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martedì 31 dicembre 2013

Patrizia Todisco, magistrato a Taranto, nominata Personaggio Ambiente 2013

Patrizia Todisco, Gip presso il Tribunale di Taranto
Il noto magistrato Patrizia Todisco, giudice per le indagini preliminari nell'inchiesta per disastro ambientale che vede coinvolti dirigenti e proprietari dell'Ilva s.p.a., è stato appena nominato Personaggio Ambiente 2013Il premio è stato vinto grazie ad un vero e prorpio suffragio di voti che hanno portato la dottoressa Todisco ad avere il 46,9% delle preferenze, rispetto a tutti gli altri candidati italiani e stranieri presenti nella lista scelta dal comitato tecnico di Personaggio Ambiente.


Non è mancata il commento di coloro che sul lavoro del giudice Todisco hanno potuto imbastire una battaglia per certi versi decisiva per il futuro di Taranto. Fabio Matacchiera presidente del Fondo Antidiossina Taranto ha dichiarato: «un riconoscimento meritatissimo per un  lavoro estremamente delicato e difficile al quale, noi ambientalisti della onlus Fondo Antidiossina, plaudiamo con sincera stima e graditudine. Auguriamo alla dottoressa  Patrizia Todisco un felice Anno Nuovo e il raggiungimento di tutti quegli obiettivi che sono volti a ridare speranza ai cittadini di Taranto per un ambiente più sano e per la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori tutti».

Con questa bella notizia Murgiambiente vi lascia ai festeggiamenti di fine anno. Con la speranza di accogliere un anno migliore di quello trascorso. Arrivederci al 2014.

31,12.2013
Vito Stano

giovedì 28 novembre 2013

Taranto. Fondo Antidiossina: denuncia inottemperanze da parte di organi di governo

Foto google.com
A proposito di Ilva e scandali da Fabio Matacchiera, presidente della onlus Fondo Antidiossina Taranto, riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato sulla vicenda tarantina. V.S.

di Fabio Matacchiera
L’Ilva non ottempera alle prescrizioni dell’AIA e il prefetto non irroga le sanzioni previste per legge. Siamo molto perplessi e preoccupati  nel constatare che, attorno alla spinosa questione  Ilva di Taranto, il Governo, ancora una volta, si affanni alla ricerca di soluzioni normative per rinviare ripetutamente situazioni in stallo da ormai troppo tempo.

Come si evince dalle azioni d’ispezione, a cura delle autorità controllo, sono state riscontrate numerose violazioni alla Legge 231/12,  ovvero numerose inottemperanze alle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Tra queste, come si sa, vi sono quelle già accertate relative alla chiusura completa dei nastri trasportatori, degli edifici e dei sistemi di trasporto di materie prime che causano notevoli e frequenti fenomeni di diffusione di polveri, anche verso l’esterno dello stabilimento, investendo anche i quartieri cittadini.

Alla luce di queste gravi inadempienze e del perdurare delle situazioni di inquinamento, ci chiediamo con preoccupazione: come mai il Prefetto di Taranto non abbia ancora disposto alcuna sanzione amministrativa, così come è previsto dalle norme vigenti? Infatti, l’art. 1.2 della Legge 231/12 obbliga l’Autorità Territoriale di Governo, cioè il Prefetto, ad agire immediatamente, comminando la sanzione fino al 10% del fatturato annuo, nel momento in cui l'ILVA spa non osserva le prescrizioni dell'AIA e le sue scadenze. 

Altresì, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, si limita ancora una volta a richiedere semplicemente l’applicazione della lettera a) dell’art.29decies del D.Lgs n.152/06, reiterando soltanto la diffida con un mero atto formale di informazione alla Procura della Repubblica di Taranto, eludendo così le disposizioni delle lettere b) e c) dello stesso articolo di cui sopra che prevedono finanche la sospensione e la revoca dell’autorizzazione all’esercizio.

lunedì 25 novembre 2013

Taranto-Ilva. Peacelink e Fondo antidiossina ascoltati al Parlamento Europeo

Intercettazioni, sequestri e dissequestri. Rapporti sulla salute pubblica, silenzi ministeriali. Morte e tanta, tanta rabbia di una città alla quale è stata e viene ancora oggi negata la facoltà di decidere il proprio futuro. Questa è Taranto. La vicenda non si esaurisce, anzi. Antonia Battaglia, Alessandro Marescotti, Fabio Matacchiera fanno sapere che «in relazioni agli ultimi preoccupanti eventi di questi ultimi giorni, PeaceLink e Fondo Antidiossina hanno comunicato stamane alla Commissione Europea ed al Parlamento Europeo che la situazione all'ILVA di Taranto e di conseguenza in città resta particolarmente grave»


I tre rappresentanti della battaglia tarantina continuano affermando che «le alte concentrazioni di IPA registrate nelle ultime settimane e le imponenti colonne di fumi neri rilasciati nell'aria da fenomeni di slopping nella giornata di ieri sono state ampiamente documentate e dettagliate nelle relazioni inviate a Bruxelles».

