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mercoledì 19 marzo 2014

Politica. Trattative in corso: nuovi posizionamenti e vecchie dinamiche elettorali

Stamane torno a scrivere di politica locale. Soltanto dodici giorni fa pubblicavo un pezzo con cui cercavo innanzitutto di capire cosa bollisse nella pentolaccia cassanese, cercando di rendere chiara una situazione fumosa. In queste due settimane ho parlato con qualcuno e ne ho ricavato nuove informazioni che condivido con voi lettori. Ci eravamo lasciati all'accozzaglia anti-Di Medio composta da Nid-Pd-Sel-Prc fermi al tavolo delle trattative, con Prospettiva Ethica in un angolo per scelta dei suoi componenti. Dopo il frequente susseguirsi di ipotesi di varia natura, ieri ho avuto conferma che Rifondazione Comunista è ufficialmente uscita dalla potenziale lista civica meglio conosciuta come «centrosinistra allargato». La ragione è semplice: Massimo Bongallino, segretario cittadino, ha posto la pregiudiziale ai suoi omologhi segretari e coordinatori: o noi (Rifondazione) o Teodoro Santorsola, unica anima (di destra) ad oggi ancora formalmente presente in Nuova Ideadomani. La posizione di Davide Del Re non è ancora chiara, alcuni lo danno alla ricerca della giusta collocazione all'interno del «centrosinistra allargato», altri, non meno informati dei primi, lo danno candidato sindaco di una lista (potenzialmente perdente) di sinistra con Rifondazione. Al momento nulla di certo.
Discarica in strada (strada che congiunge via Mellitto a via Altamura) - Foto Archivio Vito Stano 2014
Così stanno le cose? È ancora troppo presto per dirlo. Intanto soltanto l'altro ieri un esponente del Partito Democratico confermava la messa fuorigioco di Rico Arganese, attuale capogruppo in Consiglio comunale della lista civica (più o meno allargata) di centrosinistra Vivi Cassano-Pd. La piazza già mormora il nome del neosegretario Davide Pignatale, ma conferme in questo senso non ce ne sono. Altri nomi già cassati in questa fase ce ne sono, ma quello che importa adesso è capire quali alternative possono prender piede. 

Con l'occhio attento a Prospettiva Ethica e a Sinistra Ecologia e Libertà si chiude questo passaggio di condivisione. In attesa di buone nuove.

19.03.2014
Vito Stano  

giovedì 17 ottobre 2013

Politica. Bari: il Prc si prepara alla corsa per le amministrative di maggio

La partita politica in Italia è sempre aperta, dopo l'ultima crisi di governo gli addetti ai lavori hanno nuovamente spostato l'attenzione sui territori, in attesa che si dia avvio alle danze. In numerosi Comuni in primavera si andrà al voto in coincidenza con l'elezioni del Parlamento Europeo. In Puglia la battaglia politica sarà particolarmente ardua: si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale e del sindaco del capoluogo, Bari. Di questo, e in particolare delle elezioni amministrative, si parlerà lunedì 21 ottobre a Bari. L'appuntamento è alle ore 18,00 in via Fornari presso la sede provinciale di Bari del Partito della Rifondazione Comunista, nei pressi del Dipartimento di Scienze Politiche in piazza Cesare Battisti.

Rifondazione Comunista invita al confronto su: appunti di democrazia partecipata e di sovranità popolare per un programma comunale antiliberista, contro le politiche di austerity e la svendita di beni comuni.

Interverranno Gigi Liantonio (coordinatore cittadino del PRC), Paolo Marra (già presidente AMGAS srl), Raffaele Tecce (responsabile nazionale Enti locali del PRC). Con l’occasione saranno presentate e avviate le raccolte firme del PRC sul Piano per il lavoro nazionale e la petizione cittadina per l’attuazione dei referendum contro la privatizzazione di Amgas srl. 

17.10.2013
V.S.

giovedì 3 ottobre 2013

Governo alla carbonara e aglianico: quando la crisi non lascia festeggiare

Foto google.com
Ieri all’ora di pranzo molti italiani erano pronti a festeggiare, compreso il sottoscritto, per che cosa vi chiederete cari lettori? Ma per la caduta di questo ‘governo ladro’ è evidente. Addirittura molti, come il sottoscritto, avevano preparato un pranzo speciale (spaghetti alla carbonara) ma purtroppo il cavaliere senza cavallo ha deciso di sorprendere tutti anche i suoi colleghi e amici di destra e di “sinistra” e sfoderare un altro dei suoi tatticismi: confermare la fiducia a questo governo senza arte né parte.

Cercando conforto sui social network o forse cercando soltanto di smaltire la sbornia da aglianico, mi sono imbattuto in una nota di Paolo Ferrero, segretario nazionale della ‘ehi fù’ Rifondazione Comunista. Per evitare di tagliare parti interessanti, la copio e ripropongo di seguito. Dalla prossima settimana proporrò delle interviste ai politici locali per capire cosa ne pensano della situazione nazionale e quali sono invece i progetti per il prossimo futuro a livello locale. 
V.S.


