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lunedì 23 dicembre 2013

WWF. Avviato iter per l’Area Marina Protetta Grotte di Ripalta - Torre Calderina

La tutela del patrimonio naturale è entrata nel comune sentire già da qualche anno, per fortuna. E dopo diverse istituzioni di parchi regionali e nazionali, per la Puglia è la volta di un'altra area protetta. Dal WWF Puglia riceviamo il seguente comunicato che racconta nel dettaglio la vicenda. V.S. 

di WWF Puglia
Il sito è stato inserito tra le cosiddette aree di reperimento previste dalla Legge Quadro sulle aree protette. «Non posso nascondere l’emozione per questo evento che si può definire storico per la nostra comunità». È questo il commento a caldo di Mauro Sasso, vice presidente del WWF Puglia che ha contribuito al raggiungimento del traguardo consegnando un articolato dossier e suggerendo il nome della futura AMP. «Dopo essere stati ricevuti il mese scorso al Ministero per l’Ambiente – continua Sasso – ci siamo resi conto che finalmente, dopo tante battaglie ambientaliste, si era ad un momento di svolta. Dobbiamo ringraziare la sensibilità istituzionale del ministro Orlando, la sapiente mediazione dell’onorevole Boccia e dei suoi più stretti collaboratori se oggi salutiamo una nuova area di interesse naturalistico nelle acque antistanti la costa tra Bisceglie e Molfetta». 

Esprime soddisfazione anche il WWF Italia che, come dichiarato dal Consigliere Nazionale Antonio de Feo, ritiene di primaria importanza la scelta di avviare formalmente l'istituzione dell'Area Marina Protetta delle ‘Grotte di Ripalta - Torre Calderina’, inquadrandosi quale obiettivo della più ampia politica per la tutela della biodiversità del Programma Mediterraneo del WWF International. Una delle problematiche emerse in questi ultimi anni riguarda le azioni di tutela dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) definiti dalla Direttiva Comunitaria 92/43/CEE.  In Puglia  la presenza dei SIC marini coincide largamente con la distribuzione di Posidonia oceanica. Attualmente questi erbari non beneficiano di iniziative di conservazione, ad eccezione di quelli compresi nelle aree marine protette di Torre Guaceto, Tremiti e Porto Cesareo ed, essendo particolarmente vulnerabili, in questi ultimi anni si è verificata una forte regressione e depauperamento delle praterie di Posidonia. 

Tuttavia recentissimi studi universitari hanno evidenziato che lungo la costa pugliese insiste una cintura di coralligeno, i cosiddetti biocostruttori, per i quali l’Unione Europea ha chiesto all’Italia uno sforzo teso all’individuazione di queste emergenze naturalistiche ed ecologiche, affinché si possa incrementare la superficie di mare protetta, così come sta accadendo in Francia e Gran Bretagna. L’istituzione della nuova area di reperimento Grotte di Ripalta - Torre Calderina, partendo dall’esistenza del SIC ‘Posidonieto S. Vito’, risponde a queste aspettative e consentirà di studiare gli habitat e quindi programmare le migliori strategie di conservazione. «Abbiamo in mente il modello di Torre Guaceto – conclude Sasso – dove l’ottima capacità organizzativa del Consorzio di Gestione, nel quale sono presenti le Amministrazioni locali, il Ministero dell’Ambiente e il WWF, ha avuto ricadute positive sull’economia, sulla pesca e sull’ambiente».  

sabato 14 settembre 2013

Ilva: continua il ricatto occupazionale. Elusi i principi di tutela ambientale

«L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali». Ma quanto sancisce l’art. 41 della Carta Costituzionale sembra non valere per la questione ILVA. La Legge ‘Salva Ilva’, infatti, ha riproposto in tutta la sua drammaticità la contrapposizione tra Salute, Ambiente e Lavoro: diritti costituzionalmente rilevanti ma squilibrati in soccorso dell’iniziativa economica privata.

