presidiamo le piazze d’Italia per far sentire la nostra, informare i cittadini riuscire a fermare in tempo questo attacco alla Costituzione».

21.09.2013
Vito Stano

sabato 7 settembre 2013

Amici di Beppe Grillo: i militanti promettono rivoluzioni anche a Cassano

Banchetto del M5S in piazza Garibaldi - Foto Vito Stano 2013 ©
Dalle aule parlamentari giungono notizie poco confortanti, ma questa non è una notizia. I senatori e deputati grillini invece attraverso la rete tengono connesso il mondo reale con i palazzi romani, spifferando numeri preziosi fino a ieri mai letti.

I militanti sul territorio cassanese hanno, venerdì sera, promosso un'iniziativa in piazza Garibaldi, che, seppur scarsamente apprezzata dai passanti, aveva un certo interesse. L'iniziativa era mirata a diffondere le proposte e più in generale il lavoro che i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle portano avanti da circa quattro mesi.

Ma l'interrogativo che premeva il sottoscritto, e mi auguro anche voi lettori, era se e quando il gruppo locale del M5S inizierà a lavorare su Cassano così come il Movimento sta operando su Roma. Lo abbiamo chiesto a Roberto Mancino, tra i fondatori del gruppo 'Amici di Beppe Grillo Cassano'.

«Come gruppo cassanese siamo molto uniti al gruppo di Bari e in quest periodo ci stiamo mobilitando in difesa dell'articolo 138 della Costituzione; per riguarda Cassano, ci stiamo organizzando, infatti non so se saremo pronti per presentarci all'appuntamento elettorale della primavera prossima, ma intanto ci stiamo lavorando».

Va bene, ma a prescindere dalla eventuale vostra presenza in campagna elettorale per le amministrative, avete intenzione di iniziare a fare a Cassano il lavoro di controllo e di proposta che i gruppi parlamentari stanno facendo a Roma?

«Stiamo lavorando anche su questo punto. Inizieremo a farci sentire anche sulle problematiche che riguardano Cassano».

07.09.2013
Vito Stano

giovedì 29 agosto 2013

Politica e informazione: il Movimento 5 Stelle dà appuntamento a sabato 31

La vita politico-amministrativa locale segue il suo percorso naturale di scelte, polemiche, proposte alternative; insomma, seppur a tratti dormiente, la politica fa parlare di sé. Prova ne sono la questione del progetto 'Lame' e quella del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani 'porta a porta'.

L'attenzione dei cittadini del resto, grazie all'informazione gratuita on line, è maggiore rispetto al recente passato. Ma i giornalisti non sono gli unici a proporre notizie. 

Il gruppo 'Amici di Beppe Grillo Cassano Murge', così come suoi omologhi in altre aree del Paese, attraverso la 'rete' si prefigge di informare la cittadinanza «senza filtri  così si legge nella nota che uno dei fondatori del circolo cassanese Roberto Mancino ha pubblicato su facebook.com – direttamente dal Parlamento Italiano attraverso la proiezione di estratti video della Camera e del Senato della Repubblica, approfondimenti, interviste»
    

Lo scopo del Movimento è quella di ovviare al «bombardamento mediatico unilaterale dei media. Preciseremo  continua la nota – punto su punto i perché della coerenza al nostro programma e tutti i retroscena che tv e giornali tengono ben nascosti»

L'iniziativa lodevole del circolo cassanese del M5S però non può riempire il vuoto che le rappresentanze politiche locali non sono più in grado di colmare. Sulla vita politico-amministrativa locale il M5S, per esempio, a parte qualche veloce comparsa on line, non si è ancora applicato. Eppure ce ne sarebbero di argomenti interessanti di cui discutere. Il controllo amministrativo è, a parere di chi scrive, il primo punto da cui partire per analizzare, elaborare e proporre un'idea politica alternativa. La cittadinanza cassanese e i numerosi elettori del M5S avrebbero bisogno di un lavoro di controllo, prima, e di proposta, poi, sull'oggi e, soprattutto, sul prossimo futuro di Cassano delle Murge. I fatti romani non sono più importanti di quelli locali, hanno semplicemente un'altra dimensione. 