La fine di Berlusconi, la stabilizzazione moderata e la necessità dell’alternativa
di Paolo Ferrero
segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista

La vicenda politica di questi giorni, che ha avuto nella votazione in Senato sulla fiducia al governo il passaggio clou, ha una grande rilevanza politica e mi pare utile sottolinearne gli elementi. In primo luogo questo passaggio segna la fine di Berlusconi. Nel braccio di ferro che ha visto opporsi Berlusconi e una serie di suoi colonnelli “moderati”, non solo hanno vinto questi ultimi, ma si è definitivamente consumata la frantumazione del progetto politico che magistralmente Berlusconi aveva tenuto in campo per un ventennio. Lascio perdere le vicende giudiziarie di Berlusconi che certo hanno un ruolo in tutta la vicenda ma che non ritengo decisive. Berlusconi era riuscito in una inedita sintesi tra destra moderata e destra estrema, determinando una egemonia reale della destra populista sul tessuto dei moderati.

Questo progetto è stato progressivamente posto sotto tensione dalla crisi - basti pensare ai problemi con la Lega - e oggi si è rotto. Vi è una divaricazione chiara tra la destra populista e l’applicazione dei diktat europei. Si tratta di un punto importante, che segnerà a mio parere la prossima fase politica. Infatti, se questo passaggio segna la sconfitta definitiva del progetto berlusconiano, apre contemporaneamente la strada alla costruzione di una “destra della crisi”. Apre cioè la strada alla costruzione di una destra populista che in qualche modo nasca e si collochi direttamente a partire dalla crisi e si ponga l’obiettivo di crescere su di essa. Non so che ruolo potrà avere Berlusconi nella nascita di questa nuova destra. Non so se la necessità di tutelare i suoi interessi imprenditoriali lo renderanno abbastanza ricattabile da farlo desistere da ogni velleità. Non so come e dove, ma è chiaro che dalla sconfitta del progetto berlusconiano si apre uno spazio politico per costruire una nuova destra populista, nazionalista, antieuropeista e razzista.

La vicenda odierna segna però anche la temporanea stabilizzazione moderata: Napolitano è il vero vincitore. Adesso il governo ha tutte le condizioni per andare avanti anni. Per certi versi è inessenziale cosa farà Berlusconi perché è evidente che a questo punto il governo ha una sua maggioranza indipendente da cosa dice Berlusconi. Destra moderata e Pd formano una larga maggioranza con cui possono andare avanti fino alla fine della legislatura. Il terreno della stabilizzazione è la piena applicazione dei diktat europei, la privatizzazione del paese e lo scardinamento della Costituzione. Il taglio delle ali avvenuto sul lato destro, toglie spazio e argomenti a Renzi, che a dicembre vincerà le primarie ma che è destinato a rimanere a bagnomaria per un lunghissimo periodo in cui il governo di Napolitano sarà il vero padrone della scena. Tutte le volte che Renzi farà critiche a Letta gli verrà detto di lasciarli lavorare e rischierà di far la figura di Berlusconi: quello che disturba il manovratore per puri interessi personali.

Il governo delle larghe intese esce quindi rafforzato ed molto più coeso di prima: il principale alleato di Letta non è Renzi ma Alfano. Il principale alleato di Alfano non è Berlusconi ma Letta. Sia Letta che Alfano hanno interesse che il governo duri e San Giorgio è pronto ad intervenire quotidianamente contro chi voglia accorciargli la vita. Di fronte a questa situazione Sel giustamente vota contro la fiducia al governo ma continua a proporre l’alleanza con il Pd che dall’8 di dicembre sarà a trazione renziana. Paradigmatica di questa sostanziale assenza di linea politica è stata l’astensione di Sel sull’ordine del giorno del governo sulla guerra in Siria! In altri termini Sel propone l’alleanza di centro sinistra ma questa è destinata a non esistere per tutta la durata della legislatura e alla fine della legislatura il Pd avrà come principali esponenti gli ex giovani democristiani Letta e Renzi, quelli che dormono sullo stuoino della Merkel.


In queste condizioni è sempre più evidente che l’unico obiettivo sensato è la costruzione di una sinistra che abbia un progetto politico consapevolmente alternativo alle destre ma anche al progetto del centro sinistra. Il problema è costruire un polo politico della sinistra che abbia una sua piena autonomia politica e culturale e sia in grado di costruire il conflitto sociale contro le politiche del governo Letta. In altre parole, nella ristrutturazione a più poli del quadro politico italiano, si tratta di fare il polo della sinistra, non la sinistra del centrosinistra. Questa è la scommessa che passa anche attraverso la piena riuscita della manifestazione del 12 ottobre, come di quelle della settimana successiva. Costruire un movimento di opposizione al governo e unire la sinistra che voglia provare sul serio a camminare sulle proprie gambe, in relazione con la sinistra europea.

sabato 31 agosto 2013

Il mio garage stasera a Bitonto: Daniele Di Maglie presenta l'ultimo album

Dopo il romanzo iperrealista, Daniele Di Maglie ritorna a cantare. Stasera alle 21,45 il cantautore tarantino si esibirà in concerto al 'Corvotorvo', dove presenterà in anteprima alcuni brani del suo ultimo lavoro discografico dal titolo 'Il mio garage'.