«L'azione della Magistratura, che ha correttamente disposto il sequestro preventivo e conservativo dei beni del gruppo Ilva, finalizzato all'applicazione del principio chi inquina paga, viene elusa dalla scelta dell'azienda di mettere in libertà i lavoratori»  dichiara l’avvocato Antonio de Feo, Consigliere Nazionale del WWF Italia. «Questa scelta aziendale crea di fatto un danno sociale (effetto del danno ambientale) ed economico, con oneri a carico della collettività (la cassa integrazione) che, invece, il principio chi inquina paga vorrebbe salvaguardati affinché il danno ambientale sia realmente ed effettivamente circoscritto nella sfera degli interessi privati».

Calpestato, dunque, l’art. 42 della Costituzione: «[...] La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti».

«La decisione di chiudere gli impianti da parte dei Riva svela il ricatto occupazionale che stanno mettendo in atto». È questo il durissimo commento dell’ingegner Matteo Orsino, Presidente del WWF Puglia. «Quanto avvenuto in queste ore avvalora l’estromissione della Famiglia Riva dalla proprietà dell’Ilva. Ribadiamo – conclude Orsino – la nostra richiesta alla Regione Puglia di sollevare la questione di legittimità costituzionale della L. n. 89/13 affinché salute e ambiente siano veramente e finalmente tutelati».


(fonte WWF Puglia)

venerdì 19 luglio 2013

Numero Verde contro i reati sul demanio marittimo: il telefono è muto

Unico esempio in Italia, dopo otto anni di successi il telefono è muto. Senza nessuna spiegazione. È il 18 giugno 2013. La Giunta regionale con la Delibera n. 1154 annuncia l’intenzione di riproporre nell’estate 2013 il Numero Verde per la segnalazione dei reati ambientali sul demanio marittimo. 

La Giunte regionale afferma che «il cospicuo numero di segnalazioni ha dimostrato una fattiva collaborazione della cittadinanza nel prevenire e combattere i reati del mare e quelli ambientali. Il progetto numero verde ha dimostrato, nel corso degli anni, di essere un utile strumento di difesa del territorio, capace di convogliare le forze delle Amministrazioni, delle Forze dell’Ordine e dei cittadini. La continuità del servizio del numero verde costituisce, senza dubbio, un punto di forza per la registrazione sistematica degli illeciti perpetrati ai danni dell’ambiente e per il consequenziale intervento degli Organi di Controllo». Subito dopo sul suo sito ufficiale la Regione Puglia proclama che «anche per il 2013 l'iniziativa di attivazione del Numero Verde, 800-085898, per le segnalazioni di reati del mare e reati ambientali sul demanio marittimo. Il periodo di attività del servizio va orientativamente dal 1 luglio 2013 al 15 settembre 2013. Il servizio è assicurato dalle 9,30 alle 18,30 dal lunedì alla domenica in varie modalità e con la collaborazione di altre forze attive sul territorio».

Fin qui sembrerebbe che vi abbiamo raccontato la storiella che oramai si ripete da otto anni questa parte. Ma ecco la sorpresa: il numero verde non funziona, non è attivo! Era consuetudine avviare l’oramai consolidato servizio il 15 giugno per poi terminarlo il 15 settembre. Ma dopo otto anni di attività continua a difesa della costa pugliese, il Numero Verde quest’anno non è ancora operativo e gli sforzi del WWF per riconfermare questo importante strumento di mediazione virtuosa fra le istituzioni e i cittadini per la difesa del territorio, unico esempio in Italia, si sono purtroppo dimostrati vani.

E giù decine di mail di protesta da parte dei cittadini indignati, la stampa che ci chiama per chiederci cosa stia accadendo, sui social network si scatenano discussioni e intanto in Puglia, crocevia delle ecomafie e dei reati contro l’ambiente, si registrano i sequestri operati dalle Forze dell’Ordine nel Salento riguardanti abusi edilizi e distruzione delle dune costiere…

Dopo tutto questo clamore mediatico, quindi, non possiamo esimerci dall’esprime tutte le nostre perplessità. Cosa rispondere ai cittadini che ci segnalano le violazioni dell’Ordinanza Balneare emanata proprio dalla Regione Puglia nel 2013?