I militanti del MoVimento 5 Stelle di Cassano delle Murge danno dunque appuntamento a sabato 31 agosto alle ore 19,00 in piazza Garibaldi per mantenere «gli impegni presi»  

29.08.2013
Vito Stano

giovedì 18 aprile 2013

Cassano delle Murge: Imu e rifiuti la politica del palazzo e della piazza


«Non basta chiamarsi Francesco per sentirsi papa». No, non mi ha travolto un rigurgito clericale, queste sono soltanto le parole con cui la dirigenza cassanese del Partito Democratico dà l'incipit alla sua nota di replica al Pdl sulla questione scottante dell'Imu: «due assessori (Pasquale Di Canosa e Franco Antelmi, ndr), una firma congiunta – si legge – per produrre un documento vuoto, lacunoso, segno di non conoscenza della tematica, segno evidente di superficialità nella gestione del delicato assessorato al bilancio e di scarso rispetto verso i cittadini. Possiamo ben dire, dopo la lettura di questo primo comunicato, che la gestione del Pdl locale targata Antelmi non inizia certamente nel migliore dei modi». 

Nei giorni scorsi un comunicato del Pd aveva scatenato la replica piccata della nuova dirigenza locale del Popolo della Libertà a guida Franco Antelmi, che titolava così: «complimenti ad Arganese e a Vivicassano: la richiesta di eliminazione dell’Imu, segno di conversione al Pdl». Ironiche e taglienti le parole dei fedelissimi berlusconiani, che si complimentano con il capogruppo Pd-ViviCassano in consiglio comunale Rico Arganese per la convergenza sulle promesse demagogiche espresse dal leader pidiellino in campagna elettorale dando loro il benvenuto e educandoli sulla diversità del Pdl dal Pd: «vogliamo però mettere in guardia Arganese e ViviCassano sul dato che il Pdl non è fatto di chiacchiere, nè di poesie, nè di illusioni ma di gestione corretta e di buon andamento della Pubblica Amministrazione». 

Quindi benvenuti, dice il Pdl. Il Pd però non ci sta all'ironia e attacca, ricordando che «non c’è nessuna conversione del Pd, ma coerenza e lungimiranza. Vogliamo qui ricordare e ribadire la nostra proposta del 2012: riduzione al minimo consentito dell’Imu sulla prima casa con eventuale recupero sulle seconde case (il che avrebbe consentito di non colpire le fasce più deboli, ma al tempo stesso di trattare i cittadini in maniera equa, perché tutti avrebbero potuto beneficiare del provvedimento)».
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Siamo al paradosso delle demagogie a confronto. Il Pdl locale attacca il Pd di fare demagogia affermando: «rifiutiamo tale atteggiamento demagogico e illusorio per la collettività cassanese. Se Arganese e ViviCassano avessero avuto veramente a cuore le sorti delle famiglie, avrebbero dovuto sostenere le proposte programmatiche di Berlusconi e non di Bersani e avrebbero ottenuto di più, cioè anche la restituzione dell’IMU prima casa pagata nel 2012»Ma il Pd stizzito replica alla replica «noi non abbiamo atteggiamenti illusori: affermiamo con forza quanto si poteva e doveva fare. Lo dimostra il vostro avanzo di amministrazione: applicare lo 0,2 per mille anziché lo 0,38 per mille sulle prime case significava introitare solo 231.662,12 euro in meno di Imu. Significava in sostanza avere un avanzo di amministrazione inferiore, significava soprattutto non vessare inutilmente i cittadini».

La politica fuori dal palazzo invece parla di rifiuti, proponendo di firmare una petizione per una legge che mira ad una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti. Legge che si articola su cinque punti fondamentali enunciati già nel primo articolo: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. A Cassano delle Murge Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle stanno lavorano per l'adozione di questa legge. La necessità di arrivare ad una raccolta differenziata spinta porta a porta obbligatoria per legge (a Cassano delle Murge, secondo la road map dell'assessore Carmelo Briano, dovrebbe partire dal 1° maggio) è l'intento principale della campagna 'Rifiuti zero'. La raccolta firme, partita in tutta Italia domenica scorsa, si annuncia molto partecipata specialmente in quei territori dove sono già attive vertenze su rifiuti, discariche, inceneritori. Occorre raggiungere 50mila firme. La conclusione della raccolta e la successiva presentazione della proposta di legge sono previste prima della pausa parlamentare estiva.