Tarantino di nascita e barese di adozione, una serie cospicua di concerti in tutta Italia oltre a premi e riconoscimenti artistici. Nel 2001 Daniele Di Maglie incide un disco dal titolo ‘Non so più che cosa scrivo’ (per conto dell’etichetta barese ‘il cavallo giallo’),che riceve consensi di pubblico e critica raccogliendo recensioni su riviste quali ‘Buscadero’ e ‘Mucchio selvaggio’. Nel 2003, l’etichetta romana ‘Storie di Note’ distribuisce l’album nei suoi circuiti a livello nazionale. Nel frattempo radio locali e nazionali trasmettono brani del disco (Radio 3, Popolare network, Radionorba). Partecipa a quattro compilation, di cui una prodotta dalla ‘Upr folk rock’ di Milano. Nel 2007 le canzoni due suoi brani vengono utilizzati nel cortometraggio ‘Hotel San Francisco’. Nel 2012 pubblica ‘La ballata dei raminghi adirati’ (Il Grillo editore) e ‘L'altoforno’ (Stilo editrice). È in corso la definizione del secondo lavoro discografico.

Per info e prenotazioni 328.9477858

Daniele Di Maglie è stato presente anche ad ‘Aspettando la Festa di Liberazioneche si tenuta ieri venerdì 30 agosto presso il circolo Peppino Impastato di Bitonto per discutere di Ilva, zona industriale di Bari, ambiente.

31.08.2013
V.S.

giovedì 18 aprile 2013

Cassano delle Murge: Imu e rifiuti la politica del palazzo e della piazza


«Non basta chiamarsi Francesco per sentirsi papa». No, non mi ha travolto un rigurgito clericale, queste sono soltanto le parole con cui la dirigenza cassanese del Partito Democratico dà l'incipit alla sua nota di replica al Pdl sulla questione scottante dell'Imu: «due assessori (Pasquale Di Canosa e Franco Antelmi, ndr), una firma congiunta – si legge – per produrre un documento vuoto, lacunoso, segno di non conoscenza della tematica, segno evidente di superficialità nella gestione del delicato assessorato al bilancio e di scarso rispetto verso i cittadini. Possiamo ben dire, dopo la lettura di questo primo comunicato, che la gestione del Pdl locale targata Antelmi non inizia certamente nel migliore dei modi». 

Nei giorni scorsi un comunicato del Pd aveva scatenato la replica piccata della nuova dirigenza locale del Popolo della Libertà a guida Franco Antelmi, che titolava così: «complimenti ad Arganese e a Vivicassano: la richiesta di eliminazione dell’Imu, segno di conversione al Pdl». Ironiche e taglienti le parole dei fedelissimi berlusconiani, che si complimentano con il capogruppo Pd-ViviCassano in consiglio comunale Rico Arganese per la convergenza sulle promesse demagogiche espresse dal leader pidiellino in campagna elettorale dando loro il benvenuto e educandoli sulla diversità del Pdl dal Pd: «vogliamo però mettere in guardia Arganese e ViviCassano sul dato che il Pdl non è fatto di chiacchiere, nè di poesie, nè di illusioni ma di gestione corretta e di buon andamento della Pubblica Amministrazione». 

Quindi benvenuti, dice il Pdl. Il Pd però non ci sta all'ironia e attacca, ricordando che «non c’è nessuna conversione del Pd, ma coerenza e lungimiranza. Vogliamo qui ricordare e ribadire la nostra proposta del 2012: riduzione al minimo consentito dell’Imu sulla prima casa con eventuale recupero sulle seconde case (il che avrebbe consentito di non colpire le fasce più deboli, ma al tempo stesso di trattare i cittadini in maniera equa, perché tutti avrebbero potuto beneficiare del provvedimento)».
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Siamo al paradosso delle demagogie a confronto. Il Pdl locale attacca il Pd di fare demagogia affermando: «rifiutiamo tale atteggiamento demagogico e illusorio per la collettività cassanese. Se Arganese e ViviCassano avessero avuto veramente a cuore le sorti delle famiglie, avrebbero dovuto sostenere le proposte programmatiche di Berlusconi e non di Bersani e avrebbero ottenuto di più, cioè anche la restituzione dell’IMU prima casa pagata nel 2012»Ma il Pd stizzito replica alla replica «noi non abbiamo atteggiamenti illusori: affermiamo con forza quanto si poteva e doveva fare. Lo dimostra il vostro avanzo di amministrazione: applicare lo 0,2 per mille anziché lo 0,38 per mille sulle prime case significava introitare solo 231.662,12 euro in meno di Imu. Significava in sostanza avere un avanzo di amministrazione inferiore, significava soprattutto non vessare inutilmente i cittadini».