Per questo «PeaceLink e Fondo Antidiossina invitano le autorità italiane a prendere posizione rispetto a questi eventi fuori norma e preoccupanti, in particolare il Ministero della Salute il cui silenzio, in una vicenda che tocca direttamente la salute di tutti i cittadini di Taranto, rimane inspiegabile. Invitiamo inoltre le istituzioni europee a considerare la piena gravità degli eventi che continuano a susseguirsi a Taranto e di cui cittadini e lavoratori pagano direttamente pesantissime conseguenze sulla propria salute».

25.11.2013
Vito Stano


mercoledì 30 ottobre 2013

Ilva. Sapienza: «Vendola, è giunto il momento di fare mea culpa e di tornare a casa!»

Camini Ilva - Foto google.com
La vicenda Ilva-Taranto oggi segna un altro punto di svolta e, com'era prevedibile, la macchina della comunicazione istituzionale e politica si è da subito messa in moto. Non si risparmia Pierpaola Sapienza, la giovane assessore del Comune di Cassano delle Murge e vice coordinatore di Fratelli d’Italia per la provincia di Bari, che da studentessa di medicina presso il plesso distaccato di Taranto (quartiere Tamburi) la vicenda Ilva la segue da tempo. Di seguito la sua nota. V.S.


di Pierpaola Sapienza
Secondo la Procura, infatti, il governatore della Puglia Vendola, avrebbe fatto pressioni sul direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, su richiesta dei Riva, perché si ‘ammorbidisse’ nei confronti del siderurgico tarantino e affinché fosse svenduto, appunto, un intero territorio.

Altro che le solite poesie… Una notizia che fa accapponare la pelle! Soprattutto a chi per anni ha frequentato e potuto toccare con mano il degrado di una città e la malattia del quartiere Tamburi. Sull’Ilva fin dal 2005 si è scatenato un furore ideologico dietro il quale si nascondevano queste macchinazioni. Ecco sprigionarsi la verità come i metalli pesanti sprigionati dall’impianto: chi ha cavalcato la protesta adesso finisce tra gli indagati, dimostrando che la libertà non è dai veleni ma soprattutto dalle ipocrisie. 

Allora caro Vendola, è giunto il momento di fare mea culpa e di tornare a casa!

Ilva. Ambientalisti: «vengano processati i politici che non hanno difeso la salute»

Il Tribunale di Taranto ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari e stamani ha reso noti i nomi dei 53 indagati nell’ambito dell’inchiesta 'Ambiente Svenduto'. Tra questi figurano personaggi eccellenti, come il governatore della Puglia Nichi Vendola, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e l'ex presidente della provincia di Taranto Gianni Florido.

PeaceLink e Fondo Antidiossina esprimono la propria soddisfazione per l’eccellente lavoro svolto dal gip Patrizia Todisco che con coraggio e professionalità ha garantito lo svolgimento delle indagini, le quali dovrebbero confluire nel processo a carico di coloro che, secondo il Gip, avrebbero messo in atto un "disegno criminoso" per inquinare l'ambiente, causando danni alla salute. Tutto ciò al fine di perseguire la logica del profitto”.  Il lavoro del Giudice Todisco e della Procura di Taranto rappresentano il baluardo in difesa dei diritti dei cittadini, diritti che non dovrebbero mai essere negoziabili.

La difesa strenua e coraggiosa a favore dell'ambiente e della salute dei tarantini,  in contrasto con le logiche di profitto, è stata il caposaldo del lavoro dei magistrati e del Capo Procuratore Franco Sebastio, ai quali va il nostro più profondo ringraziamento e plauso, affinché si perseveri nella ricerca della verità, durante tutte le fasi del preannunciato processo.