Le migliaia di segnalazioni telefoniche pervenute nel corso dell’estate 2012 al centralino del WWF, di cui oltre 400 girate alle autorità competenti (comuni, Forze dell’Ordine, enti, istituzioni) e seguite dalle verifiche dei volontari e dall’intervento degli organi di polizia giudiziaria, sono soltanto un esempio di quanto, nel corso degli anni, questo servizio abbia riscosso un notevole successo sia sul terreno del coinvolgimento e della sensibilizzazione dei cittadini sia nel rafforzamento degli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio. Un patrimonio di conoscenze che ha travalicato i confini regionali, tant’è che ogni anno ci sono arrivate richieste dalle regioni limitrofe.

Che fine hanno fatto i buoni propositi enunciati dalla Giunta regionale nelle conferenze stampa della scorsa estate? Non chiediamo altro che dar seguito a tutte le dichiarazioni pubbliche rese dagli amministratori regionali che, diversamente, saranno derubricate a mere promesse non mantenute. A chi ha la memoria corta ricordiamo che il Numero Verde nacque come uno strumento operativo che aveva lo scopo di creare un tramite tra cittadino e istituzioni, nell’ambito di quella importantissima Legge regionale per la difesa delle coste, che fu voluta dagli stessi operatori economici e alla stesura della quale contribuirono tutte le maggiori associazioni ambientaliste. Una Legge che ha consentito alla Puglia di essere un modello di riferimento per le altre regioni, impedendo la cementificazione costiera e consentendo lo sviluppo della migliore imprenditoria balneare.

Per questo la costa pugliese, dal Gargano al Salento, non può perdere il Numero Verde, un alleato importante per la difesa delle sue straordinarie peculiarità ambientali.

Il WWF invita comunque i cittadini a non abbassare la guardia e a segnalare tutti gli abusi direttamente all’Assessorato al Demanio della Regione Puglia demaniomarittimo.bari@pec.rupar.puglia.it e alle Forze dell'Ordine.

WWF Puglia
Via Sparano 32/B – 70122 Bari
Info: puglia@wwf.it

Tel 080 52 10 307 - Fax 080 96 92 171

mercoledì 10 luglio 2013

Mobilità sostenibile: in Puglia il WWF vince il bando ‘Pugli (A) pedali’

Le STL di Bari e Brindisi vincono il Bando Regionale ‘Pugli (A) pedali’ 2013, promosso dell’assessorato alla Mobilità della Regione Puglia, rispettivamente con i progetti ‘Tratturi ciclabili’ e ‘Park&Bike’

Un premio per la mobilità sostenibile, nonché un successo per tutto il WWF in Puglia. Le Strutture Territoriali Locali di Brindisi e Bari sono, infatti, risultate vincitrici del Bando Regionale “Pugli(A) pedali” 2013, voluto dall'Ufficio Reti della Mobilità Sostenibile dell'Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Puglia

Il bando, pubblicato sul BURP n° 13 del 24-01-2013, destinato a imprese, associazioni ed enti no profit presenti sul territorio regionale, si colloca nell’ambito di Crea-Attiva-Mente, programma per la mobilità sicura e sostenibile della Regione Puglia. Per sostenere le iniziative di promozione della mobilità sostenibile raccolte nel bando in oggetto sono stati impegnati 200mila euro, destinati nella graduatoria definitiva a 42 realtà pugliesi (con D.D. n. 167 del 19/06/2013).

E l'unico progetto ad essere stato finanziato in Provincia di Brindisi arriva proprio dal WWF. L’associazione con il suo progetto Park & Ride, finalizzato al decongestionamento del traffico cittadino e a promuovere buone pratiche per una mobilità verde, si è vista riconoscere dalla Regione Puglia un finanziamento di tre mila euro. L'iniziativa mira a praticare l'idea di 'bicicletta diffusa', che differisce dal più tradizionale bike sharing.

«Mentre il bike-sharing è una modalità automatizzata (ma poco vigilata) di gestione di un parco biciclette pubblico, il sistema di bicicletta diffusa che vogliamo lanciare, tende a garantire un controllo costante e vigile del parco biciclette: in questo caso saranno i volontari dell’associazione WWF Brindisi a gestire, vigilare e tutelare il buon funzionamento del sistema di noleggio delle biciclette», fa sapere il Presidente dell'associazione Teodoro Piscopiello.