La politica fuori dal palazzo invece parla di rifiuti, proponendo di firmare una petizione per una legge che mira ad una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti. Legge che si articola su cinque punti fondamentali enunciati già nel primo articolo: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. A Cassano delle Murge Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle stanno lavorano per l'adozione di questa legge. La necessità di arrivare ad una raccolta differenziata spinta porta a porta obbligatoria per legge (a Cassano delle Murge, secondo la road map dell'assessore Carmelo Briano, dovrebbe partire dal 1° maggio) è l'intento principale della campagna 'Rifiuti zero'. La raccolta firme, partita in tutta Italia domenica scorsa, si annuncia molto partecipata specialmente in quei territori dove sono già attive vertenze su rifiuti, discariche, inceneritori. Occorre raggiungere 50mila firme. La conclusione della raccolta e la successiva presentazione della proposta di legge sono previste prima della pausa parlamentare estiva.

A Cassano delle Murge politica di piazza e di palazzo, dunque, non si incontrano, nè si scontrano per il momento. Rifondazione prosegue la sua attività di critica e di proposta fuori dal palazzo da anni, seppur discontinua. Invece il M5s non è ancora entrato nelle dinamiche paesane, viaggia ancora sulle onde lontane dell'etere e delle parole d'ordine genovesi. Benvenuta politica. 

18.04.2013
Vito Stano

giovedì 11 aprile 2013

Poligoni sull'Alta Murgia: presidente Cesare Veronico chiama la politica

Foresta Mercadante-Parco Nazionale Alta Murgia
Foto Archivio Vito Stano 
© 2012
«Le esercitazioni militari all’interno del Parco dell’Altra Murgia continuano con una frequenza e intensità da noi inaspettate. Rileviamo, con estrema preoccupazione, l’arrivo di battaglioni da tutta Italia con il loro arsenale di morte». Così scrive in un comunicato il circolo di Rifondazione Comunista di Corato, in merito all'esercitazioni militari di cui abbiamo dato notizia venerdì 15 marzo da queste pagine.  
«Disporranno dell’obice semovente M109 L si legge nel comunicato , capace di utilizzare munizioni del tipo HE, fumogeno, gas lacrimogeno, gas nervino, gas Sarin, proiettili assistiti a razzo Copperhead e i più micidiali, quelli nucleari tattici a basso potenziale. A nulla è servito il nostro appello rivolto al Presidente della Regione Puglia, di intervenire e farsi carico della questione: è caduto nel vuoto. Da quel che sappiamo  continua – i membri del Comitato misto paritetico tra Stato-Regione, gli unici che possono intervenire per la pianificazione delle servitù militari, non sono stati convocati. Crediamo che sia inutile ripetere quali siano i gravi danni che recherebbe alla salute e all’ambiente una intensa attività di addestramento con tali armamenti, e pertanto invitiamo le istituzioni e le associazioni ambientaliste a mobilitarsi affinché il Parco torni a essere il parco della pace e non uno scenario di guerra».

In effetti il presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia Cesare Veronico non attese tempi biblici e pubblicata la notizia «Servitù militari e turismo: le contraddizioni del Parco dell'Alta Murgia» su questo sito si affrettò a precisare, senza smentire alcunché, la posizione dell'ente in merito alla questione controversa dell'esercitazioni militari nel territorio del Parco. Evidentemente il presidente Veronico non scherzava quando scriveva nella nota di replica all'articolo citato che affinché il Parco venga percepito e vissuto come luogo di pacifica convivenza «chiederò immediatamente un incontro a tutti i parlamentari, in particolare a quelli dell’Alta Murgia, perché si attivino per modificare il quadro normativo ed impedire le operazioni militari nelle aree protette». Ebbene l'incontro tra il presidente Veronico e i parlamentari ancora non s'è realizzato, ma perlomeno una nota è stata diramata dell'ente Parco, con la quale senatori e deputati sono invitati «a una riflessione sull'esigenza di 'fare sistema' in un incontro programmatico per individuare, insieme a voi, iniziative a sostegno dell’Alta Murgia».

Il presidente si rivolge agli onorevoli tutti, proponendo una discussione sulla «situazione quantomeno contraddittoria che il Parco vive con le esercitazioni militari che si svolgono da decenni in aree adibite a poligoni. Tale attività, frutto di accordi indipendenti dalla nostra volontà stabiliti in sede di Comitato misto paritetico tra le autorità militari e la Regione Puglia, limita fortemente la crescita di un territorio che si sta avviando al turismo sostenibile e rappresenta uno dei maggiori scrigni di biodiversità in Europa in un contesto di forte e sana ruralità».