A Cassano delle Murge politica di piazza e di palazzo, dunque, non si incontrano, nè si scontrano per il momento. Rifondazione prosegue la sua attività di critica e di proposta fuori dal palazzo da anni, seppur discontinua. Invece il M5s non è ancora entrato nelle dinamiche paesane, viaggia ancora sulle onde lontane dell'etere e delle parole d'ordine genovesi. Benvenuta politica. 

18.04.2013
Vito Stano

martedì 2 aprile 2013

Governo dei saggi: il Movimento 5 Stelle non ci sta e rivendica coerenza


Il governo dei saggi del Presidente. Questo sembra davvero il titolo di un film, ma è la disgrazia che è capitata all'Italia. Molti gridano al golpe istituzionale: l'Italia è diventata un Repubblica presidenziale e il Parlamento appena eletto è stato spodestato, con buona pace degli elettori del M5S e dei suoi onorevoli cittadini. Dal profilo di Vito Crimi, senatore e capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, prediamo a prestito un suo pensiero sulla situazione politica. 

02.04.2013
V.S.   


Capogruppo al Senato M5S Vito Crimi - Foto facebook.com
Se la coerenza (che molti spacciano per presunzione) è una colpa, ebbene sì, abbiamo questa colpa essere stati coerenti”. Ma sia chiaro che siamo pronti a farlo ancora e poi ancora. Ciò che non condividiamo è il pensiero di chi individua l’errore nel non aver ‘fatto un nome’.
Molti, ancora oggi, ci chiedono perché non abbiamo fatto un nome. Ed ogni volta ci ritroviamo a rispondere: perché avremmo dovuto fare un nome?

Mai ci è stata richiesta - da chi istituzionalmente avrebbe potuto farlo - un'eventuale proposta. La circostanza pareva destare interesse la sola stampa, tuttavia più per mera curiosità giornalistica (gossip), che per una reale prospettiva politica.

Al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbiamo ribadito la serietà delle istanze del Movimento 5 Stelle, e la nostra intenzione di proporre una rosa di nomi altrettanto autorevole ed importante, tale da renderne scontata l’approvazione in sede parlamentare tramite voto di fiducia. Si sarebbe trattato di personalità di alto profilo professionale, nonché di marcata e riconosciuta distanza dal mondo politico e da incarichi istituzionali che potessero suggerirne una contiguità. La risposta è stata il silenzio.

Personalmente ho osato ancora di più, chiedendo al Presidente di allontanarsi dall'orizzonte politico, di cercare altrove, fuori della realtà dei partiti, ovvero laddove oggi chiedono si rivolga il suo sguardo quanti nelle elezioni appena trascorse, tra voti al M5S e astenuti, hanno voluto comunicare la loro insofferenza nei confronti della classe politica. La soluzione migliore era pertanto un governo fuori dalla politica.

Come ho in precedenza scritto nel mio resoconto, il Presidente ci ha manifestato la sua propensione a non promuovere un’esperienza con individualità e virtù estranee al palcoscenico politico (portando a tal proposito come esempio il governo Monti, ma non era quello il modello che intendevo ahimè, e comunque ritenendo non ripetibile quella esperienza) e a seguito di elezioni politiche avrebbe potuto vedere la luce solo un governo politico. Cosa avremmo potuto dire di più? Niente. La posizione del Presidente era chiara ed esplicita: nessun governo fuori dal mondo politico. A che pro fare nomi? Nemmeno Pierluigi Bersani, nelle occasioni d’incontro e nei colloqui che ci hanno visto partecipi, ma neanche all'esterno, ha mai palesato la volontà di coinvolgere persone avulse dalla politica, volgendo anzi lo sguardo a persone a lui vicine e ponendosi sempre in veste di Premier, senza alcuna alternativa.

Potevamo noi fidarci? No. Troppe volte abbiamo riposto fiducia incondizionata, troppe volte abbiamo demandato, troppe volte abbiamo lasciato correre, nella speranza che ci fosse una prossima volta per rimediareA quanti oggi sostengono che avremmo dovuto offrire una possibilità a Bersani e al PD, chiedo: quante possibilità gli sono state concesse in questi ultimi anni? Quante occasioni hanno avuto per mantenere promesse che sistematicamente venivano disattese? Quando si sono degnati di abbandonare il ruolo di ‘stampella’ di Berlusconi, per indossare finalmente le vesti di una reale forza di opposizione, che potesse aspirare un giorno ad un ruolo di governo per risollevare le sorti del Paese? Perché questa doveva essere la volta buona? Cosa è cambiato?