Finalità è quella di incentivare il noleggio gratuito della bici per chi lascia l'auto nell’area di parcheggio comunale ‘Parking Via del Mare’. Il WWF Brindisi metterà a disposizione il suo parco biciclette (10 city bike) e si occuperà di garantire in zona un presidio informativo per la promozione della mobilità sostenibile. Nel ‘Park&Bike’, inoltre, sarà possibile usufruire dei principali attrezzi di manutenzione da bici (pompa, brugole, chiavi inglesi, ecc.), a disposizione anche per coloro che arrivano in città già muniti di bici.

«L’obiettivo futuro di questo progetto pilotaaggiunge Piscopielloè quello di diffondere il sistema a bicicletta diffusa, auspicando la creazione di altre aree ‘Park&Bike’ in altri punti strategici della città (ad esempio: area parcheggio scuola Marzabotto, area parcheggio stazione ferroviaria, area parcheggio Cillarese, ecc.), magari potendo contare sull’aiuto delle altre associazioni presenti sul territorio per la gestione delle altre stazioni di biciclette».

Mobilità in bici anche per il progetto ‘Tratturi ciclabili’, presentato dal WWF Bari, che è valso all'associazione una dotazione finanziaria pari a tre mila euro. Uno strumento che consentirà di raggiungere un duplice e ambizioso obiettivo: promuovere una conoscenza capillare e costante del territorio nonché scoraggiare gli abbandoni sistematici delle periferie.

Qui interviene l'impiego della bici: un mezzo ecologico, da potersi utilizzare in sicurezza non solo in presenza di piste ciclabili ma anche laddove vi siano territori da scoprire, patrimonio di un bagaglio storico e culturale collettivo. Proprio come nel caso dei tratturi, le antiche vie della transumanza, canale unico di trasmissione della cultura agro-pastorale all'interno del bacino del Mediterraneo.

Il progetto sperimentale messo a punto dal WWF Bari prevede la valorizzazione di questi tracciati ed una loro più agevole fruizione, in un percorso che mira a collegare i tre castelli più vicini tra loro nella provincia di Bari e ricadenti all'interno dei comuni di Loseto, Bitritto e Sannicandro di Bari. «Il progetto – spiega Arturo Carone, segretario della STL e tra i promotori dell'iniziativa – verte su due azioni: una culturale, per quanto concerne la valorizzazione dei castelli, l'altra di cittadinanza attiva, per invogliare i cittadini, soprattutto i più giovani, a percorrere questi tratturi e segnalare ad interm casi di abbandono improprio di rifiuti».


(fonte WWF Puglia) 

sabato 22 giugno 2013

WWF Puglia: «poligoni militari incompatibili nel Parco dell’Alta Murgia»

Il WWF Puglia: incompatibili con il regime di tutela. Tutela della natura, salvaguardia dell’ambiente, biodiversità, specie rare o in via di estinzione: quando si parla di aree protette si pensa alla fruizione degli spazi verdi incontaminati dei parchi naturali. Purtroppo non è sempre così, anzi frequentemente questi preziosi ecosistemi sono violentati e deturpati da situazioni piuttosto discutibili. Che dire dei cingolati e dei pneumatici delle auto militari che sfregiano il suolo della Murgia sotto il fuoco dell’artiglieria? E come non indignarsi dei rifiuti bellici abbandonati dopo le esercitazioni militari nelle aree di interesse naturalistico? Il WWF Puglia è da sempre sensibile a queste tematiche ed esprime la sua incondizionata solidarietà al presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Cesare Veronico, che in una lettera aperta ha voluto denunciare pubblicamente la situazione di assoluta incompatibilità tra il Parco Nazionale dell’Alta Murgia e i poligoni delle Forze Armate.  

È intollerabile assistere a spettacoli indecorosi in luoghi dove si dovrebbe tutelare l’ambiente, ma che sono scenari di battaglie, solo in apparenza simulate, che in realtà sterminano esemplari di piccola e media taglia (rettili, anfibi, micro mammiferi). In periodi di tregua venatoria, che sono importantissimi per la nidificazione e la riproduzione delle specie, ci sono altre armi e fuoco nemico a minare la sopravvivenza stessa degli animali. Altrettanto grave e preoccupante è l’inquinamento di aria, acqua e suolo causato dalle esplosioni che avvengono nelle simulazioni di guerra che, rilasciando nano particelle di metalli pesanti nell'aria e sul terreno, inquinano la falda acquifera, mettendo a serio rischio anche la salute umana.