La consapevolezza del presidente Veronico è evidente e lo precisa affermando che «sono ben conscio che, finché esiste un esercito sussiste l'esigenza di avere spazi per le esercitazioni militari, ma sono dell'avviso che esse vadano svolte fuori dalle aree protette nelle quali si produce il 3,2% della ricchezza italiana (dati Unioncamere 2011)». Ma le iniziative intraprese dalla costituzione dell'ente Parco e la faticosa perimetrazione delle aree protette non può che condurre alla riflessione comune, alla quale Veronico invita i neo onorevoli per «tracciare insieme le linee guida di un percorso condiviso a beneficio di una comunità che, senza distinzione di appartenenza politica, vi sarà grata per un impegno a favore di un territorio di straordinaria bellezza».

11.04.2013
Vito Stano

lunedì 18 febbraio 2013

Elezioni: ultimo giro di giostra. Raffaele Fitto stasera a Cassano Murge


Ultimo giro di giostra dei candidati alle politiche del 24 e 25 febbraio: stasera appuntamento a Cassano delle Murge dalle 20,00 alle 22,00 presso la sala ricevimenti Reggia di Giano in via Mercadante (o Altamura) al Km. 1 ci sarà l'onorevole del Popolo della Libertà Raffaele Fitto. Il politico salentino non sarà solo: a fargli compagnia ci saranno gli onorevoli Luigi D'Ambrosio Lettieri, Antonio Distaso, Francesco Paolo Sisto. Naturalmente presenzierà il consigliere regionale cassanese Ignazio Zullo e si presenterà ai cassanesi Linda Catucci, candidata al Senato della Repubblica per il Popolo della Libertà. 

Interverrà anche la sindaco di Cassano delle Murge Maria Pia Di Medio, che, seppur storica repubblicana, non poteva esimersi da portare il saluto istituzionale a tanti onorevoli. 

Domani intanto a Bari Tonia Guerra, della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista, candidata per la lista Rivoluzione Civile, dalle 18,00 presso Zona Franka discuterà di diritto allo studio, università e ricerca con gli studenti medi, universitari e la cittadinanza. L'incontro rientra nel calendario organizzato dalla Rete della Conoscenza Puglia.

18.02.2013
V.S

giovedì 14 febbraio 2013

Ingroia a Bari: «Il voto è l'arma più forte che abbiamo per cacciarli»


«Il lavoro della magistratura non basta, chi tiene le redini del potere è arroccato nel fortino e non cambierà mai, ma noi li possiamo cacciare!». 

Antonio Ingroia - Foto google.com
Così Antonio Ingroia, candidato per la lista Rivoluzione Civile, ha tuonato a Bari durante la serata di presentazione del programma alla città levantina. Tanti i temi trattati: lavoro, diritti, ambiente, per poi virare attaccare frontalmente i candidati delle altre liste: «Berlusconi, uomo di tutte le stagioni, sarebbe già in galera da anni, ma è arrivato al capolinea nonostante il trucco e la maschera del potere logoro. Monti è diventato un venditore di tappeti, che promette di togliere le tasse che lui stesso ha messo». E poi stoccata a Bersani: «non fidatevi di chi dice di voler difendere i lavoratori e nell'ammucchiata ha sostenuto Monti. Bersani è il peggio di tutti, che ha sostenuto Monti, gettando quell'eredità storica di cui noi soltanto portiamo alti i valori». 

«Potete cercare il voto utile paragonando i programmi elettorali, alcuni promettono mari e monti , noi faremo il contrario di quello che loro hanno fatto finora: ripristineremo l'articolo 18tuteleremo l'ambientefinanzieremo la scuola pubblica, l'università e la ricerca, sosterremo il sociale». Ma non sono tutte rose e fiori e l'ex magistrato non nasconde la necessità di continuare anche dopo il voto «perché l'impresa non è facile e non si esaurisce con il voto».

Da Taranto a Bari per proseguire verso Barletta Antonio Ingroia ha chiuso il suo intervento con un appello a coinvolgere quante più personeperché «la censura mediatica è forte».

14.02.2013
Vito Stano 


martedì 12 febbraio 2013

Antonio Ingroia giovedì a Bari per presentare il programma alla città


Antonio Ingroia candidato premier della lista Rivoluzione Civile giovedì 14 febbraio alle  18,30 a Bari (presso l'Hotel Excelsior in via Giulio Petroni) illustrerà il programma alla cittadinanza. 

Il progetto politico costruito attorno alla figura del magistrato antimafia intende raccogliere espressioni autorevoli della società civile come Gabriella Stramaccioni, direttrice di Libera, associazione antimafia, Flavio Lotti, coordinatore del Movimento per la pace, Stefano Leoni, presidente del WWF. 