Abbiamo dinnanzi gli stessi interlocutori di sempre, e da questi provengono ancora le medesime parole e illusioni che da decenni ci propinano, senza averne mai portata a realizzazione alcuna. A tal proposito, abbiamo prodotto un elenco di motivi per i quali non avremmo mai potuto fidarci: l’iniziativa, partita inizialmente quasi per gioco, si è rivelata essere un’inesauribile fonte di ragioni e argomenti. Dopo aver preso atto, dunque, che mai si sarebbe presa in considerazione l’ipotesi di personaggi estranei all'universo politico ed in particolare di Bersani, abbiamo ritenuto uno spreco di energie l’avanzamento di eventuali proposte: qualunque personalità avessimo suggerito sarebbe servita soltanto a sfamare gli ingordi trangugiatori di gossip, e a fomentare la speculazione giornalistica che da tempo adombra la nostra attività parlamentare. E se facendo un nome Bersani ci avesse dato il placet? Cosa avrebbe significato? Che avremmo avuto il contentino, un nome, e poi il governo voluto da Bersani e dal Partito Democratico al quale avremmo dovuto dare la fiducia…. No nessuna fiducia al Pd il messaggio è chiaro. Tanto valeva a quel punto trovare un accordo e dividersi i ministeri… ecco quello significava fare dei nomi a chi aveva come unico interesse formare il “suo” governo e ottenere la “nostra” fiducia.  
 

Qual è invece il senso  il non senso, anzi  dell’iniziativa del Presidente? Anche se inizialmente poteva indurre l’impressione di una svolta verso la detronizzazione della casta politica, la scelta di Napolitano non è altro che un’ulteriore conferma della cecità che ha colpito la classe politica: ancora non ha compreso il risultato di queste elezioni. La logica partitica si riscontra oggi nei gruppi ristretti indicati dal Presidente, che di ‘saggio’ hanno ben poco, e di politico hanno tanto. Altro non sono che la perfetta sintesi della realtà di partito che non vuole saperne di liberarci della sua presenza, ed alla quale gli elettori, con il voto di febbraio, hanno già detto addio. Questa scelta dimostra che il sentimento degli elettori è ben lungi dall'essere compreso, e rende ancor più chiara la volontà della classe politica a proseguire nel solco della casta, riproponendo Violante, colui che nel 2003 svelò senza vergogna né pudore l’inciucio con Berlusconi, ed ancora oggi gode degli assurdi privilegi riservati agli ex Presidenti delle Camere.  

È evidente che non hanno capito  o non vogliono capire  la lezione. Come potremmo fidarci, dunque, di tali individui? Non è vero, inoltre, che la scelta ci soddisfi: non ci è mai piaciuta alcuna soluzione che estromettesse il luogo istituzionalmente previsto per la formazione delle leggi, ovvero il ParlamentoCome si evince dalla mia precedente nota, l’unico aspetto cui con piacere abbiamo dato risalto è la condivisione, da parte di Napolitano, delle ragioni che da mesi sosteniamo (ricevendo in risposta sberleffi e critiche di presunti e sedicenti esperti costituzionalisti): un esecutivo c’è sempre, ed è inoltre possibile andare avanti con un governo abilitato a gestire i soli affari ordinari, subordinato all'approvazione del Parlamento per la promulgazione di atti d’urgenza. Una condizione, quest’ultima, che restituisce centralità al Parlamento, purché questo inizi a lavorare a pieno regime e non a regime ridotto, delegando, come oggi avviene, ad una sola commissione speciale la trattazione degli affari sopra detti.