Per questi motivi il WWF si oppone ad ulteriori esercitazioni di guerra, incompatibili con una fruibilità sicura e libera del Parco e totalmente inconciliabili con la conservazione delle specie animali e vegetali. Peraltro, la notevole antropizzazione del Parco va a compromettere, ulteriormente, la mission dell’area protetta e quindi si rende necessaria un’immediata bonifica degli scheletri di cemento di basi militari abbandonati da decenni. Occorre che il Comitato Misto Paritetico (Co.Mi.Pa.) Forze Armate-Regione Puglia adotti immediatamente una risoluzione affinché si liberi da servitù militari e da poligoni addestrativi tutto il Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Contro questo spettacolo indecente auspichiamo che si organizzi una nuova marcia di protesta  che coinvolga i cittadini murgiani, particolarmente legati al loro territorio, alla stregua della marcia Gravina-Altamura, replicata in più occasioni dal 1985 al 2005, organizzata da tutte le associazioni e dalla società civile per una smilitarizzazione del territorio. In questo modo, si ribadirebbe la coscienza civica che contraddistingue la civiltà murgiana.

Don Tonino Bello sognava ‘la Puglia da arco di guerra ad arca di pace’: i volontari del WWF si mobiliteranno affinché l’ambiente e il creato siano preservati anche dai poligoni militari e dai campi di addestramento.

venerdì 22 marzo 2013

Heart hour: domani il mondo si spegne. Cassano aderisce con il WWF


Sabato 23 è l’Ora della Terra del WWF, la più grande mobilitazione globale per fermare il cambiamento climatico che per il settimo anno consecutivo spegnerà simbolicamente le luci del pianeta in una suggestiva "ola di buio" attraverso tutti i fusi orari, mentre sul web cittadini, istituzioni, imprese e celebrities si stanno sfidando a salvare il mondo per diffondere stili di vita sostenibili all’insegna dell’I will if you will (Io farò se tu farai), la piattaforma on line che l’anno scorso ha coinvolto 4,6 milioni di persone in circa 10mila sfide a beneficio del pianeta. 

Dalle 20,30 l’Ora della Terra lascerà al buio monumenti, luoghi simbolo, sedi istituzionali, uffici, imprese e abitazioni private di tutto il mondo, per coinvolgere tutti i livelli della società nei cambiamenti concreti che possono garantire il futuro della vita sul pianeta e il benessere dell’uomo, contro un cambiamento climatico sempre più devastante che promette di trasformare il 2013 uno degli anni più caldi di sempre minacciando ecosistemi, specie e la vita di milioni di persone. Centinaia gli eventi e le iniziative speciali sul web e nelle migliaia di città coinvolte: per l’Italia tutti i programmi sono su www.wwf.it/oradellaterra.

In Italia l’evento centrale sarà in Piazza di Spagna a Roma, che nel 1968 ha ospitato la prima manifestazione ambientalista della storia italiana a favore dei parchi. In Puglia aderiscono Brindisi (evento principale), Andria, Canosa, Molfetta, Bari, Cassano delle Murge, Monopoli, Martina Franca, Lecce, Maglie, l’Oasi WWF Le Cesine e Castro.

Il conto alla rovescia entra nel vivo. A Malmo, in Svezia, la giuria internazionale del concorso City Challenge ha assegnato il titolo di «capitale Earth Hour City Challenge 2013» alla canadese Vancouver, riconoscimento per Piani e Programmi per il Clima e l’Energia: le sue azioni innovative in materia di cambiamento climatico e sviluppo sostenibile, oltre a ridurre l’impatto ambientale della città, hanno reso più piacevole l’ambiente urbano migliorando la qualità di vita dei residenti attuali e futuri

«Aderiamo anche quest'anno con profonda convinzione e con il massimo impegno a rispettare l'ambiente, all'Earth Hour, evento di promozione alle fonti energetiche rinnovabili e di lotta al cambiamento climatico». Lo dichiara l'assessore all'Ecologia Carmelo Briano, commentando l'adesione del Comune di Cassano delle Murge all'iniziativa internazionale del WWF che si terrà domani, sabato 23 marzo. Il programma prevede alle 20,30 lo spegnimento delle luci pubbliche in piazza Moro per un'ora, oltre ad un intervento da parte del sindaco Maria Pia Di Medio, ad un momento di animazione con un corpo di ballo e la proiezione di un filmato.