PeaceLink e Fondo Antidiossina, in costante collegamento con le istituzioni europee ed in particolare con la Commissione, nel solco dell’attività svolta dai magistrati a Taranto, continuano a portare avanti il lavoro di denuncia e di informazione presso gli organi europei, affinché  la parallela procedura di infrazione europea continui ad andare di pari passo con l'iter giudiziario a Taranto. Vengano processati i politici che non hanno difeso la salute.

Alessandro Marescotti
Fabio Matacchiera
Antonia Battaglia
Peacelink e Fondo Antidiossina

martedì 24 settembre 2013

Ilva: l'Unione Europea avvia procedimento di infrazione contro l'Italia

Avevamo dato notizia qualche giorno fa delle possibilità di una procedura d'infrazione che Bruxelles avrebbe potuto aprire nei confronti dell'Italia a causa dell'affaire Ilva di Taranto. 

Oggi si apprende dal sito internet del Corriere del Mezzogiorno che «la Commissione Ue si avvia ad aprire una procedura di infrazione contro l'Italia per l'Ilva di Taranto. Secondo fonti europee, il provvedimento, salvo un colpo di scena dell'ultimo momento, sarà ufficializzato già dopodomani. La documentazione arrivata dall'Italia nel fine settimana è stata infatti giudicata insufficiente. La proposta di messa in mora dell'Italia  primo passo della procedura d'infrazione  è stata preparata dai servizi del commissario Ue responsabile per l'Ambiente Janez Potocnik, sulla base delle direttive sulle emissioni degli impianti industriali (Ippc), e sulla Responsabilità ambientale. 

Il provvedimento arriva dopo un intenso scambio di lettere con le autorità italiane iniziato nel 2012. Nuovi documenti sono arrivati a Bruxelles anche negli ultimi giorni, per scongiurare l'iniziativa».   

24.09.2013
V.S.
 

lunedì 23 settembre 2013

Taranto: possibile infrazione europea per la questione Ilva di Taranto

In merito alle dichiarazioni riportate qualche giorno fa da varie agenzia stampa relative a una possibile infrazione della Commissione Europea nei confronti dell'Italia a causa della situazione dello stabilimento Ilva di Taranto, le associazioni PeaceLink e Fondo AntiDiossina, titolari della denuncia presso la Commissione Europea e interlocutrici dirette delle istituzioni europee sul caso Ilva, rilasceranno le debite considerazioni e interviste solo in seguito all'annuncio dell'avvenuta infrazione qualora dovesse essere confermata in sede di Collegio dei Commissari dell'Unione Europea che, come avanzato da una agenzia stampa internazionale, si terrà entro fine settembre 2013. 

23.09.2013
V.S.

Taranto: rinviata a domenica 29 la traversata del canale navigabile

A causa delle condizioni meteo-marine avverse, la traversata a nuoto di oggi pomeriggio è stata rinviata.

Vento troppo teso con punte fino a 37-39 km/h hanno obbligato lo staff tecnico,  in accordo con la Guardia Costiera di Taranto, a riprogrammare e spostare la partenza a distanza di una settimana esatta.

La traversata, come più volte indicato, prevedeva il traino della motonave Lady Luna da parte di 2 o 4 nuotatori (Matacchiera-D'Andria-V.Oliva- D.Oliva) che  senza pinne avrebbero dovuto trasportarla per un paio di km, fino a raggiungere il Canale Navigabile sotto al Ponte Girevole di Taranto.

Fabio Matacchiera

pres. Fondo Antidiossina Taranto (onlus)

martedì 17 settembre 2013

Taranto: a nuoto con 100 bambini a traino per dire NO all’inquinamento

Sono in corso i preparativi per l’evento denominato ‘Cuori a traino’ del 22 settembre prossimo, durante il quale alcuni nuotatori, con la sola forza delle braccia e senza pinne, traineranno per qualche miglia la motonave ‘Lady Luna’ della lunghezza di 25 metri e del peso di 22 tonnellate. L'imbarcazione sarà trainata a motori non in marcia e avrà a bordo c.a 100 bambini ed una decina di adulti per un peso complessivo di oltre 26 tonnellate. Imbragature speciali assicureranno i nuotatori alla prua della ‘Lady Luna’ fino all’arrivo previsto nel pomeriggio nel Canale Navigabile, sotto il Ponte Girevole di Taranto. Questa performance potrebbe rappresentare un record da ‘guinness dei primati’, poiché non ci risulta che un simile tentativo sia mai stato effettuato in precedenza.