Forse poteva essere intrapresa una strada mai percorsa prima, e cioè di affidare il governo a Bersani che con i suoi ministri poteva presentarsi al Parlamento e qualora non avesse ricevuto la fiducia poteva continuare, alla stregua dell'attuale governo Monti, senza la fiducia ma solo per gli affari ordinari. Almeno sarebbe stato rappresentativo di una maggioranza relativa e non di una strettissima minoranza come il governo Monti in regime di prorogatioIl Movimento 5 Stelle è stato l’unico ad invocare a gran voce l’immediata ripresa delle attività in Parlamento. In risposta abbiamo solo ricevuto insulti, venendo tacciati di incompetenza e di incapacità nel comprendere il complicato mondo della politica. Noi comprendiamo solo la forte necessità del Paese di disporre di provvedimenti urgenti. I politici - all'unanimità - hanno ritardato la partenza dei lavori parlamentari per subordinarli ad accordi politici, per soddisfare la fame di poltrone con le presidenze delle Commissioni, che si traducono in uffici, risorse economiche ed umane, e nel potere di decidere cosa inserire - e non inserire - negli ordini del giorno e nel calendario.

A queste condizioni, non ci stiamo. I nostri elettori non ci hanno votato per adeguarci al sistema, ma per scardinarlo, per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonnoE adesso, cosa accadrà? In tanti ce lo chiedono. Adesso il Parlamento lavora. La settimana prossima presenteremo i nostri disegni di legge, e avremo l’occasione, a distanza di sei anni, di rispolverare la legge d’iniziativa popolare ‘Parlamento Pulito’, sottoscritta da 350 mila cittadini, per chiederne il voto in aula. Finalmente, i nostri ‘colleghi’ in Parlamento dovranno rendere conto ai cittadini che nel 2007 li chiamavano ad esprimersi su di una legge che prevedeva il ripristino della preferenza. Vedremo se gli auspici e le promesse diffuse ai quattro venti in campagna elettorale dai partiti troveranno riscontro nella votazione in Parlamento, o se rimarranno solo parole. Proporremo inoltre il reddito di cittadinanza, l’abolizione dell’Irap e altre iniziative legislative direttamente in Parlamento. Il nostro lavoro legislativo sarà complesso, sarà frutto di lavoro di squadra e non iniziativa personale di ogni singolo parlamentare e ci porterà a proporre una proposta organica e completa per ogni tema. Ma sappiate che le proposte potranno essere esaminate solo se partiranno le Commissioni permanenti. Se davvero è urgente fare qualcosa per il Paese ci aspettiamo un’ampia condivisione di tali istanze. ‘Presto’ e ‘subito’ paiono essere le parole d’ordine che ci accomunano tutti: e allora sia, muoviamoci!

martedì 26 febbraio 2013

Roberto Mancino M5S: «nessuna ideologia e tante idee da realizzare»

Percentuale importante per il Movimento 5 Stelle: il 28,77% dell'elettorato cassanese ha votato la "protesta" alla Camera dei Deputati. A Cassano delle Murge hanno marcato un territorio elettorale e politico rilevante; da oggi la "vecchia politica" deve guardarsi le spalle.


Roberto Mancino, Pino Coce, Beppe Tunzi sono i fondatori del Movimento 5 Stelle cassanese: come conferma nella sua prima intervista Mancino «tra un anno alle comunali sicuramente ci saremo». La sinistra tutta è avvisata.

26.02.2013
Vito Stano

Cassano a 5 stelle: i grillini fanno il pieno. Il Pdl secondo partito

Il Movimento 5 Stelle sfonda la porta della politica cassanese e si siede al tavolo dei vincitori. Lo tzunami del comico genovese ha travolto anche l'entroterra barese, conquistando l'elettorato: a Cassano delle Murge M5S è stato il più suffragato

A seguire il Popolo della Libertà ha tenuto la posizione a fronte del tracollo del Partito Democratico. Udc e Fli restano alla porta. La lista civica di Monti non sfigura.


Rivoluzione Civile non convince gli elettori e resta fuori dai giochi, seppur con un buon risultato per Savino Percoco. Fratelli d'Italia invece demarca il raggio d'azione dell'assessore Pierpaola Sapienza.

L'incognita rappresentata adesso dai grillini approdati alla Camera e al Senato sarà in scala minore l'elemento con il quale dovranno fare i conti gli abituè della politica locale già da domani. 

26.02.2013
Vito Stano

mercoledì 30 gennaio 2013

Movimento 5 Stelle si presenta alla città: stasera il primo incontro


Mercoledì 30 gennaio (stasera) alle ore 20,30 ci sarà il primo incontro degli amici di Beppe Grillo di Cassano delle Murge. La riunione si terrà in via Maggior Turitto (presso la sede dello Juventus club).