«Con un avvenimento di un'ora – spiega l'assessore agli Eventi Pasquale Di Canosa – cercheremo di lanciare il messaggio della promozione del risparmio energetico e dell'uso delle fonti energetiche alternative. Lo facciamo non solo attraverso degli slogan ma con dei momenti significativi».
La serata di domani è organizzata in collaborazione con la sezione WWF Terre Peucete di Grumo Appula e con il Centro di educazione ambientale comunale Solinio Village.

giovedì 14 marzo 2013

Il WWF Puglia e il Parco dell'Alta Murgia si mobilitano per salvare i daini


Daino - Foto google.com
Una scossa dal WWF Puglia per decidere del destino dei daini dell'azienda Papparicotta. È per questo che è stato sollecitato l'intervento della Provincia di Barletta-Andria-Trani, proprietaria della struttura in agro di Andria (BAT). Ad oggi sono qui ospitati circa 170 esemplari di ungulati, con non pochi problemi per l'ambiente circostante. Infatti il daino, specie esotica di origine non europea, ben si adatta a vivere in zone boschive come quelle dell'area murgiana. Animale assai prolifico è in grado di riprodursi al punto da portare alla desertificazione del territorio in cui viene introdotto. Il daino sa anche essere molto competitivo nei confronti di altri ungulati, come i cervi autoctoni.

In Italia il daino si è rivelato una specie brucante di erba ma anche di foglie e frutti, grazie alla sua capacità di spiccare insistiti salti per raggiungere i rami più alti. Spesso ama cibarsi della corteccia di giovani alberi, con gravi danni alle zone di rimboschimento e laddove vi siano piante in crescita. Una questione particolarmente annosa se si pensa che presso l'azienda Papparicotta gli esemplari di daini sono in sovrannumero, con una densità oggi preoccupante. Per questi motivi il WWF Puglia richiama all'attenti la Provincia BAT.

L'associazione ambientalista è concorde nel considerare positiva la sterilizzazione degli ungulati e nell'accogliere la proposta offerta dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Interpellato dal WWF Puglia, il presidente del Parco Cesare Veronico si è infatti dichiarato disponibile a sistemare i daini presso le aziende dislocate nell'area di competenza dell'ente. Ad una condizione: che la Provincia provveda a sterilizzare gli animali e permettere di bilanciare i costi.

«La Provincia deve prendere una decisione definitiva per risolvere il problema – commenta il presidente del WWF Puglia, Leonardo Lorusso –. Solo attraverso una rapida soluzione sarà possibile salvare la vita di questi splendidi esemplari, senza perpetuare ulteriori impatti sul territorio e sulla vegetazione tipica».

«Esprimiamo il nostro ringraziamento al presidente Veronico per la sua disponibilità – aggiunge il vicepresidente del WWF Puglia, Mauro Sasso – certi che finalmente si arriverà a risolvere questa annosa problematica attraverso un protocollo di intesa tra gli enti».

Dunque la sezione regionale dice no alla proposta di un abbattimento selettivo dei daini e si conferma favorevole alla cessione gratuita a terzi a patto che ne possano garantire il benessere e la corretta detenzione. Questa opzione, oltre all'obbligatorietà della sterilizzazione degli esemplari e del loro confinamento in aree controllate e recintate, vede necessaria una particolare disciplina in caso di decesso: le carcasse dovranno essere conferite come rifiuto speciale ovvero come alimentazione dei carnai per rapaci presenti sul Gargano e nella Murgia.

Nessuna apertura invece, da parte del WWF Puglia, alla possibilità di destinare i daini a scopo di allevamento o macellazione, così come a fini di lucro per attività circensi.