Tuttavia, il vero scopo di questa insolita performance è levare un grido di speranza in difesa del nostro patrimonio naturale, ponendo l’accento sulle problematiche ambientali della città di Taranto che lega il suo destino alle vicende giudiziarie del ‘colosso Ilva’. I veri protagonisti saranno i bambini che con le loro bandiere coloreranno la motonave, intonando canti e slogan inneggianti al cielo ed al mare puliti.

Maggiori dettagli saranno forniti in sede di conferenza stampa prevista per il giorno 19 settembre alle ore 10,30 presso il Molo Turistico Sant’Eligio (Marina di Taranto) in prossimità di Piazza Fontana – città vecchia. All’incontro con i giornalisti parteciperanno il Dott. Giuseppe Graniglia in qualità di Presidente del CONI Taranto e il Dott. Pietro Fedele specialista in chirurgia e senologia, il cui intervento fornirà delucidazioni sull'utilizzo del macchinario OSNA in analisi intra-operatoria delle metastasi da carcinoma mammario del linfonodo sentinella, ponendo in luce un’ulteriore finalità dell’evento, ovvero l'intento di lanciare la possibilità di aprire una raccolta fondi finalizzata all’acquisto del suddetto macchinario. In video conferenza, invece, vi sarà il Prof. Fulvio Zavatto, direttore della facoltà di Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee presso l’Università ‘G. D’Annunzio’ in Chieti, che con la sua equipe seguirà i nuotatori durante la traversata.

Programma:
La traversata sarà compiuta il giorno 22 settembre e avrà inizio alle ore 16,50 (il sole tramonterà alle ore 18,50 e, pertanto, fino alle ore 18,40 la visibilità sarà garantita senza l'utilizzo di luci artificiali).

Ore 15.30 - Raduno dei 100 bambini con al seguito i 10 adulti presso il Molo Turistico Santo Eligio (nei pressi di Piazza Fontana. Si entra attraverso un cancello con sbarra ed è possibile parcheggiare l'auto all'interno).

Ore 15,50 - Imbarco e sistemazione dei passeggeri sulla motonave Lady Luna (lunghezza metri 25, peso tonnellate 22).

Ore 16,00 - apertura della manifestazione con canti e slogan.

Ore 16,30 – Posizionamento della imbarcazione Lady Luna e di tutte le barche di supporto nella rada di Mar Grande ad una distanza di c.a 1,5 miglia (c.a 3 km) dal canale Navigabile.

Ore 16.50 - Tuffo dei nuotatori e partenza al lancio di due razzi.

Ore 18.10/18.35 - Arrivo alla rampa Leonardo da Vinci nei pressi del Ponte Girevole (affaccio Mar Piccolo, lato città nuova, sotto hotel Europa).

Ore 18.50 - rientro e sbarco dei bambini e degli accompagnatori presso il Molo Turistico Santo Eligio (punto di imbarco).

L'assistenza degli ospiti a bordo sarà ulteriormente garantita dagli adulti e dalle numerose barche di supporto e dai mezzi della Guardia Costiera, Polizia e Carabinieri, ecc.


(fonte Fabio Matacchiera – Fondo Antidiossina)

sabato 14 settembre 2013

Ilva: continua il ricatto occupazionale. Elusi i principi di tutela ambientale

«L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali». Ma quanto sancisce l’art. 41 della Carta Costituzionale sembra non valere per la questione ILVA. La Legge ‘Salva Ilva’, infatti, ha riproposto in tutta la sua drammaticità la contrapposizione tra Salute, Ambiente e Lavoro: diritti costituzionalmente rilevanti ma squilibrati in soccorso dell’iniziativa economica privata.

«L'azione della Magistratura, che ha correttamente disposto il sequestro preventivo e conservativo dei beni del gruppo Ilva, finalizzato all'applicazione del principio chi inquina paga, viene elusa dalla scelta dell'azienda di mettere in libertà i lavoratori»  dichiara l’avvocato Antonio de Feo, Consigliere Nazionale del WWF Italia. «Questa scelta aziendale crea di fatto un danno sociale (effetto del danno ambientale) ed economico, con oneri a carico della collettività (la cassa integrazione) che, invece, il principio chi inquina paga vorrebbe salvaguardati affinché il danno ambientale sia realmente ed effettivamente circoscritto nella sfera degli interessi privati».

Calpestato, dunque, l’art. 42 della Costituzione: «[...] La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti».