Saranno presenti candidati baresi: Ghita Marzano,  lavoratrice ex Eutelia e delegata Fiom; Tonia Guerra,  insegnante; Elisa De Nicolò, impiegata presso il Ministero Giustizia; Matteo Magnisi, educatore; Mimmo Lomelo, già consigliere regionale; Pierfelice Zazzera, deputato uscente; Franco Demario, segretario regionale Pdci; Augusto Rocchi, segreteria nazionale Rifondazione Comunista.

lunedì 14 gennaio 2013

Rivoluzione civile: domani si costituisce il coordinamento a Cassano


Finalmente anche a Cassano delle Murge qualcosa si muove a sinistra. Dopo l'articolo di ieri in cui raccontavamo l'immobilità dei partiti e dei movimenti afferenti a quest'area, oggi registriamo la dinamicità del segretario di Rifondazione Comunista Massimo Bongallino, il quale rende noto che  per martedì 15 alle 18,00 è stata convocata un'assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti di Rifondazione Comunista per la costituzione del comitato Rivoluzione Civile.

«La sezione locale di Rifondazione Comunista si legge nella nota – invita le forze politiche, associazioni, movimenti e singoli cittadini che si ritengano interessati a partecipare alla costruzione del comitato elettorale della lista Rivoluzione Civile, con Antonio Ingroia candidato premier».

Dunque uno dei quattro soggetti, che a livello nazionale ha dato il via libera per formare la lista  Rivoluzione Civile, a Cassano delle Murge si dichiara ed esce allo scoperto. 

«Siamo convintamente parte di questo progetto continua il segretario Bongallino – non riconoscendoci affatto nell’alleanza di centro-sinistra che, a dispetto della denominazione, intende proseguire in quel percorso neoliberista di tagli di diritti, pensioni, lavoro, servizi pubblici essenziali come scuola e sanità in nome di un interesse europeo che non corrisponde con quello dei cittadini. Rivoluzione Civile non rappresenta un mero cartello elettorale, bensì un primo passo verso la ricostruzione di una soggettività autenticamente di sinistra ed antiliberista, ultimo baluardo alla deriva capitalista che ha caratterizzato l’Italia, soprattutto nell’ultimo anno».

«Abbiamo l’ambizione di aprire le porte della politica ai cittadini, attribuendo la maggior parte dei posti della lista elettorale a individualità che non hanno ruoli nei partiti e garantendo trasparenza e partecipazione nella costruzione del programma, che porta già con sé il respiro fresco e propositivo delle centinaia di assemblee pubbliche tenute in tutta Italia dai movimenti.
È il momento della partecipazione, della responsabilità, dell’impegno attivo perché lo sdegno verso una cattiva politica non diventi rinuncia e pessimismo, ma piuttosto trasformi la rabbia in coraggio di osare».

«Chiunque condivida punti come la difesa del lavoro contro la crescente precarizzazione, una maggiore equità e progressività del sistema fiscale, il ripristino della solidarietà, legalità e laicità in tutti i settori e per tutte le scelte politiche ed economiche conclude Bongallino non può che abbracciare il percorso di Rivoluzione Civile, non solo attraverso il voto sulla scheda elettorale, ma anche e soprattutto partecipando attivamente alla campagna elettorale e collaborando al prosieguo di tale esperienza.
Rifondazione invita i soggetti interessati a contattare il referente locale per concordare un incontro per la costituzione del comitato».

Quindi Rifondazione c'è. Intanto c'è da considerare che sarà difficile che il coordinamento si arricchisca di tutti e quattro i soggetti promotori della lista Rivoluzione Civile a livello nazionale, poiché sia il movimento politico Alba sia il Movimento Arancione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris non sono presenti sul territorio. Staremo a vedere se e quando il circolo cassanese dell'Italia dei Valori si dichiari sul da farsi. 

14.01.2013
Vito Stano

domenica 13 gennaio 2013

Politica in silenzio. Cassano delle Murge fuori dagli schemi


La politica italiana tra le polemiche e gli spettacoli da osteria in poche occasioni ha ancora voglia di parlare di programmi. Nel nostro piccolo invece di politica se ne parla poco, quasi niente. Pare di non essere in Italia, di non essere in campagna elettorale. Tutti presi dalle preoccupazioni della crisi economica? Chissà. Fatto sta che a questo punto ci tocca segnalare alcune iniziative previste nei dintorni di Cassano delle Murge. Per esempio ad Acquaviva delle Fonti ci sarà il primo incontro per presentare la lista Rivoluzione Civile, che ha come candidato Antonio Ingroia, già sostituto procuratore presso la Procura di Palermo attualmente in aspettativa. 
L'appuntamento dunque è per martedì 15 gennaio alle ore 18,00 in piazza dei Martiri numero 80 ad Acquaviva delle Fonti, presso la sede dell'associazione culturale L'Incontro Onlus.

