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lunedì 7 gennaio 2013

Dal tecnicismo alla politica, la piroetta mediatico-demagogica Monti


La tecnica e la politica a qualche sprovveduto potrebbero apparire cose diverse. Invece la realtà, che supera sempre di gran lunga l'immaginazione, si fa garante di affermare che la politica ha bisogno delle competenze tecniche, poiché di regola i politici si candidano alle elezioni e i tecnici vengono nominati o scelti per concorso (funzionari e dirigenti) affinché le idee dei politici, democraticamente eletti dal popolo sovrano, vengano attuate nei limiti imposti dalla Costituzione. Il caso ha voluto che Mario Monti, il tecnico euro-catto-liberista, vista la ritrosia di alcuni politici (Bersani) di permettergli un bis gratuito a Palazzo Chigi e dopo aver rifiutato l'invito di Berlusconi (che su Monti ne ha sparate di grossissime, di idiozie s'intende), abbia finalmente fatto la scelta di schierarsi politicamente (come se ce ne fosse stato bisogno) con alcuni relitti della democrazia cristiana (Casini & Co) e del lontanissimo (Msi, poi An, Fini), per confluire appassionatamente tutti assieme nel Partito popolare europeo in compagnia della cancelliera tedesca Angela Merkel.  

Fin qui tutto prevedibile, poi la sorpresa: anche i tecnici dicono panzane, cioè fanno quel che ai politici di rango italiano riesce meglio, offendendo l'intelligenza di quel popolo sovrano tanto caro in tempi di elezioni. Il tecnico Monti, pare già richiamato dall'Autorità di Vigilanza della Rai per aver violato la par condicio, ha imparato prestissimo la lezioncina berlusconiana: visibilità, visibilità e ancora visibilità. E tante chiacchiere inutili, direbbe mia nonna. 

Vedi la storiella dell'Imu, ripresa stamattina da RaiNews24. Il professor Monti in una conferenza stampa con tono tiepido come al solito ebbe a spiegare (per ribattere alle fandonie vecchie di vent'anni di Berlusconi) che togliere l'Imu (la vecchia imposta comunale sugli immobili) avrebbe di certo creato degli scompensi, tali e tanti da costringere il governo non più di un anno dopo a rimetterla. Dunque dov'è lo scandalo? Come abbiamo imparato l'effetto sorpresa è il sale della malata democrazia italiana e difatti come da manuale la sorpresa non s'è fatta attendere. Monti, che aveva benedetto tasse e tagli ai servizi pubblici (vedi scuola, sanità, università, ricerca), soltanto qualche giorno fa, da politico questa volta, dichiara che toglierà l'Imu. Benvenuti nel Paese dei matti. Da tecnico, ovvero scevro dalla prova elettorale, l'Imu e i tagli sono stati il cavalli di battaglia del professore, ma adesso (che ha trovato qualcuno disposto a regalargli la poltrona di presidente del Consiglio dei ministri) i termini tasse e tagli vanno in un certo modo emarginati, perché in politica, e durante le campagne elettorali più che mai, non si può dire tutta la verità; se la prassi è mentire spudoratamente (vedi Berlusconi), l'eccezione sarebbe omettere qualche particolare. La politica è strategia, demagogia, retorica, affabulazione. Monti l'ha capito, sono convinto che agli italiani questa mutazione non sia sfuggita.

07.01.2012
Vito Stano