«La decisione di chiudere gli impianti da parte dei Riva svela il ricatto occupazionale che stanno mettendo in atto». È questo il durissimo commento dell’ingegner Matteo Orsino, Presidente del WWF Puglia. «Quanto avvenuto in queste ore avvalora l’estromissione della Famiglia Riva dalla proprietà dell’Ilva. Ribadiamo – conclude Orsino – la nostra richiesta alla Regione Puglia di sollevare la questione di legittimità costituzionale della L. n. 89/13 affinché salute e ambiente siano veramente e finalmente tutelati».


(fonte WWF Puglia)

sabato 13 luglio 2013

Ilva: documenti fotografici e filmici al cospetto della Commissione Europea

Ilva di Taranto - Foto google.com
Siamo appena tornati da Bruxelles, reduci da un proficuo incontro con la Commissione Europea a cui abbiamo fornito ulteriori aggiornamenti sulla gravità del caso Ilva di Taranto. In quanto interlocutori della Commissione Europea, abbiamo avuto nuovi incontri, tra i quali quello con il Direttore Generale dell'Ambiente Karl Falkenberg. Con noi era presente anche l'onorevole Monica Frassoni, particolarmente attenta alle questioni ambientali europee.

Questa importante missione si iscrive nel solco nella nostra cooperazione con la Commissione Europea, al fine di trovare una soluzione equa e viabile per il caso Ilva, a supporto della legalità e del rispetto delle norme europee. Abbiamo portato dentro i palazzi della Commissione Europea le immagini impressionanti delle emissioni notturne e diurne e degli scarichi in mare dell'Ilva, abbiamo mostrato le  foto raccapriccianti  dei necrofori che, nel cimitero di Taranto, sono costretti a proteggersi dalle sostanze inquinanti che hanno intriso i terreni,  indossando le tute di protezione integrale. 

«Inaccettabile»: cosi' il Direttore Generale Karl Falkenberg ha commentando le immagini.

Abbiamo esposto, tra l'altro, anche le informazioni del dossier aggiornato. Forte è stata la sottolineatura delle ragioni di legalità e le informazioni scientifiche per cui la magistratura è intervenuta. I cittadini di Taranto hanno diritto ad essere tutelati con una rigorosa, celere ed efficace attuazione delle direttive europee. Abbiamo evidenziato la grottesca situazione per cui le autorità italiane non hanno ancora attuato il principio di "chi inquina paga" previsto dalla direttiva 35 del 2004 e richiamato dalla direttiva 75 del 2010.

Il governo italiano, invece di imporre l'attuazione dell'Aia, sta apprestando una seconda legge di aiuto all'Ilva, allo scopo di evitare la tempistica delle attuali prescrizioni. Abbiamo evidenziato alla Commissione Europea la grave azione del governo che, invece di imporre il rispetto delle prescrizioni ad un'azienda inadempiente, pensa al contrario di modificarle, tramite una nuova legge per garantire all'azienda di inquinare come prima. Appena arrivati in Italia abbiamo scoperto che sarebbe stato stilato un piano industriale da 1,8 miliardi di euro: una cifra assolutamente insufficiente.

La sola copertura dei parchi minerali costa 1 miliardo di euro a cui va aggiunta l'impermeabilizzazione e la bonifica del terreno sottostante e della messa in sicurezza della falda. Se con una nuova legge il governo intende aggirare le attuali prescrizioni autorizzative, è chiaro che si potrebbe gererare un contenzioso di enorme e imprevedibile portata, in quanto la sentenza della Corte Costituzionale condizionava la prosecuzione dell'attivita' produttiva dell'Ilva alla attuazione puntuale e integrale di tutte le prescrizioni dell'Aia.

Mentre noi eravamo a Bruxelles, contemporaneamente Lidia Giannotti e Fulvia Gravame, in rappresentanza di PeaceLink, erano convocate al Senato della Repubblica in audizione, sempre sul caso Ilva, per la conversione in legge dell'attuale decreto. Nonostante l'estate, siamo mobilitati per vigilare e per svolgere un ruolo di cittadinanza attiva, per dare voce alle ragioni della salute e della legalita'

(per Peacelink e per Fondo Antidiossina
Antonia Battaglia; Alessandro Marescotti; Fabio Matacchiera)

mercoledì 5 giugno 2013

Ilva: violate prescrizioni governative. La denuncia del Fondo Antidiossina

Taranto manifesta - Foto Archivio Vito Stano © 2013
La situazione tarantina si aggrava: il governo, i sindacati , i rappresentanti del gruppo Riva non ascoltano il grido della piazza. Fabio Matacchiera, presidente del Fondo Antidiossina di Taranto, stamane ha diramato un comunicato con il quale ha reso noto che «il Fondo Antidiossina Taranto onlus ha consegnato questa mattina, alle ore 12,30, nelle mani del dirigente della Digos di Taranto, dott. Maurizio Scialpi, l'esposto indirizzato al Procuratore di Taranto, Franco Sebastio»

«Il documento si legge nel comunicato – è correlato da due video e da importanti deduzioni che metterebbero in luce presunte violazioni, da parte dell'ILVA di Taranto, di diverse prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale. Come già preannunciato, entrambi i video saranno consegnati anche alla Commissione Ue e al Parlamento Europeo entro questa settimana». 