Invece per giovedì 17 gennaio alle 17,00 è prevista a Bari presso l'hotel Excelsior un'assemblea pubblica per la presentazione della lista Rivoluzione Civile. Per il lancio dell'iniziativa ci sarà una conferenza stampa martedì alle 11,00 presso la sede di Bari dell'Italia dei Valori.


A Cassano delle Murge nulla si intravede all'orizzonte. Le diverse anime del centrodestra viste da fuori appaiono tranquille, ma pare invece che qualcosa all'interno si stia muovendo. Invece dopo le primarie del Partito democratico e Sinistra ecologia libertà e le parlamentarie, nel blocco eterogeneo di centrosinistra si registra calma piatta. Rifondazione è ferma, non ha promosso ad oggi nessuna iniziativa. L'Italia dei Valori è anch'essa al palo. Chissà cosa succederà.

13.01.2013
Vito Stano 

sabato 22 dicembre 2012

Governo finito e movimenti alternativi. La politica aspetta se stessa


Ieri le dichiarazioni di voto sulla legge di stabilità alla Camera dei Deputati di Walter Veltroni (che ha annunciato il suo addio) e di Fabrizio Cicchitto (che ha sparato a zero su tutti); oggi le dichiarazioni in ordine sparso di molti esponenti politici a commento del fatto che Mario Monti, il senatore a vita e presidente del Consiglio dimissionario, non ha ancora sciolto la riserva. Si candida o no? Chissà, staremo a vedere.

Intanto dall'altra parte Antonio Ingroia, già procuratore aggiunto alla Procura di Palermo, spedito in Guatemala per un incarico dell'Onu, ha chiesto e ottenuto l'aspettativa per motivi elettorali. Il magistrato ha da subito scaldato gli animi di moltissimi militanti ai quali ha detto «qui mi sento a casa mia. La nostra piattaforma è alternativa al berlusconismo e al montismo. Dobbiamo tra di noi trovare una sintesi per un percorso comune. Se è così io sono a disposizione. Entro l'anno dobbiamo decidere tutto e poi partire. Per quanto mi riguarda entro il 28, 29 dicembre si deciderà ogni cosa. Per fare un polo – ha affermato Ingroia – dobbiamo essere pragmatici: la discriminate è essere alternativi al berlusconismo e al montismo. In questa cornice servono tutti: società civile e partiti che in questi anni hanno resistito. Il confronto con il Pd e il M5S non significa rinunciare ai nostri contenuti. Noi siamo autonomi e andremo con i nostri punti»

Quindi quello che si paventava alla fine è accaduto, a molti (in primis Cicchitto & Co) non piacerà (e infatti lo hanno già dichiarato in maniera forte durante la dichiarazione di voto di ieri alla Camera), ad altri invece la scelta di Ingroia ha rappresentato quel quid tanto atteso, necessario per imprimere la svolta alla costruzione di un polo davvero alternativo al turbo-capitalismo.    


La girandola di dichiarazioni non si è fatta attendere e difatti Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, soltanto qualche giorno fa a fronte di un'intervista del segretario del Pd Pierluigi Bersani ha dichiarato: «nell'intervista al Wall Street Journal Bersani parla come il sosia di MontiTutti i disastri prodotti da Monti vengono rivendicati e riproposti: dal pareggio di bilancio, al rispetto del fiscal compact, alla conferma della manomissione dell'articolo 18, per arrivare alla fine alla riproposizione dell'alleanza di governo con il centro. È la pura e semplice riproposizione delle politiche di austerità che stanno distruggendo l'economia italiana e portando milioni di persone in condizioni di povertà. Per questo noi alle elezioni presenteremo il quarto polo: per uscire da sinistra dalle politiche di austerità».

Il movimento arancione si basa su alcuni pilastri, tra cui il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale ha capito bene cosa sta accadendo e si mostra preoccupato: «lo scenario più probabile è Bersani presidente del Consiglio con un accordo politico con il terzo polo per portare Monti al Quirinale. Uno scenario per non cambiare sostanzialmente granché di quelle che sono le politiche economiche, sociali e dei diritti nel nostro paese. Per questo c'è bisogno di una proposta innovativa forte. C'è bisogno di una proposta forte per far comprendere che c'è bisogno di un vero cambiamento e di spostare alcuni equilibri, altrimenti avremo più o meno la stessa situazione che abbiamo oggi in Parlamento». De Magistris continua la sua analisi: «Abbiamo visto che anche senza la presenza fisica di Berlusconi le diseguaglianze non si sono affatto affievolite e non lo dico solo io da sindaco, ma ascolto le parole pronunciate dal presidente di Confindustria o, di recente, dal presidente dell'Acen di Napoli secondo cui le politiche di Monti stanno distruggendo le imprese. Evidentemente – prosegue De Magistris – è un tema che si sente ed è un pò inquietante che una critica così forte alle politiche di austerità del Governo venga da esponenti dell'economia reale. C'è bisogno di un cambiamento forte  conclude  e non credo sia quello di un accordo Bersani-Monti»
Dunque che fare? Anche su questo punto Luigi De Magistris pare convinto e afferma che in queste ore sta sentendo Di Pietro, che nei giorni scorsi ha mostrato disponibilità a scommettere su una lista 'rosso-arancione' con Prc e il Movimento Arancione del sindaco di Napoli. «Di Pietro? – si chiede l'ex magistrato  lo sto sentendo, vediamo cosa succede, questa settimana è decisiva» e conferma dei tempi brevi per la presentazione della lista e chiude dicendo che «non si può andare oltre Natale».