Dunque il Movimento 5 Stelle è nato anche all’ombra delle Murge. Già da tempo presenti sul social network con il gruppo Amici di Beppe Grillo di Cassano delle Murge, i grillini finalmente faranno la propria comparsa sulla scena politica locale. Finalmente perché in un contesto atrofizzato, come quello cassanese dove i nomi in Consiglio comunale sono più o meno gli stessi da circa venticinque anni, una ventata d’aria nuova sarà indubbiamente un point break.


Tanti i nomi e i volti nuovi che costituiscono il gruppo cassanese: giusto per farne due a caso Pino Coce e Roberto Mancino (citati non proprio a caso, visto che sono i nomi che ricorrono più spesso nei post del gruppo di facebook.com). Ed è proprio di quest’ultimo l’appello pubblicato sul social network: «Questo è il nostro annoRiprendiamoci una vita serena, riprendiamoci il futuro. Faccio un appello a tutti: siate curiosi, cercatevi le informazioni, approfondite gli argomenti, trovate diverse fonti. Poi scegliete liberamente chi votare, chi seguire, per chi battersi. Ognuno di noi deve permettere a chi non sa di conoscere le giuste informazioni, di rendersi conto delle cose, di prendere consapevolezza. Solo così potremo davvero cambiare le cose… Che sia l'anno della svolta!»

30.01.2013
Vito Stano

venerdì 18 gennaio 2013

Beppe Grillo stasera al palaflorio di Bari per convincere i pugliesi

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Dopo la politica spettacolo di Berlusconi e i sermoni di Bersani ai diciottenni «che  voteranno per la prima volta» stasera a Bari, nella terra di Nichi il rivoluzionario gentile, il vulcanico comico-capo popolo Beppe Grillo cercherà di cementare il blocco dell'Movimento 5 stelle pugliese già esistente e proverà a convincere i delusi  e gli indecisi a votare per la sua lista.

L'appuntamento è per stasera alle 21,00 presso il palaflorio al quartiere Japigia di Bari. 

Per informazioni e aggiornamenti sull'evento è possibile fare riferimento al gruppo facebook del M5s e al sito web www.bari5stelle.it.

18.01.2013
V.S.

sabato 22 dicembre 2012

Governo finito e movimenti alternativi. La politica aspetta se stessa


Ieri le dichiarazioni di voto sulla legge di stabilità alla Camera dei Deputati di Walter Veltroni (che ha annunciato il suo addio) e di Fabrizio Cicchitto (che ha sparato a zero su tutti); oggi le dichiarazioni in ordine sparso di molti esponenti politici a commento del fatto che Mario Monti, il senatore a vita e presidente del Consiglio dimissionario, non ha ancora sciolto la riserva. Si candida o no? Chissà, staremo a vedere.

Intanto dall'altra parte Antonio Ingroia, già procuratore aggiunto alla Procura di Palermo, spedito in Guatemala per un incarico dell'Onu, ha chiesto e ottenuto l'aspettativa per motivi elettorali. Il magistrato ha da subito scaldato gli animi di moltissimi militanti ai quali ha detto «qui mi sento a casa mia. La nostra piattaforma è alternativa al berlusconismo e al montismo. Dobbiamo tra di noi trovare una sintesi per un percorso comune. Se è così io sono a disposizione. Entro l'anno dobbiamo decidere tutto e poi partire. Per quanto mi riguarda entro il 28, 29 dicembre si deciderà ogni cosa. Per fare un polo – ha affermato Ingroia – dobbiamo essere pragmatici: la discriminate è essere alternativi al berlusconismo e al montismo. In questa cornice servono tutti: società civile e partiti che in questi anni hanno resistito. Il confronto con il Pd e il M5S non significa rinunciare ai nostri contenuti. Noi siamo autonomi e andremo con i nostri punti»

Quindi quello che si paventava alla fine è accaduto, a molti (in primis Cicchitto & Co) non piacerà (e infatti lo hanno già dichiarato in maniera forte durante la dichiarazione di voto di ieri alla Camera), ad altri invece la scelta di Ingroia ha rappresentato quel quid tanto atteso, necessario per imprimere la svolta alla costruzione di un polo davvero alternativo al turbo-capitalismo.    