Ieri, invece, lo stesso presidente del Fondo antidiossina di Taranto Fabio Matecchiera ha reso pubblico un altro comunicato in cui dichiarava che «nel primo video, girato da alcuni operai all'interno dell'Acciaieria1 (il 25 maggio 2013, ore 19.00), già proposto alcuni giorni fa da alcuni telegiornali nazionali, si evidenziano alcune anomalie che sarebbero in atto nell'impianto in questione durante il trattamento di desolforazione della ghisa che proviene dall'altoforno. La desolforazione avviene mediante l’iniezione nel bagno di ghisa fusa di agenti desolforanti (carburo di calcio, soda, calce, eccetera) e provoca la formazione di polveri e fumi acidi soprattutto pericolosi per la salute degli operai che lavorano all'interno dell'acciaieria.  I fumi dovrebbero essere captati da apposite giranti e cappe di aspirazione che, come si vede nel filmato, ed in tante altre occasioni rilevate dall'esterno, non funzionano come dovrebbero a norma, causando di frequente i noti fenomeni di slopping, più volte rilevati e segnalati dai carabinieri del NOE di Lecce e dai custodi giudiziari della Procura di Taranto».

«Nel secondo video, girato dal presidente del Fondo Antidiossina nella notte tra il 3 e il 4 giugno 2013, si notano imponenti nubi di fumi e di polveri che fuoriescono dalle aree basse degli impianti delI'lva di Taranto. Le immagini nette evidenziano che si tratta, senza alcun dubbio, di emissioni diffuse, fuggitive e non convogliate poichè non provenienti dai camini. Un vero scenario da girone dell'Inferno che potrebbe rivelarsi un elemento importante nel dimostrare la non ottemperanza delle prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale concessa all'Ilva di Taranto. Vedendo questi fumi che fuoriescono, su vasta scala in diverse zone degli impianti, il Fondo Antidiossina si pone degli interrogativi sulla effettiva messa in atto e rispetto delle prescrizioni dell'Aia. La non-osservanza delle prescrizioni AIA, la cui inottemperanza é stata denunciata anche dal Garante dell'Aia, dott. Vitaliano Esposito, resta un fatto molto grave ed eloquente in merito alla condotta dell'Ilva nei confronti delle procedure ritenute fondamentali al corretto svolgersi della produzione e dei suoi cicli».

«Il video in oggetto pone dunque l'accento sulle prescrizioni seguenti: copertura nastri trasportatori (prescr.6), installazione sistema 'proven' per abbatere i fumi in cokeria (prescr. 16/B e 16/F); copertura area GRF, area scarico paiole, area gestione polveri (prescr.16/H e 16/I); minimizzazione emissioni gassose e fuggitive impianti trattamento gas (prescr.36), captazione e convogliamento emissioni diffuse impianto sinterizzazione (prescr.60); impianto aspirazione desolforazione ghisa (prescr.70A); nebulizzazione area svuotamento scoria liquida paiole (prescr.70B)».

Per i cittadini di Taranto la marcia per liberarsi dal "mostro", viste le posizioni governative, pare ancora molto, molto lunga.

05.06.2013
Vito Stano

venerdì 17 maggio 2013

giovedì 21 marzo 2013

Taranto non si arrende alle leggi: domenica 7 aprile scende in piazza


La storia di Taranto non si ferma: il silenzio calato sulla sorte del capoluogo jonico non promette niente di buono. Per questo i cittadini  e i movimenti, che hanno scosso con imponenti manifestazioni l'opinione pubblica, domenica 7 aprile alle 10,30 si ritroveranno per dire «no» alla legge "Salva Taranto". 

Questa volta il colore dominante sarà il bianco dei camici dei dottori, dei farmacisti, degli infermieri, del personale sanitario e parasanitario. L'appuntamento è per domenica 7 aprile davanti all'Arsenale militare (in via Di Palma), l'arrivo è previsto in piazza Vittoria. 