Invece sull'altra sponda politica, quella di destra, la desolazione è totale. Se anche Fabrizio Cicchitto alla Camera ieri ha dichiarato che la sinistra ha fatto passi importanti per affrontare una campagna elettorale che si prevede durissima, al contrario del Pdl che già inizia a perdere pezzi. 'Il Centrodestra nazionale' è la creatura appena nata dalla volontà di Ignazio La Russa di smarcarsi dalla probabile debaclè berlusconiana. Intanto l'esercizio delle primarie ha lasciato dietro di sè la scia degli illusi, tra coloro che avevano creduto nella democrazia interna c'era Giorgia Meloni, già ministro dell'ultimo governo Berlusconi e già presidente della Giovane Italia, formazione giovanile del Pdl. La Meloni aveva creduto nel cambiamento di approccio del capo, ma si è ritrovata, in compagnia degli altri candidati alle primarie abortite, con un pugno di mosche in mano. È certamente un peccato, peccato perché l'esercizio democratico avrebbe sicuramente garantito al Pdl una linfa di rinnovamento e anche, forse, un pò di pulizia di alcuni personaggi scomodi e ormai sgraditi all'elettorato pidiellino. Ma tantè. Ad oggi Berlusconi non può far altro che attendere la decisione di Mario Monti e continuare a sperare che decida (molto improbabile) la coalizione dei "moderati", altrimenti il grande capo sa, a prescindere dai sondaggi a lui tanto cari, che questa volta rischia davvero di vincere la sinistra, la tanto vituperata sinistra. 

22.12.2012
Vito Stano

lunedì 3 dicembre 2012

«Chiunque vinca le primarie dovrà decidere se vuole interloquire con noi o preferisce fare patti con i conservatori»: Antonio Di Pietro allunga una mano al vincitore delle primarie

«Noi dell’Italia dei Valori ci facciamo artefici, senza alcuna mira egemonica, con spirito di servizio nei confronti del Paese e del centrosinistra, di un percorso che porterà alla sintesi di tutte le correnti che si stanno muovendo in questa grande area. Raccogliamo volentieri l’appello lanciato ieri da Alba e dal cartello Cambiare si può al teatro Vittoria di Roma. Guardiamo con gradissimo interesse all’assemblea del Movimento Arancione, che si terrà il 12 dicembre. Sappiamo che ci sono importanti forze sociali che sperano nella nascita di un progetto politico anti-montiano deciso a governare e cambiare le cose, non solo a urlare e protestare.
Nella nostra assemblea del 15 dicembre, noi dell’Italia dei Valori ci mettiamo a disposizione per la nascita di questo progetto politico. Chiunque vinca le primarie di oggi (Bersani, ndr) dovrà decidere se vuole per interlocutore quest’area o preferisce fare patti con i conservatori. Da questo, più che da mille discorsi, si capirà se il Pd e Sel vogliono la continuità o la discontinuità con la disastrosa esperienza del governo Monti» (Antonio Di Pietro).

Queste sono le parole del presidente dell'Italia dei Valori che, alla luce della vittoria delle primarie del centro-sinistra del segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, si attestano in un angolo, in attesa che Bersani e Vendola soprattutto decidano e rendano pubbliche le scelte: fare un accordo con l'Udc di Casini o guardare nettamente a sinistra, verso l'alternativa rappresentata da Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, il movimento  politico si sinistra Alba (Alleanza Lavoro Beni comuni Ambiente) e da tutti quei soggetti che  si potrebbero vestire di arancione, vedi il sindaco di Napoli Luigi De Magistris; da ultimo è spuntato anche il nome, circolato a lungo, del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Chissà.

Per il momento Bersani e il Pd non si esprimono; intanto il mondo dei delusi, i militanti, tantissimi, stanchi dei compromessi e tutti coloro che vedono a sinistra l'alternativa per uscire dalla crisi e rifondare una civiltà che si sta sfaldando sotto gli sguardi compiaciuti di molti politici e affaristi di lungo corso, aspettano con ansia la strategia da adottare. Il motto è Cambiare si può, tutti assieme per costruire un domani migliore in una società più giusta e solidale, che sappia guardare davvero alle sfide del terzo Millennio.

03.12.2012
Vito Stano