La girandola di dichiarazioni non si è fatta attendere e difatti Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, soltanto qualche giorno fa a fronte di un'intervista del segretario del Pd Pierluigi Bersani ha dichiarato: «nell'intervista al Wall Street Journal Bersani parla come il sosia di MontiTutti i disastri prodotti da Monti vengono rivendicati e riproposti: dal pareggio di bilancio, al rispetto del fiscal compact, alla conferma della manomissione dell'articolo 18, per arrivare alla fine alla riproposizione dell'alleanza di governo con il centro. È la pura e semplice riproposizione delle politiche di austerità che stanno distruggendo l'economia italiana e portando milioni di persone in condizioni di povertà. Per questo noi alle elezioni presenteremo il quarto polo: per uscire da sinistra dalle politiche di austerità».

Il movimento arancione si basa su alcuni pilastri, tra cui il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale ha capito bene cosa sta accadendo e si mostra preoccupato: «lo scenario più probabile è Bersani presidente del Consiglio con un accordo politico con il terzo polo per portare Monti al Quirinale. Uno scenario per non cambiare sostanzialmente granché di quelle che sono le politiche economiche, sociali e dei diritti nel nostro paese. Per questo c'è bisogno di una proposta innovativa forte. C'è bisogno di una proposta forte per far comprendere che c'è bisogno di un vero cambiamento e di spostare alcuni equilibri, altrimenti avremo più o meno la stessa situazione che abbiamo oggi in Parlamento». De Magistris continua la sua analisi: «Abbiamo visto che anche senza la presenza fisica di Berlusconi le diseguaglianze non si sono affatto affievolite e non lo dico solo io da sindaco, ma ascolto le parole pronunciate dal presidente di Confindustria o, di recente, dal presidente dell'Acen di Napoli secondo cui le politiche di Monti stanno distruggendo le imprese. Evidentemente – prosegue De Magistris – è un tema che si sente ed è un pò inquietante che una critica così forte alle politiche di austerità del Governo venga da esponenti dell'economia reale. C'è bisogno di un cambiamento forte  conclude  e non credo sia quello di un accordo Bersani-Monti»
Dunque che fare? Anche su questo punto Luigi De Magistris pare convinto e afferma che in queste ore sta sentendo Di Pietro, che nei giorni scorsi ha mostrato disponibilità a scommettere su una lista 'rosso-arancione' con Prc e il Movimento Arancione del sindaco di Napoli. «Di Pietro? – si chiede l'ex magistrato  lo sto sentendo, vediamo cosa succede, questa settimana è decisiva» e conferma dei tempi brevi per la presentazione della lista e chiude dicendo che «non si può andare oltre Natale».

Invece sull'altra sponda politica, quella di destra, la desolazione è totale. Se anche Fabrizio Cicchitto alla Camera ieri ha dichiarato che la sinistra ha fatto passi importanti per affrontare una campagna elettorale che si prevede durissima, al contrario del Pdl che già inizia a perdere pezzi. 'Il Centrodestra nazionale' è la creatura appena nata dalla volontà di Ignazio La Russa di smarcarsi dalla probabile debaclè berlusconiana. Intanto l'esercizio delle primarie ha lasciato dietro di sè la scia degli illusi, tra coloro che avevano creduto nella democrazia interna c'era Giorgia Meloni, già ministro dell'ultimo governo Berlusconi e già presidente della Giovane Italia, formazione giovanile del Pdl. La Meloni aveva creduto nel cambiamento di approccio del capo, ma si è ritrovata, in compagnia degli altri candidati alle primarie abortite, con un pugno di mosche in mano. È certamente un peccato, peccato perché l'esercizio democratico avrebbe sicuramente garantito al Pdl una linfa di rinnovamento e anche, forse, un pò di pulizia di alcuni personaggi scomodi e ormai sgraditi all'elettorato pidiellino. Ma tantè. Ad oggi Berlusconi non può far altro che attendere la decisione di Mario Monti e continuare a sperare che decida (molto improbabile) la coalizione dei "moderati", altrimenti il grande capo sa, a prescindere dai sondaggi a lui tanto cari, che questa volta rischia davvero di vincere la sinistra, la tanto vituperata sinistra. 

22.12.2012
Vito Stano