Per rendere l'idea di quanto sia sentita questa battaglia dai tarantini, dalla pagina fb Aria pulita per Taranto abbiamo preso in prestito un video-documentario, girato da Gerardo Guarini, dal titolo «Taranto - Solo alla fine» , che racconta la Taranto che non si arrende, la Taranto che lotta per il diritto di vivere in condizioni di salubrità e benessere nella propria terra.

In prima fila domenica 7 aprile ci saranno i degenti e tutti i cittadini, per ribadire che la cosiddetta legge "Salva Taranto" non tutela i cittadini e l'ambiente. La cittadinanza, inoltre, scenderà in piazza per ribadire la sua vicinanza all'azione della magistratura tarantina che ha posto sotto sequestro gli impianti.

21.03.2013
Vito Stano

giovedì 14 marzo 2013

Acqua Bene Comune: chiede informazioni su acqua potabile Taranto


Dal Comitato pugliese Acqua Bene Comune riceviamo una lettera aperta che pubblichiamo integralmente, relativa alla eventuale non potabilità dell'acqua pubblica della città di Taranto. Le lettera è indirizzata all'amministratore unico dell'Acquedotto pugliese SpA,  all'ingegnere Gioacchino Maselli, all’Autorità Idrica Pugliese, alla Regione Puglia, presidente Nichi Vendola, a tutti i Consiglieri Regionali, p. c. alla stampa.


Oggetto: richiesta informazioni sulla potabilità dell'acqua Taranto

Egregio Amministratore, Egregi Sindaci, Presidente, Consiglieri,

vi scriviamo poiché recentemente la televisione e la stampa hanno comunicato informazioni preoccupanti in merito alla potabilità dell'Acqua somministrata nella città di Taranto.

Qui di seguito trascriviamo quanto segnalato dalla emittente televisiva Studio 100 rintracciabile al link http://www.studio100.it/taranto/916-acqua-potabile-cancerogena-taranto-futura-si-domanda.

«Acqua potabile cancerogena? Taranto futura si domanda. Stando a quanto afferma l'avv. Nicola Russo, le analisi di prassi non sarebbero state effettuate, Russo ha detto che esiste una deroga della Regione datata 2010. Pertanto, il Comitato chiede alla ASL e all'Arpa di conoscere la qualità dell'acqua che beviamo in quanto negli ultimi campionamenti la presenza di sostante nocive (e cancerogene) avrebbe superato i limiti previsti dalle normative vigenti».

e la notizia pubblicata da Telerama rintracciabile al link http://www.trnews.it/ilva-si-no-cittadini-al-referendum-il-14-aprile/ che sul finale dell'articolo cita: «E sempre in tema di inquinamento, urgenti sono i controlli sull’acqua. Controlli che non avvengono da 3 anni. Dal 2010 quando fu accertata la presenza di 50 microgrammi, a fronte di 30 previsti per legge, di sostanze altamente inquinanti come bromo, fosforo e piombo. Tutti elementi nocivi per la salute in particolare dei bambini al di sotto dei 3 anni».

Sulla base delle informazioni sopracitate e considerato che il referente per Taranto e provincia del Comitato pugliese Acqua Bene Comune aveva già posto simili interrogativi con una comunicazione ufficiale inviata attraverso posta certificata a partire dallo scorso 2 marzo, al Direttore Generale e alla Direzione Generale dell'ARPA Puglia, al DAP (Dipartimento Arpa di Taranto), al Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Locale ASL di Taranto, al Direttore del Dipartimento di Prevenzione, al Direttore responsabile del SIAN (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione), al Sindaco di Taranto, nonché all'Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'ASL, ma che ad oggi non hanno ricevuto risposta.

Vi chiediamo di:
1. chiarire la vicenda in merito alle deroghe e di comunicare se attualmente vi siano deroghe sulla potabilità dell’acqua a Taranto e in Puglia.
2. fornire i dati sulla potabilità dell’acqua erogata a Taranto, indicando se negli ultimi tre anni siano stati effettuati controlli.
3. chiarire quale siano i risultati dei presunti «ultimi campionamenti la presenza di sostante nocive (e cancerogene) che avrebbero superato i limiti previsti dalle normative vigenti» come segnalato dalla stampa.

giovedì 7 febbraio 2013

Elezioni politiche 2013: appuntamenti in Puglia tra Taranto e Bari

La politica in queste settimane è tutta in fermento. Ieri per la Puglia è stata la volta di Giorgia Meloni del partito Fratelli d'Italia (accompagnata dall'assessore comunale di Cassano delle Murge Pierpaola Sapienza, candidata per la Camera). 

Oggi pomeriggio sarà il presidente dei Verdi Angelo Bonelli a tornare a Taranto (città in cui è consigliere comunale): l'appuntamento è alle 18,30 presso l'hotel Delfino di Taranto. Angelo Bonelli, candidato alla Camera nella lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, presenterà il suo programma «per liberare Taranto dalla diossina e per un'economia che non solo sia compatibile con la vita ma che crei tanti nuovi posti di lavoro».

Sabato 9 invece sarà la volta di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che terrà una conferenza stampa sul programma economico del movimento. «Dinanzi ad un simbolo del potere finanziario – si legge nell'invito su facebook.com lanciato dalla federazione del Prc di Bari – che ha assunto brutalmente le redini della politica europeariducendo i diritti a costi da tagliareil segretario Ferrero parlerà dipatrimoniale sulle grandi ricchezzeriduzione drastica delle spese militari; no al Fiscal Compactche impone di tagliare per i prossimi 20 anni più di 40 miliardi di euro l'annodistruggendo lo stato sociale di questo paesetetto massimo alle pensioni d'ororiduzione del carico fiscale per i redditi medio-bassilotta alla corruzione e all'evasione fiscale». L'appuntamento a sostegno della lista Rivoluzione Civile è alle 11,00  a Bari in corso Cavour, nei pressi sede Banca d'Italia. 

07.02.2013
Vito Stano

venerdì 14 dicembre 2012

Manifestazione per la vita. Domani Taranto grida le sue ragioni


Angelo Bonelli - Foto google.com
La situazione a Taranto a fronte del decreto "Salva Taranto" o, come  sarebbe bene rinominarlo, "Salva il salvabile", non accenna a sbloccarsi. La tensione invece che placarsi aumenta, si alimenta delle dichiarazioni convulse di deputati e governanti, i quali, come in un conflitto medievale tra guelfi e ghibellini, s'appostano su barricate frontali. Da una parte quelle che, come Angelo Bonelli, difendono a spada tratta le ragioni della salute e dell'ambiente della città jonica e dall'altra coloro che difendono le ragioni della salute e dell'ambiente della città jonica. E quindi sono tutti d'accordo? No, sono d'accordo sul fatto di essere completamente in disaccordo.

Angelo Bonelli, leader dei Verdi e consigliere comunale a Taranto, scriveva ieri 13 dicembre: «Dopo un decreto per commissariare la magistratura ora il governo ed il ministro Clini hanno tirato fuori dal cilindro un emendamento per precisare l'ambito del commissariamento. Quello che tutti i cittadini di Taranto e gli italiani si aspettano, invece, non arriva mai: dove sono i provvedimenti e le risorse per l'emergenza sanitaria? Dove sono le risorse per le bonifiche? Perché non si procede al sequestro dei beni della Famiglia Riva e degli altri soci del gruppo per garantire gli interventi per la bonifica? Ogni giorno se ne inventano una pur di impedire alla magistratura di fare il proprio dovere e di tutelare la salute delle persone che vivono a Taranto. Il conflitto con i magistrati che il ministro Clini esclude a parole non solo esiste nei fatti ma è anche violentissimo. Solo nei regimi autoritari si blocca attività magistratura».

Invece Pierluigi Bersani afferma, con le stesse parole di Pierferdinando Casini e Silvio Berlusconi, di voler «lavorare per l'Italia e per l'interesse comune di tutti  gli italiani». Qualcuno, certamente malizioso, non riesce proprio a dimenticare il versamento effettuato dalla famiglia Riva al segretario del Pd in campagna elettorale qualche anno fa e con questo non risulta possibile neanche gradire quel dinamico immobilismo, tipico del cambiare tutto per non cambiare niente. 

Le ragioni, sin qui sintetizzate, non possono certo dipingere in modo esauriente la grande tela di Taranto, ma possono darne un accenno. Domani 15 dicembre in concomitanza con tante iniziative natalizie la gente di Taranto si radunerà e darà vita ad una grande e attesa manifestazione per ribadire ancora una volta le ragioni della vita contro quelle della morte e dell'inquinamento. 
La manifestazione inizierà alle 16,30 da piazza Sicilia.

14.12.2012
Vito Stano